John Isner, ex tennista statunitense ed ex n°8 del mondo, ha commentato l’omicidio di Charlie Kirk, l’attivista conservatore ucciso con colpi di arma da fuoco mercoledì 10 settembre nello Utah. “Se non ti è venuto il voltastomaco per quello che è successo nello Utah, allora sei davvero fuori di testa. Charlie diceva la verità. Il suo programma si basava sull’avere conversazioni civili con chi non era d’accordo. Per questo è stato ucciso a colpi di pistola. 31 anni. Due figli piccoli. Seguace di Cristo e marito. Riposa in pace Charlie”. Questo il post scritto dal 40enne di Greensboro su X, diventato virale sul web con circa 339.000 visualizzazioni, più di 5.400 like e oltre 300 commenti.
Il 31enne, figura di spicco del movimento Maga e vicino a Donald Trump, è stato freddato mentre stava tenendo un comizio alla Utah Valley University di Orem davanti a decine di persone. Stava rispondendo a una domanda sulle persone transgender autrici di sparatorie di massa negli Stati Uniti quando è stato colpito al collo da un cecchino.
John Isner e i tennisti russi
Non è la prima volta che John Isner si esprime su temi attuali, delicati e spesso divisivi. Solo poco tempo fa, il 7 agosto 2025, un suo tweet aveva fatto infiammare il web. “I tennisti russi possono riavere indietro la loro bandiera? E’ un po’ ridicolo ora”, aveva scritto su X l’americano riferendosi al fatto che i giocatori russi, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, possono competere solo come atleti neutrali senza colori e bandiere del loro Paese. Parliamo di tennisti come Daniil Medvedev, Andrey Rublev e Veronika Kudermetova, per citarne alcuni.

