Lo ha comunicato su X il presidente francese. “L’urgenza, oggi, è che cessino i combattimenti a Gaza e che la popolazione civile riceva soccorso. La pace è possibile”. Immediata la risposta di Netanyahu.
L’ultima risposta di Hamas “mostra chiaramente una mancanza di volontà nel raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Sebbene i mediatori abbiano compiuto un grande sforzo, Hamas non sembra essere coordinato né agire in buona fede”. Lo comunica su X l’inviato speciale della Casa Bianca per il Medioriente, Steve Witkoff, sull’interruzione dei colloqui in Qatar. “Valuteremo ora opzioni alternative per riportare a casa gli ostaggi e cercare di creare un ambiente più stabile per la popolazione di Gaza”, spiega. “È un peccato che Hamas abbia agito in modo così egoista. Siamo determinati a porre fine a questo conflitto e a raggiungere una pace duratura a Gaza”, aggiunge
“Se Hamas interpreta la nostra disponibilità a raggiungere un accordo come una debolezza, come un’opportunità per imporci condizioni di resa che metterebbero in pericolo Israele, commette un grave errore”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Siamo determinati a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra”, le sue parole riprese da Times of Israel. “Siamo determinati a riportare a casa tutti, ed è esattamente ciò che faremo”, ha affermato Netanyahu riferendosi agli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Il primo ministro ha poi aggiunto che Israele “non abbandonerà i nostri fratelli drusi nel sud della Siria”. “Faremo in modo che il territorio a sud di Damasco, lungo il nostro confine, sia libero da armi e faremo tutto il necessario per aiutare e proteggere i drusi”, ha spiegato.
“Abbiamo deciso di richiamare la nostra delegazione da Doha per i colloqui dopo l’ultima risposta di Hamas”. Lo dichiara su X l’inviato speciale della Casa Bianca per il Medioriente, Steve Witkoff.
Alti funzionari israeliani hanno affermato che “il ritorno della delegazione da Doha non indica un fallimento dei negoziati. Continueranno, ma significa che ci sono lacune significative e dobbiamo riflettere sul da farsi e prendere decisioni difficili”. Lo riporta Ynet.
Almeno 51 palestinesi, tra cui 12 persone in cerca di aiuti, sono stati uccisi negli attacchi di oggi dell’esercito israeliano a Gaza. Lo hanno riferito fonti ospedaliere ad Al Jazeera.
Un alto funzionario di Hamas, coinvolto nell’introduzione di armi nella Striscia di Gaza, è stato ucciso oggi in un attacco aereo israeliano a Khan Younis, nel sud della Striscia. Lo ha comunicato l’Idf. Secondo l’esercito, Muhammad al-Amour era responsabile del terminal merci al valico di Rafah, tra l’Egitto e Gaza. “Nell’ambito del suo ruolo, ha supervisionato il contrabbando di centinaia di armi ed equipaggiamenti militari nella Striscia di Gaza, contribuendo direttamente al rafforzamento militare di Hamas”, ha affermato l’Idf. Nel corso degli anni, sempre secondo l’esercito, al-Amour “ha svolto un ruolo chiave nella rete di contrabbando dell’ala militare di Hamas, coordinando e guidando gli sforzi per far arrivare armi nella Striscia di Gaza e a Hamas con l’aiuto di collaboratori”. Il valico di Rafah, preso sotto controllo da Israele nel maggio 2024 e successivamente raso al suolo, “ha servito da punto di accesso per il contrabbando di armi ed equipaggiamento militare nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto l’Idf.
L’Università di Pisa ha interrotto due accordi quadro con le università israeliane Reichman ed Hebrew. La risoluzione del Consiglio di amministrazione dell’ateneo pisano è arrivata nella seduta di oggi a seguito di quanto deliberato dal Senato accademico lo scorso 11 luglio. L’intero iter ha accolto le istanze provenienti dalla comunità universitaria tutta alla luce del nuovo statuto approvato all’unanimità a gennaio 2025 da Senato e Cda secondo il quale l’Ateneo riconosce la pace come valore fondamentale e “non sostiene e non partecipa ad alcuna attività finalizzata alla produzione, allo sviluppo e al perfezionamento di armi e sistemi d’arma da guerra”. Come espresso dal Cda, “la decisione – spiega una nota – presa in via eccezionale e alla luce del drammatico contesto umanitario nella Striscia di Gaza, rappresenta un gesto politico rivolto al Governo dello Stato di Israele, con l’invito a cessare le ostilità e a intraprendere un processo di pace giusta e sostenibile”. “Non si tratta di un atto contro le università israeliane in quanto tali, abbiamo infatti attivi programmi con università israeliane su progetti che riguardano ambiente e neuroscienze – dichiara il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi – La decisione non intende in alcun modo compromettere i legami scientifici, culturali e personali tra ricercatori e studenti: non esprime una posizione pregiudizialmente contraria alla cooperazione accademica con le università israeliane ma si configura come un atto di responsabilità etica e civile, reso necessario da quella che si presenta oggettivamente come una forma di pulizia etnica in corso ed in coerenza con i principi statutari recentemente aggiornati dall’Ateneo”.
L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che “alla luce della risposta di Hamas alla proposta, è stato deciso di richiamare la squadra negoziale da Doha per ulteriori consultazioni in Israele”. Lo riporta il giornalista di Axios Barack Ravid. “Apprezziamo gli sforzi dei mediatori, del Qatar e dell’Egitto, nonché quelli dell’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per raggiungere una svolta nei negoziati”, ha aggiunto l’ufficio del premier israeliano.
“Tutta Gaza sarà ebraica… il governo sta spingendo per la distruzione di Gaza. Grazie a Dio, stiamo eliminando questo male. Stiamo spingendo la popolazione che è stata educata sul Mein Kampf”. Lo ha detto il ministro ultranazionalista israeliano Amichay Eliyahu. Lo riporta il giornalista di Axios Barak Ravid.
Secondo fonti mediche contattate da Al Jazeera, dall’alba gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 41 palestinesi nella Striscia di Gaza. Le ultime uccisioni sono state confermate da una fonte dell’ospedale Nasser, che ha ricevuto sette cadaveri dopo un raid aereo israeliano a est della città meridionale di Khan Younis.
“La risposta di Hamas è stata concreta e positiva”. Lo ha scritto in un post su Facebook Bishara Bahbah, presidente nazionale di Arab Americans for Trump che ha preso parte ai negoziati a Doha, in Qatar. “Ora Israele deve avviare negoziati seri e rapidi per raggiungere un cessate il fuoco. Tutti aspettano un po’ di sollievo”, ha aggiunto, “la popolazione di Gaza ha sofferto abbastanza uccisioni, distruzione e fame”. Lo riporta Al Jazeera.
“Alla luce del voto della Knesset sulla sovranità sulla Cisgiordania, l’UE ha da tempo assunto una posizione di non riconoscimento della sovranità di Israele sui territori occupati da Israele fin dal giugno 1967, in linea con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ricordiamo che l’annessione è illegale ai sensi del diritto internazionale, pertanto qualsiasi misura concreta adottata a tal fine sarebbe considerata una violazione del diritto internazionale”. Lo afferma il portavoce dell’Ue per la Politica estera, Anouar El Anouni, nel briefing con la stampa. “Quanto alla conferenza di New York, accogliamo con favore il fatto che questa conferenza internazionale di alto livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati, rinviata il mese scorso, si terrà ora alla fine del mese, dal 28 al 30 luglio. L’UE auspica di continuare a collaborare con i partner regionali e internazionali per promuovere gli sforzi verso una pace giusta, globale e duratura, anche nel contesto dell’Alleanza globale per l’attuazione della soluzione dei due Stati”, aggiunge.
L’inviato della Casa Bianca per il Medioriente, Steve Witkoff, secondo quanto si apprende, sarebbe sbarcato in Sardegna per colloqui sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza con un velivolo privo di insegne ufficiali. Il suo arrivo sarebbe stato gestito con un basso profilo e con un dispositivo di sicurezza ridotto, concordato con le autorità italiane. I colloqui con il ministro israeliano Ron Dermer e con il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani si terrebbero a bordo di uno degli yacht di lusso ormeggiati al largo della Costa Smeralda. Secondo quanto si apprende, per Witkoff sarebbe stato predisposto un soggiorno in uno degli hotel più esclusivi della zona, dove una suite sarebbe stata riservata per l’occasione.
Secondo il ministero della Salute a Gaza, gli ospedali della Striscia hanno registrato due nuovi decessi “dovuti alla carestia e alla malnutrizione” nelle ultime 24 ore. L’ultimo conteggio porta il numero totale delle persone morte di fame nel territorio palestinese a 113. Lo si legge in una dichiarazione del ministero su Telegram, come riporta Al Jazeera.
“La situazione è chiara. I civili a Gaza soffrono da troppo tempo e in modo eccessivo. È giunto il momento, giunto il momento di interrompere il ciclo di sofferenza e di violenza. Questo deve finire ora, e Israele deve mantenere la parola data ieri”. Lo afferma il portavoce dell’Ue per la Politica estera, Anouar El Anouni, nel briefing con la stampa. “Gli ambasciatori dell’UE hanno ricevuto il primo aggiornamento sull’attuazione degli impegni umanitari di Israele. Israele ha compiuto alcuni sforzi sulla base dei parametri concordati. Il numero di camion che entrano a Gaza è aumentato, sono stati aperti ulteriori valichi e rotte, e le scorte di carburante sono aumentate, ma la situazione rimane disastrosa. Chiaramente, c’è ancora molto, molto da fare – rimarca -. Anche i limiti dell’operazione sono piuttosto chiari, perché operiamo in tempo di guerra e in una zona di guerra, il che complica la situazione e anche l’attuazione sul campo – spiega il portavoce -. La sicurezza è la principale preoccupazione a Gaza, e il contesto operativo è estremamente difficile per gli attori umanitari distribuire efficacemente gli aiuti. Questo deve essere compreso chiaramente anche da ognuno di noi. Come ha sottolineato l’Alto Rappresentante, tutte le opzioni rimangono sul tavolo se Israele non mantiene la parola data sull’attuazione dell’accordo”.
Fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che sono almeno 17 i palestinesi uccisi a Gaza dall’alba negli attacchi dell’esercito israeliano. Tra loro ci sono 3 persone che erano alla ricerca di aiuti, due che sono stati uccisi ad al-Mawasi, nella parte meridionale di Gaza, e altri otto uccisi nel centro della Striscia.
Secondo funzionari israeliani e statunitensi, l’inviato Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff, nel suo incontro con il principale negoziatore israeliano Ron Dermer, esaminerà l’accordo di cessate il fuoco sul tavolo. La proposta in discussione dovrebbe includere un cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale Hamas dovrebbe rilasciare gradualmente i 10 ostaggi ancora vivi e i corpi degli altri 18, in cambio dei palestinesi imprigionati da Israele. Inoltre, l’accordo prevede anche un incremento degli aiuti e l’avvio di negoziati per una tregua duratura.
Hamas ha consegnato la sua risposta aggiornata ai mediatori in merito alla proposta israeliana di accordo sugli ostaggi e di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Ynet, citando fonti informate sui negoziati.
Un funzionario israeliano a conoscenza dei colloqui di cessate il fuoco, che ha parlato a condizione di anonimato, ha affermato che la proposta di Hamas è “fattibile” e che Israele la sta studiando. Hamas ha confermato di aver inviato una risposta ai mediatori in un comunicato diffuso questa mattina. Israele ha affermato di stare esaminando la risposta di Hamas all’ultima proposta di cessate il fuoco, al fine di porre fine potenzialmente alla guerra. Un comunicato dell’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha confermato di aver ricevuto la risposta di Hamas, ma non ne ha specificato i contenuti. La proposta di Hamas arriva il giorno dopo che oltre 100 organizzazioni benefiche e per i diritti umani hanno dichiarato che il blocco israeliano e l’offensiva militare in corso stanno portando i palestinesi nella Striscia di Gaza alla fame. Gli esperti affermano che Gaza è a rischio carestia a causa del blocco israeliano e dell’offensiva lanciata in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.Nel frattempo, l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff si prepara a recarsi in Europa, dove incontrerà i principali leader del Medio Oriente per discutere l’ultima proposta di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. La guerra di Israele a Gaza, lanciata in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ha ucciso oltre 59.000 palestinesi, secondo il ministero della Salute di Gaza. Il conteggio non distingue tra militanti e civili, ma il ministero afferma che più della metà dei morti sono donne e bambini.
“Fedele al suo storico impegno per una pace giusta e duratura in Medioriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Ne farò l’annuncio solenne all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il prossimo settembre”. Lo ha comunicato su X il presidente francese Emmanuel Macron. “L’urgenza, oggi, è che cessino i combattimenti a Gaza e che la popolazione civile riceva soccorso. La pace è possibile”, ha spiegato. “Occorre un cessate il fuoco immediato, la liberazione di tutti gli ostaggi e un massiccio aiuto umanitario alla popolazione di Gaza. Occorre inoltre – ha aggiunto – garantire la smilitarizzazione di Hamas, mettere in sicurezza e ricostruire Gaza. Infine, è necessario costruire lo Stato di Palestina, garantirne la sostenibilità e fare in modo che, accettando la sua smilitarizzazione e riconoscendo pienamente Israele, contribuisca alla sicurezza di tutti in Medioriente. Non esiste un’alternativa”. “I francesi vogliono la pace in Medioriente. Spetta a noi francesi, insieme a israeliani, palestinesi, ai nostri partner europei e internazionali, dimostrare che è possibile”, ha proseguito. “Alla luce degli impegni che il presidente dell’Autorità Palestinese ha assunto nei miei confronti, gli ho quindi scritto per esprimergli la mia determinazione ad andare avanti. Fiducia, chiarezza e impegno. Conquisteremo la pace”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di “condannare fermamente la decisione del presidente francese Macron di riconoscere uno Stato palestinese accanto a Tel Aviv dopo il massacro del 7 ottobre”. In una dichiarazione diffusa dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che tale decisione “premia il terrorismo e rischia di creare un altro proxy iraniano, proprio come è accaduto con Gaza. Uno Stato palestinese in queste condizioni sarebbe una piattaforma di lancio per annientare Israele, non per convivere in pace al suo fianco”. “Chiariamo una cosa: i palestinesi non cercano uno Stato accanto a Israele, cercano uno Stato al posto di Israele”, ha aggiunto.

