Martedì 15 luglio si è concluso con un ammaraggio nel Pacifico il volo spaziale privato che ha visto protagonisti i primi astronauti provenienti da India, Polonia e Ungheria dopo oltre 40 anni.
La capsula SpaceX si è sganciata dalla Stazione Spaziale Internazionale lunedì e meno di 24 ore dopo è atterrata con il paracadute nell’oceano al largo della costa meridionale della California. Una nave ha recuperato la capsula dall’acqua e i quattro membri dell’equipaggio hanno mosso i loro primi passi a Terra poco dopo.
I quattro astronauti erano partiti quasi tre settimane fa su un volo charter della compagnia Axiom Space di Houston. Peggy Whitson di Axiom, l’astronauta statunitense più esperta, era il comandante.
Insieme a lei c’erano l’indiano Shubhanshu Shukla, il polacco Slawosz Uznanski-Wisniewski e l’ungherese Tibor Kapu, i cui paesi hanno pagato più di 65 milioni di dollari ciascuno per la missione.
È stata la quarta missione di Axiom nella stazione orbitante dal 2022, parte dello sforzo continuo della NASA per aprire lo spazio a più aziende e persone.
L’azienda è una delle tante che stanno sviluppando le proprie stazioni spaziali per sostituire quella attuale. La NASA prevede di abbandonare la stazione nel 2030, dopo oltre 30 anni di attività.