L’Europa si trova nuovamente davanti a un bivio nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti dopo la lettera inviata a Bruxelles da Donald Trump con l’indicazione dei nuovi dazi. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha delineato la strategia, confermando l’intenzione di perseguire fino all’ultimo una soluzione diplomatica, ma ribadendo con chiarezza che l’Europa non resterà inerte di fronte a eventuali misure unilaterali da parte di Washington.
“Gli Usa ci hanno inviato una lettera con misure che entreranno in vigore a meno che non si trovi una soluzione negoziata“, ha dichiarato von der Leyen in un punto stampa con il presidente indonesiano Prabowo Subianto, in visita a Bruxelles. “Quindi, estenderemo anche la sospensione delle nostre contromisure fino all’inizio di agosto. Allo stesso tempo, continueremo a preparare ulteriori contromisure in modo da essere completamente pronti“.

I dazi e l’approccio “a due binari”
Una strategia che si fonda su quello che la presidente della Commissione ha definito un “approccio a due binari“. Da un lato, la volontà ferma di trovare un’intesa attraverso il dialogo, dall’altro, la determinazione a reagire con misure proporzionate e già pianificate. “Siamo sempre stati molto chiari nel dire che preferiamo una soluzione negoziata. Questo rimane vero, e useremo il tempo che abbiamo fino al 1° agosto sul secondo binario”, ha spiegato von der Leyen, sottolineando che “siamo preparati e possiamo rispondere con contromisure se necessario”.
Nello specifico, l’Ue ha già approntato “un primo elenco di contromisure” e sviluppato anche “un secondo elenco potenziale” già concordato. Parallelamente, lo strumento anti-coercizione è pronto a essere attivato in casi straordinari. “Non siamo ancora arrivati a quel punto, ma questo dimostra anche che siamo pronti a tutti gli scenari”, ha chiarito la presidente della Commissione.
Le reazioni
Il rinvio delle contromisure fino al 1° agosto però non convince S&D, il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, che lo definisce il piano “preoccupante. Stiamo affrontando dazi assurdi del 30% nonostante la piena disponibilità a negoziare. Abbiamo bisogno di leva in questi negoziati, altrimenti Trump vorrà soltanto di più”. Anche i governi nazionali studiano le prossime mosse.
Nel lanciare un duro avvertimento sulle conseguenze dei dazi di Trump per l’economia tedesca, il cancelliere Friedrich Merz ha assicurato di stare lavorando “molto duramente” per “trovare una soluzione” entro la scadenza del 1° agosto fissata dal capo della Casa Bianca. L’obiettivo, ha detto, è “garantire che dazi di questa portata non entrino in vigore”. Il prerequisito è l’unità all’interno dell’Unione Europea e un “dialogo ragionevole con il presidente americano”. Merz ha affermato di aver parlato “intensamente” con Trump venerdì e con von der Leyen nel fine settimana.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto colloqui telefonici con il Commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, e con il ministro spagnolo dell’Economia, Carlos Cuerpo Caballero, sottolineando, sottolinea la Farnesina, che non va alimentata una retorica inutilmente aggressiva con l’amministrazione americana, ma vanno seguiti tutti i passi negoziali già predisposti dalla Commissione.
Il vicepremier ha confermato il suo apprezzamento per l’atteggiamento assunto dalla Commissione nelle ultime ore in risposta alla lettera di Trump e ha ribadito che occorre “trattare a testa alta”, tentando di interpretare con fermezza ma con intelligenza le mosse negoziali americane. Il ministro degli Esteri da domani sarà in missione diplomatica a Washington: incontrerà il segretario di Stato Marco Rubio e altri rappresentanti dell’Amministrazione e del Congresso.
Sefcovic: “30% idea proibitiva, oggi sentirò controparti Usa”
Sulla questione è intervenuto anche il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic. “Oggi si tratta di uno degli incontri più importanti, dato il contesto sempre più difficile del commercio internazionale, e inizieremo con le relazioni UE-USA, dove abbiamo preso atto, con rammarico e delusione, della lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti all’Unione Europea, soprattutto considerando il vantaggio dei nostri negoziati in corso”, ha detto al suo arrivo al Consiglio Esteri Commercio a Bruxelles.
“Come sapete, l’Unione Europea ha affrontato questi colloqui in buona fede e con la massima intensità, quindi, diciamoci la verità, l’idea di un’aliquota tariffaria del 30% è di fatto proibitiva per il commercio reciproco. Restiamo convinti che le nostre relazioni transatlantiche meritino una soluzione negoziata, che ponga le basi per una nuova stabilità e cooperazione, ed è per questo che continuiamo a collaborare con l’amministrazione statunitense e a dare priorità alle soluzioni negoziate secondo la nuova linea del 1° agosto”. “Intendo parlare di nuovo con le mie controparti statunitensi più tardi oggi, perché non riesco a immaginare di andarmene senza un vero sforzo”.
“Il 30% o qualcosa del genere, praticamente, proibisce il commercio. Quindi, se si parla del 30% o più del 30%, ci sarà un impatto enorme sul commercio. Sarà quasi impossibile continuare gli scambi commerciali come siamo abituati in una relazione transatlantica, e se si considera l’impatto che questo avrebbe. Devo quindi dire che le catene di approvvigionamento transatlantiche sarebbero pesantemente colpite su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha aggiunto il commissario.
“Sicuramente non c’è un leader industriale che sia contento di questa politica tariffaria. Quindi sentiamo l’enorme responsabilità per la più grande relazione commerciale su questo pianeta, 1,7 trilioni di dollari, 400 miliardi di dollari che attraversano l’oceano ogni singolo giorno sotto forma di beni e servizi. Quindi stiamo dimostrando questa enorme pazienza, enorme creatività per trovare le soluzioni. Ma se rimane al 30% più, semplicemente il commercio come lo conosciamo non continuerà con un enorme effetto negativo su entrambe le sponde dell’Atlantico. E quindi penso che dobbiamo fare, e farò sicuramente tutto il possibile per evitare questo scenario super negativo”.
“L’attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere indefinitamente e pertanto dobbiamo prepararci a tutti gli esiti, comprese, se necessario, contromisure ben ponderate e proporzionate per ripristinare l’equilibrio nelle nostre relazioni transatlantiche. Discuterò con i ministri i prossimi passi per le prossime settimane”, ha affermato ancora Sefcovic.