Nonostante il calo complessivo in tutta l’Ue, nei primi sei mesi dell’anno, la rotta del Mediterraneo centrale ha registrato oltre 29.300 attraversamenti irregolari, il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. La Libia continua a essere il principale paese di partenza per questi viaggi pericolosi, con circa 20.800 migranti arrivati in Italia, con un aumento dell’80% rispetto allo scorso anno. E’ quanto risulta dai dati preliminari raccolti da Frontex, l’agenzia Ue di controllo delle frontiere.
I dati completi di Frontex sui migranti
Nella prima metà del 2025, gli attraversamenti irregolari nell’Unione Europea sono diminuiti del 20%, attestandosi a 75.900, ma la rotta del Mediterraneo centrale ha registrato oltre 29.300 attraversamenti irregolari, il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. E’ quanto risulta dai dati preliminari raccolti da Frontex, l’agenzia Ue di controllo delle frontiere.
Il Mediterraneo centrale rimane la rotta migratoria più trafficata dell’UE, rappresentando il 39% di tutti gli arrivi irregolari. Nazionalità più frequentemente segnalate: bengalese, egiziana e afghana. La Libia continua a essere il principale paese di partenza per questi viaggi pericolosi, con circa 20.800 migranti arrivati in Italia, con un aumento dell’80% rispetto allo scorso anno, scrive Frontex.
Forti cali degli arrivi registrati sulle rotte dei Balcani occidentali (-53%), delle frontiere terrestri orientali (-50%) e dell’Africa occidentale (-41%). Gli attraversamenti attraverso la rotta migratoria del Mediterraneo orientale sono diminuiti di quasi un quarto, attestandosi a 19.600. Ciononostante, la rotta ha registrato un notevole sviluppo negli ultimi mesi con l’emergere del corridoio Libia-Creta. Questo corridoio ora rappresenta il maggior numero di attraversamenti nel Mediterraneo orientale.
Un’altra rotta che ha registrato un aumento è stata la rotta del Mediterraneo occidentale, dove gli arrivi sono aumentati del 19% rispetto alla prima metà del 2024. Solo a giugno, il numero di arrivi su questa rotta è raddoppiato rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. L’Algeria rimane il principale Paese di partenza sulla rotta, con un aumento di circa l’80% rispetto al 2024, a indicare che le reti di trafficanti stanno adattando le loro attività e utilizzano sempre più rotte alternative dal Nord Africa.
Al contrario, la rotta dell’Africa occidentale ha registrato un calo significativo. Gli arrivi sono diminuiti di oltre il 40%, con 11.300 rilevamenti nei primi sei mesi di quest’anno e solo 300 attraversamenti segnalati a giugno. Questa tendenza al ribasso è dovuta in gran parte ai maggiori sforzi di prevenzione da parte dei Paesi di partenza, che lavorano in stretta collaborazione con gli Stati membri dell’UE per affrontare la migrazione irregolare alla fonte.
Nel frattempo, sulla rotta della Manica, i tentativi di attraversamento del canale verso il Regno Unito sono aumentati del 23%, raggiungendo quota 33.200 tra gennaio e giugno. L’aumento è stato determinato da una serie di fattori, tra cui un numero molto più elevato di giorni con buone condizioni meteorologiche quest’anno, il crescente utilizzo di “taxi boat” che eludono i controlli e un maggior numero di persone stipate su imbarcazioni individuali. Nonostante gli sforzi di controllo, la rotta è ancora considerata praticabile dai gruppi di trafficanti che rimangono attivi e si adattano rapidamente, senza preoccuparsi molto della sicurezza dei migranti.
Dietro questi numeri si celano tragiche storie umane, poiché molti migranti intraprendono pericolosi viaggi in mare su imbarcazioni sovraffollate e inadatte alla navigazione, rischiando la vita per attraversare il mare. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, 760 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo solo nei primi sei mesi di quest’anno.