Il Parlamento europeo ha respinto la mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (oggi impegnata a Roma alla conferenza sull’Ucraina): su 553 votanti, 175 hanno votato a favore, 360 contro e 18 si sono astenuti. Per la sua approvazione erano necessari i due terzi dei voti espressi.
Mozione di sfiducia a von der Leyen, il voto
La mozione era stata presentata dall’europarlamentare romeno di AUR/ECR Gheorghe Piperea e firmata da 76 eurodeputati delle destre. Le forze di maggioranza hanno ribadito il loro sostegno alla presidente della Commissione, con il Ppe compatto, mentre socialisti e liberali hanno espresso criticismo e una verifica al Discorso sullo stato dell’Unione a settembre e poi nell’approvazione del bilancio pluriennale.
von der Leyen: “L’Ue ha bisogno di forza contro chi vuole destabilizzarci“
Dopo l’ufficialità del voto è arrivato su X il commento di Ursula von der Leyen. “In un momento di volatilità e imprevedibilità globale, l’UE ha bisogno di forza, visione e capacità di agire. Abbiamo bisogno che tutti affrontino le nostre sfide comuni. Insieme. Quando le forze esterne cercano di destabilizzarci e dividerci, è il nostro dovere rispondere in linea con i nostri valori. Grazie e lunga vita all’Europa”, si legge nel post della presidente della Commissione.
M5s Europa: “Su mozione noi coerenti”
“Sulla mozione di sfiducia noi siamo stati coerenti nel bocciare la peggiore Commissione della storia europea. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia invece sono passati dal ‘mai inciuci con la sinistra’ a fare da stampella a Ursula von der Leyen unendo i loro voti a quelli dei Verdi europei e dei Socialisti. Che brutta fine”. Così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. “L’elenco dei disastri di questa Commissione europea è lunghissimo: nell’ultimo anno ha sposato il riarmo anziché una prospettiva di pace in Ucraina, non è intervenuta con decisione per impedire il genocidio a Gaza, ha abbandonato l’industria al proprio destino, ha rinnegato gli impegni ambientali, tagliato i fondi di coesione destinati alle regioni del Sud e adesso si appresta a penalizzare le nostre imprese accettando dei dolorosissimi dazi da Trump senza reagire. Giorgia Meloni è complice di tutto questo perché non c’è provvedimento al Parlamento europeo che non passi senza la firma dei suoi europarlamentari. Le politiche di Ursula Von der Leyen sono contrarie all’interesse nazionale e questo sarà ancora più evidente settimana prossima quando verrà presentato il bilancio pluriennale e i tagli ai nostri agricoltori e alle nostre Regioni. Prima va a casa questa Commissione meglio è, la nostra vittoria è solo rinviata”, conclude la nota.
Greens: “Contro sfiducia a von der Leyen ma non è assegno in bianco”
Il Gruppo Verdi/ALE ha votato contro la mozione di censura presentata dalle destre contro la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “Non voteremo con l’estrema destra e non sosteniamo questa mozione. Questo voto è stato poco più di una trovata pubblicitaria dell’estrema destra da parte di populisti amanti di Putin. Questa posizione politica dell’estrema destra non può nascondere il fatto che questo voto è un attacco euroscettico contro l’UE”, aveva annunciato poco prima del voto Terry Reintke, Presidente del Gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo. “In tempi instabili, con un Presidente degli Stati Uniti incostante, una Russia imperialista e una Cina sempre più aggressiva, abbiamo bisogno di stabilità, sicurezza e chiarezza. Tuttavia, vi sono numerose ragioni per criticare la direzione della Commissione e abbiamo bisogno di segnali seri e credibili che il Berlaymont sia disposto a cambiare marcia in vista del discorso sullo Stato dell’Unione di settembre. Continueremo a essere una voce costruttiva e critica in uno spazio politico frammentato e in una situazione di instabilità sempre crescente. Siamo pronti a costruire maggioranze filoeuropee, ma non ci lasceremo ingannare dal PPE nel suo disperato programma di deregolamentazione e nel suo desiderio di formare sistematicamente maggioranze antieuropee con l’estrema destra”.Bas Eickhout, Presidente del Gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo, commenta: “Questa mozione di censura è un esempio lampante di ciò che fa l’estrema destra: creare caos. Non daremo mai ossigeno a questo programma di estrema destra da parte di fomentatori di odio euroscettici. Tuttavia, il nostro voto odierno non è un’approvazione della direzione della Commissione. È innegabile che la Commissione e il suo Presidente stiano perdendo consensi negli ultimi mesi. Dai dossier verdi all’immigrazione, dal programma di deregolamentazione con i fondi omnibus alla PAC, la Commissione sta seguendo ciecamente il PPE in battaglia, con scarso riguardo per le vittime”. “Continueremo a chiedere conto alla Commissione per non aver rispettato i suoi impegni per il pianeta e la giustizia sociale. La Commissione deve smettere di smantellare il Green Deal con l’inganno di ridurre la burocrazia e mantenere le promesse fatte. È ora che la Commissione smetta di cadere nei meschini giochi politici di Manfred Weber. Il PPE sta cercando disperatamente di compiacere i suoi amici di estrema destra e la Commissione sta abboccando all’amo di una politica basata sul consenso”, conclude.
Il Pfizergate dietro la mozione contro von der Leyen
La mozione contro la presidente della Commissione riguardava il cosiddetto Pfizergate, un caso risalente al 2021 e legato alle modalità di negoziazione della fornitura di vaccini contro il Covid-19. All’epoca, von der Leyen negoziò direttamente con l’Ad di Pfizer, Albert Bourla, anche tramite sms. I testi di quei messaggi vennero chiesti da diversi giornali e testate ma senza esito visto che la Commissione si rifiutò di renderli pubblici.