All’indomani dei massicci raid dell’esercito russo su Leopoli, Zaporizhzhia e Kiev, e dall’uscita da parte dell’Ucraina dal trattato sulle mine antiuomo è arrivato il via libera dell’Ue al rinnovo semestrale delle sanzioni alla Russia.
Tajani: “Non molto ottimista su cessate il fuoco in UcrainaPutin vuole andare avanti”
“Ho sempre detto che non si sarebbe raggiunto un cessate il fuoco prima della fine di quest’anno. Non sono molto ottimista perché Putin vuole andare avanti per una serie di motivi, che ho spiegato”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di ‘Morning News’, su Canale 5. Putin “ha un esercito di un milione di persone, i militari vengono pagati il doppio di quanto viene pagato un operaio medio nella Federazione Russa, tutta l’industria e quindi l’economia della Federazione russa è orientata alla Difesa. Si sono riconvertite molte imprese, quindi lui fatica a fare marcia indietro”, ha detto il titolare della Farnesina.
Lavrov: “Occidente non si impegni in rivoluzione colorata in Serbia”
“Ci auguriamo vivamente che i Paesi occidentali, che come al solito cercano sempre di approfittare di determinati eventi interni in vari Paesi per promuovere i propri interessi a scapito di quelli degli altri partner del Paese in questione, questa volta non si impegnino nelle loro rivoluzioni colorate”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, parlando della Serbia. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “La Serbia ha già vissuto più volte problemi simili”, ha proseguito Lavrov, “stiamo monitorando la situazione, siamo interessati a che questi disordini si plachino, come ha affermato il presidente serbo Aleksandar Vucic, sulla base della costituzione e delle leggi di questo Stato amico”.
Cremlino: “Su data terzo round colloqui con Kiev notizie a breve”
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda sulla data del terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina, ha affermato che chiarimenti su questo tema arriveranno “a breve”. Lo riporta Ria Novosti.
Via libera Ue a rinnovo semestrale delle sanzioni alla Russia
Il Consiglio dell’Ue ha prorogato le misure restrittive dell’UE, alla luce delle continue azioni della Federazione Russa che destabilizzano la situazione in Ucraina, per altri 6 mesi, fino al 31 gennaio 2026. Dopo l’accordo raggiunto tra gli ambasciatori Ue venerdì scorso, oggi si è conclusa l’approvazione per procedura scritta. L’Ungheria non ha messo il temuto veto. Le misure – ricorda – consistono in un ampio spettro di misure settoriali, tra cui restrizioni al commercio, alla finanza, all’energia, alla tecnologia e ai beni a duplice uso, all’industria, ai trasporti e ai beni di lusso. Tra queste rientrano anche: il divieto di importazione o trasferimento di petrolio greggio e di alcuni prodotti petroliferi dalla Russia all’UE via mare, la revoca dello SWIFT a diverse banche russe e la sospensione delle attività e delle licenze di trasmissione nell’Unione Europea di diverse fonti di disinformazione sostenute dal Cremlino. Inoltre, misure specifiche consentono all’UE di contrastare l’elusione delle sanzioni.”Finché le azioni illegali della Federazione Russa continueranno a violare le norme fondamentali del diritto internazionale, tra cui, in particolare, il divieto di uso della forza, è opportuno mantenere in vigore tutte le misure imposte dall’UE e adottare misure supplementari, se necessario”, si legge nella nota del Consiglio.
Media: “Russia raduna 50mila soldati intorno a città di Sumy”
La Russia avrebbe radunato 50.000 soldati intorno a Sumy, mettendo l’Ucraina in una posizione sempre più precaria. Lo rivela il Wall Street Journal sul proprio sito, spiegando che tenere a bada i russi è diventato sempre più difficile per le truppe ucraine in inferiorità numerica, con la Russia che apre frequentemente nuove linee di attacco. Le forze russe si trovano a soli 19 km dal capoluogo regionale dell’Ucraina settentrionale, un nuovo obiettivo per Mosca, mentre il Cremlino sfrutta il suo vantaggio in termini di uomini in un numero crescente di punti lungo il fronte. Dopo aver quasi completamente espulso le forze ucraine dalla regione russa di Kursk all’inizio di quest’anno, le forze russe si sono ora riversate oltre il confine nella direzione opposta, verso Sumy. Con 50.000 soldati nella zona, superano numericamente gli ucraini di circa 3 a 1, secondo i soldati che combattono lì.