In una conferenza stampa a Parigi si è offerto di guidare la transizione del Paese verso la democrazia

Questo regime è sconfitto, vacilla sull’orlo del baratro e non deve essere autorizzato a continuare, è giunto il momento di porre fine a questa rovina e di iniziare una nuova era per l’Iran“. Così Reza Pahlavi, figlio dell’ultimo scià d’Iran, in conferenza stampa a Parigi, offrendosi di assumere la guida del Paese e guidarne la transizione verso la democrazia. Reza Pahlavi ha detto che non cerca il potere politico, ma che vuole “aiutare la nostra grande nazione a superare questo momento critico verso la stabilità, la libertà e la giustizia”. Pahlavi ha lasciato l’Iran all’età di 17 anni, poco prima della rivoluzione islamica del 1979. Non è ancora chiaro se la sua proposta possa trovare consenso in patria: molti iraniani hanno ricordi amari della repressione sotto il regno di suo padre, lo scià, e altri potrebbero rifiutare Pahlavi per il suo avvicinamento a Israele. Diversi grandi gruppi di opposizione iraniani che potrebbero dare il sostegno a Pahlavi hanno sede all’estero, ma non sono uniti, e non è chiaro quanto appoggio abbiano all’interno del Paese.

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