La decisione di Londra per il blocco degli aiuti nella Striscia: convocato anche l'ambasciatore israeliano

Il Regno Unito reagisce al blocco degli aiuti a Gaza. Il ministro degli Esteri David Lammy ha affermato al Parlamento che la Gran Bretagna ha sospeso gli accordi commerciali con Israele proprio a causa del blocco degli aiuti umanitari nella Striscia. L’esponente del governo guidato da Starmer ha aggiunto anche che l’ambasciatore israeliano è stato convocato, secondo quanto riporta il Guardian. 

Londra: “Azioni scandalose da parte del governo israeliano”

“Nonostante i nostri sforzi, le azioni e la retorica scandalose di questo governo israeliano sono continuate. Stanno isolando Israele dai suoi amici e partner in tutto il mondo, minando gli interessi del popolo israeliano e danneggiando l’immagine dello Stato di Israele agli occhi del mondo”, ha detto Lammy parlando davanti al parlamento. 

Da Regno Unito anche sanzioni contro coloni in Cisgiordania

Il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Lammy, ha reso noto anche che sono state imposte sanzioni ad “altri tre individui e quattro entità coinvolti nel movimento dei coloni” nella Cisgiordania occupata. Ynet riporta che il ‘movimento per gli insediamenti di Nahla’ e la sua presidente Danielle Weiss sono accusati di aver sostenuto la violenza contro i palestinesi. Le sanzioni includono il divieto di ingresso nel Paese e il congelamento dei beni. 

La replica di Israele: “Mandato Gb scaduto 77 anni fa, sanzioni deplorevoli”

La replica di Israele all’annuncio di Lammy non si è fatta attendere. “Anche prima dell’annuncio odierno, i negoziati per l’accordo di libero scambio non stavano procedendo affatto sotto l’attuale governo britannico. Inoltre, l’accordo sarebbe stato vantaggioso per entrambi i Paesi”, ha affermato il ministero degli Esteri israeliano in una nota. “Se, a causa dell‘ossessione anti-israeliana e di considerazioni di politica interna, il governo britannico è disposto a danneggiare l’economia britannica, è una sua prerogativa”, continua la nota. 

“Le sanzioni contro i residenti della Giudea e della Samaria (la Cisgiordania, ndr) sono ingiustificate e deplorevoli, soprattutto in un momento in cui Israele piange l’ennesima vittima del terrorismo palestinese, Tzeela Gez, assassinata mentre si recava in sala parto. I medici continuano a lottare in ospedale per la vita del suo neonato”, si legge ancora nel comunicato. “Il Mandato britannico è terminato esattamente 77 anni fa“, conclude il ministero degli Esteri israeliano, “le pressioni esterne non distoglieranno Israele dal suo percorso di difesa della propria esistenza e sicurezza contro i nemici che cercano la sua distruzione”.

Ue rivedrà accordo associazione con Israele, sì da 17 Stati

La revisione dell’accordo di associazione con Israele ci sarà. La decisione è stata accolta dal Consiglio Ue Esteri dove 17 Stati membri hanno appoggiato la richiesta avanza dall’Olanda. Lo riferisce a LaPresse una fonte diplomatica Ue. A favore dell’idea non solo i Paesi storicamente schierati in solidarietà coi palestinesi come Spagna, Irlanda, Belgio e Svezia, ma la stessa Francia.

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