La decisione prevede la possibilità di revocare la protezione legale che era stata loro assegnata dall'amministrazione Biden

Con un’ordinanza di emergenza la Corte Suprema ha autorizzato l’Amministrazione Trump a revocare la protezione legale che la precedente Amministrazione Biden aveva assegnato a centinaia di migliaia di venezuelani che si trovano negli Stati Uniti, aprendo così la strada ai provvedimenti di espulsione.

Il dipartimento di Giustizia aveva presentato ricorso alla Corte Suprema dopo che un giudice federale di San Francisco aveva bloccato l’iniziativa dell’Amministrazione. Solo la giudice Ketanji Brown Jackson, nominata da Biden alla Corte Suprema, ha pubblicamente espresso il proprio dissenso riguardo all’ordinanza di oggi.

L’accusa a Trump di oltraggio alla corte sui casi delle espulsioni

Ad aprile negli Usa un giudice federaleJames Boasbergha accusato l’amministrazione Trump di oltraggio alla corte per aver deliberatamente disobbedito a una sua precedente sentenza che ordinava di sospendere immediatamente le espulsioni degli immigrati illegali ai sensi dell’Alien Enemies Act, la legge di fine ‘700 raramente utilizzata. Secondo il magistrato sussiste una “causa probabile” per ritenere l’Amministrazione colpevole ma viene offerta al governo un’ultima opportunità per conformarsi alla sentenza.

La decisione era stata presa lo scorso 15 marzo ma era stata successivamente revocata dalla Corte Suprema. Se l’Amministrazione non si conformerà, afferma l’ordinanza del giudice Boasberg, saranno adottate misure per identificare le persone specifiche che hanno violato la sentenza per deferirle all’autorità giudiziaria. 

Ad Aprile l’amministrazione Trump aveva fatto ricorso alla Corte Suprema

L’amministrazione Trump ha chiesto, il 20 aprile, alla Corte Suprema di poter procedere nelle espulsioni dei detenuti venezuelani in base a leggi diverse dal controverso Alien Enemies Act del XVIII secolo, dopo che ieri la corte ha bloccato le deportazioni in seguito a un ricorso dell’American Civil Liberties Union.

La Casa Bianca ha affermato che le persone espulse ai sensi della legge sono membri della gang venezuelana Tren de Aragua, citando come prove nei documenti processuali tatuaggi o indumenti dei migranti riconducibili alle bande criminali.

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