In vantaggio il leader dell'estrema destra. Seguono l'ex presidente Crin Antonescu e il sindaco di Bucarest Nicusor Dan
Con l’85% delle schede elettorali scrutinate il candidato di estrema destra George Simion sarebbe in vantaggio nelle elezioni presidenziali con il 40% dei voti. Seguono l’ex presidente Crin Antonescu, candidato europeista della larga coalizione al governo composta da Partito Socialdemocratico (PSD, di centrosinistra), Partito Nazionale Liberale (PNL, di centrodestra) e Unione Democratica Magiara di Romania (che rappresenta la minoranza ungherese in Romania) col 21,23% e il sindaco di Bucarest Nicusor Dan, candidato indipendente di orientamento liberale, con il 18,91%.
Simion: “Risultato eccezionale, popolo ha parlato”
“Miei cari fratelli e sorelle di qui e di ogni dove, insieme abbiamo scritto la storia oggi. Ci stiamo avvicinando a un risultato eccezionale, ben oltre ciò che ci presentano le televisioni del sistema, che finora hanno saputo solo fomentare ostinatamente la divisione, spargere veleno e distorcere tutto ciò che abbiamo detto. Ovvero, hanno fatto ciò che sapevano fare meglio, diffondere menzogne. Mi congratulo con voi, siete vincitori! Oggi il popolo rumeno ha votato! Oggi il popolo rumeno ha parlato! È ora di farsi sentire”. È quanto ha affermato il candidato di estrema destra George Simion, in un video girato dal suo ufficio e pubblicato sui social. Gli exit poll lo danno in testa al primo turno delle elezioni presidenziali in Romania con circa il 33% dei voti.
“Voglio la democrazia. Voglio la normalità. E ho un solo obiettivo: restituire al popolo rumeno ciò che gli è stato tolto. E rimettere al centro delle decisioni persone semplici, pulite e dignitose”, ha aggiunto Simion, “voglio ringraziarvi tutti, siete stati straordinari! Vi amo e vi porto nel cuore. Ci rivedremo dopo lo scrutinio finale. E dopo… faremo ciò che altri non hanno avuto il coraggio di fare: inizieremo la ricostruzione morale, politica ed economica della Romania”.
Attacco hacker russi a siti ministeri Interno e Giustizia durante voto
I siti web ufficiali del ministero dell’Interno, del ministero della Giustizia e del candidato Crin Antonescu, sono andati offline domenica 4 maggio mentre erano in corso le elezioni presidenziali. Il giornalista indipendente Victor Ilie ha affermato che si trattava di un attacco di un gruppo di hacker filorussi ma senza legami diretti con il Cremlino. Nel corso della giornata le autorità hanno confermato l’attacco, rivendicato ufficialmente dal gruppo NoName057. Lo riporta Digi24. “Le elezioni presidenziali sono iniziate in Romania, dove il leader del partito nazionalista, George Simion, che si presenta come un alleato di Vladimir Putin, è considerato il favorito. Non restiamo indifferenti all’evento e inviamo le nostre sorprese alla Romania”, ha scritto il gruppo hacker in un messaggio su Telegram. Tutti e tre i siti sono stati poi ripristinati.
La situazione nel Paese
Il panorama politico rumeno è stato scosso lo scorso anno quando una corte suprema ha annullato le precedenti elezioni, in cui l’outsider di estrema destra Calin Georgescu era risultato vincitore al primo turno, a seguito di accuse di violazioni elettorali e interferenze russe, che Mosca ha negato. Come in molti paesi dell’UE, in Romania è forte il sentimento anti-establishment, alimentato dall’alta inflazione e dal costo della vita, dal forte deficit di bilancio e dall’economia stagnante. Gli osservatori sostengono che il malcontento abbia rafforzato il sostegno a figure nazionaliste e di estrema destra come Georgescu, che è sotto inchiesta e non può partecipare alle nuove elezioni.
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