Il colosso di Jeff Bezos ha deciso di mostrare ai propri clienti americani gli aumenti dei prezzi dovuti alle tariffe di Trump
L’iniziativa di Amazon, che intende mostrare ai propri clienti gli aumenti dei prezzi dovuti all’introduzione dei dazi, è un “atto ostile e politico”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. L’iniziativa del colosso di Jeff Bezos per ora riguarda i consumatori americani.
Cnn: Trump ha chiamato Bezos per lamentarsi di decisione sui prezzi
Donald Trump ha chiamato stamattina direttamente Jeff Bezos per lamentarsi delle notizie secondo le quali Amazon avrebbe indicato il costo dei dazi al fianco dei prezzi di alcuni dei prodotti offerti ai clienti. Lo riferisce la Cnn, citando fonti della Casa Bianca. La telefonata è arrivata poco dopo che uno degli alti funzionari della Casa Bianca aveva telefonato al presidente per informarlo della notizia, riportata per la prima volta da Punchbowl News. “Certo che era incazzato”, ha detto alla Cnn uno dei funzionari, “perché un’azienda multimiliardaria dovrebbe scaricare i costi sui consumatori?”. Anche la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, durante un briefing ha definito la mossa di Amazon “atto politico ostile”. Poco dopo la chiamata tra Trump e Bezos, un portavoce di Amazon ha rilasciato una dichiarazione in cui ha chiarito che la mossa “non è mai stata presa in considerazione per il sito principale di Amazon e che nulla è stato implementato su alcuna proprietà di Amazon”.
Bessent: “Dazi sono insostenibili per Pechino”
Nelle ultime ore ha parlato anche il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, che in un briefing con la stampa ha dichiarato che i dazi imposti dall’Amministrazione Trump sono “insostenibili” per la Cina, che rischia di perdere “velocemente” 10 milioni di posti di lavoro. Bessent non ha però risposto alla domanda se Washington e Pechino stiano dialogando sulla questione e chi, eventualmente, abbia preso l’iniziativa.
“Usa molto vicini ad accordo con India”
Gli Stati Uniti sono “molto vicini” a concludere un accordo commerciale con l’India, ha spiegato Bessent, riferendo che anche gli accordi con la Corea del Sud e il Giappone sono a buon punto. Parlando dei negoziati in corso con l’Europa, Bessent ha spiegato che alcuni Paesi europei, come Francia e Italia, hanno imposto “un’ingiusta digital service tax ai grandi Internet provider” Usa. “Vogliamo vedere rimossa quella tassa ingiusta su una delle grandi industrie americane”, ha aggiunto Bessent.
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