Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sul Libro bianco della difesa, con l’appoggio al piano di riarmo della Commissione europea. La risoluzione è stata approvata con 419 voti a favore, su 669 votanti, 204 contrari e 46 astenuti.
Come previsto, la delegazione del Pd al Parlamento europeo si è divisa in due sulla risoluzione sul Libro Bianco della difesa e l’appoggio al piano di riarmo della Commissione europea: undici astenuti e 10 a favore. E’ quanto risulta dalla lista dei nominali. Hanno partecipato al voto tutti e 21 gli eurodeputati e nessuno ha votato contro. Si sono astenuti: Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan, Lucia Annunziata e il capodelegazione Nicola Zingaretti. Hanno invece votato a favore: Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli e Raffaele Topo.
Schlein: “Pd per difesa comune ma no a riarmo, posizione è e resta questa”
“All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. “Oggi al Parlamento si votava una risoluzione sulla difesa comune, con molti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano RearmEU proposto da Ursula Von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla. Quel piano va cambiato. All’Unione europea serve una svolta di integrazione politica e di investimenti comuni – per un piano industriale, sociale, ambientale, digitale e per la difesa comune, ma non solo e non a scapito del sociale e della coesione – serve aumentare capacità industriale e coordinamento, con l’orizzonte federalista di un esercito comune al servizio di una politica estera comune e di un progetto di pace. Obiettivi per cui continueremo a impegnarci ogni giorno”, aggiunge.
Riarmo Europa, Cei: “Preoccupazioni difesa non diventino tamburi di guerra”
“Le origini storiche e la vocazione alla pace dell’Europa comunitaria ne fanno un soggetto irrinunciabile e ne richiamano gli impegni sulla scena globale. Un’Europa che ha bisogno di recuperare i suoi valori fondativi – pace, libertà, democrazia, diritti, giustizia sociale – facendo risuonare la propria voce di pace. In un momento storico in cui si insiste sui temi della sicurezza e della difesa, è fondamentale – hanno ribadito – che tali preoccupazioni non diventino tamburi di guerra“. Lo si legge nel comunicato finale della della sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente. I vescovi – si legge ancora – hanno ricordato l’urgenza che gli investimenti pubblici siano indirizzati primariamente a sostenere le persone bisognose, le famiglie povere, le fasce sociali più deboli, ad assicurare a tutti adeguati servizi educativi e sanitari, a contrastare il cambiamento climatico. In quest’ottica, sarebbe opportuno riportare il tema dello sviluppo sostenibile al centro delle scelte politiche degli Stati e delle Organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Europea. La sottolineatura del cardinale Zuppi sulla opportunità di una ‘Camaldoli europea’ rilancia, anche sulla scorta di quanto sperimentato alla Settimana Sociale di Trieste, l’impegno personale e comunitario per la democrazia, la pace, la solidarietà e le future generazioni”.