Romania, respinta candidatura Georgescu per ripetizione elezioni

Romania, respinta candidatura Georgescu per ripetizione elezioni

La Corte costituzionale rumena aveva annullato i risultati dell’8 dicembre per ingerenze russe

Il Comitato centrale elettorale della Romania ha respinto la registrazione della candidatura del candidato di estrema destra Calin Georgescu. Lo ha annunciato George Simion, presidente della formazione nazionalista Allranza per l’Unione dei Rumeni (Aur). “Il rifiuto del dossier di candidatura di Calin Georgescu è un nuovo abuso e una continuazione del colpo di Stato del 6 dicembre. Abbasso Ciolacu, abbasso i dittatori!”, ha scritto Simion sulla sua pagina Facebook. L’agenzia di stampa romena Agerpres riferisce che diversi sostenitori di Georgescu, che si trovavano davanti alla sede dell’ufficio elettoraole, dopo aver saputo della decisione hanno forzato le recinzioni installate dagli agenti e le forze di sicurezza sono intervenute e li hanno allontanati, reinstallando le recinzioni. Georgescu, populista di estrema destra, aveva depositato la sua candidatura venerdì nella capitale Bucarest per la ripetizione delle elezioni presidenziali dello scorso anno, che sono state annullate dalla Corte costituzionale dopo la vittoria a sorpresa dello stesso Georgescu al primo turno. L’ufficio elettorale aveva 48 ore di tempo per accogliere la candidatura o respingerla. Ancora non è chiaro quali siano i motivi per i quali la candidatura è stata respinta, ma Georgescu ha 24 ore di tempo per presentare ricorso alla Corte costituzionale.

Risultati elettorali annullati per ingerenze russe

La Corte costituzionale rumena ha annullato i risultati del primo turno due giorni prima del ballottaggio dell’8 dicembre, dopo che erano emerse accuse alla Russia di aver condotto una campagna online coordinata per promuovere l’outsider. All’epoca Georgescu, che si era candidato come indipendente, aveva denunciato la decisione della Corte definendola “colpo di Stato ufficializzato” e un attacco alla democrazia. “Il 6 dicembre la democrazia è stata uccisa”, aveva dichiarato Georgescu ai giornalisti presentando la candidatura. “Oggi il popolo rumeno è risorto. Ho presentato il dossier con oltre 324.000 firme, per rispetto del popolo rumeno che ha capito di dover difendere la propria democrazia e la libera espressione”, aveva aggiunto quel giorno. Il mese scorso i pubblici ministeri hanno avviato un’indagine in sede penale nei suoi confronti, accusandolo di “incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale”, di sostegno a gruppi fascisti e di false dichiarazioni di finanziamento della campagna elettorale e di rivelazione di beni. Il primo turno delle nuove elezioni è previsto per il 4 maggio. Se nessun candidato otterrà più del 50% delle schede, si procederà al ballottaggio il 18 maggio. 

Ue: “No comment su esclusione Georgescu, è competenza nazionale”

No comment sulla decisione del Comitato centrale elettorale in Romania. Vogliamo essere molto chiari, le elezioni sono una competenza nazionale e la Commissione non commenta il processo elettorale rumeno, che è una questione che riguarda le autorità rumene e, in ultima analisi, il popolo rumeno”. Lo dice il portavoce della Commissione europea Markus Lammert nel briefing quotidiano con la stampa, rispondendo alle domande. Ieri il Comitato centrale elettorale della Romania ha respinto la registrazione della candidatura del candidato di estrema destra Cali Georgescu. “La Commissione – ribadisce, rispondendo a una seconda domanda in merito – non interferisce in alcun modo nelle elezioni nazionali. Le autorità nazionali sono responsabili delle elezioni nazionali e, in ultima analisi, le elezioni sono per il popolo di ogni Stato membro”. 

© Riproduzione Riservata