La Camera preliminare I della Corte Penale internazionale ha inviato il documento a Roma
La Camera preliminare I della Corte Penale internazionale ha notificato al governo italiano la decisione di voler “accertare formalmente l’inadempienza dell’Italia alla richiesta di arrestare e consegnare alla Corte” il cittadino libico Osama Elmasry-Almasri Njeem. E’ quanto si legge nel documento che la Corte ha inviato a Roma è che LaPresse ha potuto visionare.
La Corte deve valutare se deferire la questione all’Onu
Nel documento di cinque pagine e suddiviso in 12 punti dove si ripercorrono tutti i passaggi della vicenda si fa riferimento all’articolo 87 comma 7 dello Statuto. Nei due punti finali, inerenti all’invito a presentare osservazioni, si spiega anche la Corte si riserva di valutare “se la questione debba essere deferita al Consiglio di sicurezza” dell’Onu “e/o all’Assemblea degli Stati” che hanno aderito allo Statuto di Roma.
Allo stesso tempo la Camera osserva che “l’Italia ha già fornito alcune informazioni al Registro della Corte, tramite i memorandum del 27 gennaio e del 10 febbraio del ministero della Giustizia, che sono stati successivamente messi a disposizione della Camera”. Tuttavia la Camera ricorda che “prima di qualsiasi accertamento di mancata cooperazione, il regolamento 109 del Regolamento della Corte stabilisce che “la Camera ascolterà lo Stato richiesto”. In questa fase la Camera deve ancora sentire l’Italia.
La Camera preliminare I della Corte Penale internazionale ha invitato l’Italia a “presentare osservazioni per spiegare la mancata consegna alla Corte di Osama Elmasry-Almasri Njeem dopo il suo arresto in territorio italiano”. E’ quanto si legge nel documento che la Corte ha inviato a Roma è che LaPresse ha potuto visionare. La Camera invita quindi l’Italia a fornire “entro il 17 marzo 2025, osservazioni in merito alla mancata consegna del sig. Njeem alla Corte”.
Italia ha 30 giorni per presentare osservazioni sul caso Almasri
L’Italia – si legge ancora – è inoltre invitata a “presentare osservazioni in merito alla mancata ottemperanza alla richiesta di cooperazione relativa alla perquisizione e al sequestro di materiali trovati addosso o in possesso del sig. Njeem”. Il documento precisa infine che “tali osservazioni devono essere presentate in una delle lingue di lavoro della Corte”, quindi non in italiano.
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