Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è tornato a testimoniare nel processo in corso a suo carico per presunta corruzione, a Tel Aviv, in Israele. È il primo leader in carica dello Stato ebraico a testimoniare come imputato penale. La testimonianza è un altro punto basso per Netanyahu, che deve anche affrontare un mandato di arresto internazionale per presunti crimini di guerra nella conflitto di Israele a Gaza. Netanyahu, durante le sue comparse in tribunale, deve rispondere alle accuse di frode, abuso di fiducia e accettazione di tangenti in tre casi separati. Il premier 75enne nega ogni illecito, affermando che le accuse sono una caccia alle streghe orchestrata da media ostili e da un sistema legale di parte che mira a rovesciare il suo lungo governo. La sentenza è prevista non prima del 2026 e Netanyahu avrà la possibilità di fare appello alla Corte Suprema.
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