Il gruppo palestinese parla di "mancato rispetto degli accordi" da parte del "nemico". Ben Gvir chiede di tornare alla guerra

Il rilascio di tre ostaggi israeliani previsto per sabato non si terrà. È stato rinviato “a data da destinarsi”, come ha annunciato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, il braccio armato di Hamas. Obeida ha denunciato le violazioni dell’accordo da parte di Israele: “Il ritardo nel ritorno degli sfollati nel nord della Striscia di Gaza, le sparatorie e i bombardamenti in varie aree della Striscia, fino alla mancata consegna di aiuti in tutte le loro forme come concordato”. “Affermiamo il nostro impegno nei confronti dei termini dell’accordo finché l’occupazione vi aderirà”, ha aggiunto. Le parti hanno effettuato cinque scambi da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore il mese scorso, liberando 21 ostaggi e oltre 730 detenuti palestinesi.

Gaza, Trump: ”Se Hamas non libera tutti gli ostaggi sarà l’inferno”

 Ben Gvir: “Attaccare Gaza e tornare alla guerra”

L’annuncio di Hamas ha fatto subito irrigidire Israele il cui ministro della Difesa, Israel Katz, ha minacciato: “Ho dato istruzioni all’esercito di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza e di proteggere le comunità”. L’ex ministro di estrema destra Itamar Ben Gvir ha inneggiato a “un massiccio attacco a Gaza” e a “un ritorno alla guerra”. Il rinvio nella liberazione degli ostaggi, per cui il premier Benjamin Netanyahu ha convocato i vertici della Difesa, preoccupa soprattutto le famiglie dei rapiti, a maggior ragione dopo i racconti fatti dagli ultimi a essere rilasciati: Ohad Ben Ami, Eli Sharabi e Or Levy. I tre hanno raccontato di essere stati incatenati, imbavagliati, ustionati con oggetti roventi, appesi per i piedi e lasciati a soffrire la fame. “Ero legato in un tunnel buio, senza aria, senza luce. Non riuscivo a stare in piedi o a camminare, e solo verso il momento del rilascio i terroristi hanno rimosso le catene e ho imparato di nuovo a camminare”, ha ricordato Levy.

Hamas: “Possibile rilascio ostaggi sabato se stop violazioni Israele”

Hamas ha indicato di essere disponibile a procedere al rilascio in tempo se Israele dovesse cessare le sue presunte violazioni. Lo riporta il Times of Israel. “Rinviare il rilascio dei prigionieri è un messaggio di avvertimento agli occupanti e una pressione per il rigoroso rispetto dei termini dell’accordo”, afferma Hamas. Il gruppo terroristico aggiunge di aver fatto intenzionalmente l’annuncio cinque giorni prima del rilascio previsto “per dare ai mediatori sufficienti opportunità di fare pressione sull’occupante affinché adempia ai suoi obblighi, e per mantenere la porta aperta per attuare lo scambio in tempo se l’occupante aderisce ai suoi obblighi”. “Hamas ha adempiuto a tutti i suoi obblighi in modo accurato e puntuale”, afferma il gruppo terroristico in una nota, in cui presenta un elenco di presunte violazioni israeliane, compreso il ritardo nel ritorno degli sfollati di Gaza nel Nord della Striscia; spari sui palestinesi; blocco dell’ingresso di tende, case prefabbricate, carburante e attrezzature per rimuovere le macerie; e ritardo nell’ingresso di forniture mediche. Hamas afferma di aver trasmesso le sue denunce ai mediatori.

Donald Trump vorrebbe “acquistare e possedere” la Striscia di Gaza

Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rilanciato il suo piano per Gaza: “Sono impegnato ad acquistare e possedere la Striscia“, ha detto ai giornalisti, sottolineando che il popolo palestinese non avrà alcun diritto di ritorno nella Striscia. “No, non ce lo avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori”, ha assicurato in un’intervista a Fox News, “sto parlando di costruire un posto permanente per loro“. Le sue dichiarazioni hanno scatenato la risposta di Hamas che, oltre a predire che i piani del presidente Usa saranno “destinati al fallimento“, hanno sottolineato come Gaza non sia “una proprietà da vendere e comprare”. 

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