Secondo la ministra del Lavoro è "un giorno storico": l'idea è passare da 40 a 37,5 ore settimanali
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato il progetto di legge per la settimana corta, cioè la riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 40 ore a 37,5. Lo ha annunciato in conferenza stampa la portavoce del governo di Pedro Sanchez, Pilar Alegria. La misura, che arriverà in Parlamento, è stata illustrata dalla vicepremier seconda e ministra del Lavoro Yolanda Diaz, che ha parlato di un “giorno storico“. “E’ una misura che migliora la vita delle persone, che migliora il lavoro e la produttività“, ha rimarcato Diaz, del partito progressista Sumar.
Oltre alla riduzione delle ore, il progetto di legge include anche un controllo più stretto sull’orario da parte dell’ispettorato del lavoro e il diritto alla disconnessione. “Nessun lavoratore dovrà rispondere a un’e-mail o a una chiamata fuori dall’orario di lavoro settimanale”, ha detto la ministra del Lavoro. “La connessione permanente causa danni alla salute e stress permanente“, ha affermato Diaz, sottolineando che le misure adottate avranno un impatto positivo anche sull’assenteismo.
Diaz ha spiegato che la riduzione dell’orario di lavoro settimanale a parità di salario, andrà a beneficio di 12 milioni di lavoratori e che le più favorite da questa misura saranno le donne. La vicepremier seconda ha posto l’accento sulla grande quantità di ore di lavoro straordinario che ogni anno vengono fatte in Spagna. Questa misura “dà speranza ai lavoratori e alle lavoratrici del nostro Paese”, “oggi la Spagna torna a fare la storia”, ha affermato Diaz. La riduzione della settimana lavorativa è “un impegno che consolida e migliora i diritti e le condizioni della classe lavoratrice”, e che arriva in un “momento positivo” che vive l’economia spagnola, ha detto la portavoce del governo Alegria.
Cosa prevede la settimana corta
La riduzione dell’orario di lavoro settimanale era una delle misure incluse nell’accordo di governo tra il Psoe di Pedro Sanchez e Sumar. Nel corso delle negoziazioni sono sorte discrepanze tra la ministra del Lavoro Diaz di Sumar e il ministro dell’Economia Carlos Cuerpo, che si è mostrato più prudente sulla misura, ponendo l’accento in particolare sugli aiuti alle pmi per far fronte alla riduzione dell’orario di lavoro. All’interno del governo è stato raggiunto un accordo e oggi Diaz e Cuerpo sono intervenuti insieme alla conferenza stampa dopo il Cdm. Ora inizieranno i negoziati con le varie forze politiche per l’approvazione della misura in Parlamento. Il partito indipendentista catalano Junts ha già avvertito che i negoziati non saranno facili, sollevando preoccupazioni per la ricaduta del provvedimento sulle piccole e medie imprese catalane. Diaz, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha rimarcato che l’intenzione dell’esecutivo è quella di “dialogare” con le forze politiche senza porre alcuna linea rossa, in particolare rispetto alle date entro cui approvare il progetto di legge. “Ora abbiamo davanti un negoziato parlamentare che non sarà facile ma metteremo in campo tutti gli sforzi per arrivare a un accordo il prima possibile”, ha garantito il ministro Cuerpo.
I più beneficiati dalla riduzione dell’orario di lavoro saranno i lavoratori non coperti dai contratti collettivi. In Spagna in media si lavora già meno di 40 ore settimanali ma ciò non avviene in tutti i settori. Secondo le stime del governo i lavoratori che più noteranno la riduzione dell’orario sono quelli impiegati nel turismo e ristorazione, nell’informazione e comunicazione, nel commercio e nell’agricoltura e allevamento. In media i dipendenti vedranno il loro orario di lavoro ridotto del 2,1%, ovvero 48 minuti a settimana.
Il segretario di Stato per il Lavoro, Joaquín Pérez Rey, ha indicato che l’esecutivo si aspetta che il progetto di legge arrivi al Congresso “alla fine di febbraio o all’inizio di marzo”, riporta Rtve.Il ministero del Lavoro a dicembre del 2024 ha firmato l’accordo con i sindacati per ridurre la giornata lavorativa a 37,5 ore entro il 2025. L’intesa è arrivata dopo mesi di negoziati. A questa non ha aderito la Ceoe, ovvero la Confindustria spagnola. Gli industriali non hanno apprezzato il fatto che il governo abbia scelto di procedere per legge alla riduzione dell’orario di lavoro.
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