Dopo il giuramento del presidente per il suo terzo mandato, dagli Stati Uniti e dalla Ue anche nuove sanzioni
Dopo l’insediamento e il giuramento di Nicolas Maduro per il suo terzo mandato da presidente, in seguito alle elezioni in Venezuela, gli Usa hanno annunciato che sarà offerta una taglia di 25 milioni di dollari come ricompensa per l’arresto dello stesso Maduro. Lo ha annunciato il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con i giornalisti.
Nuove sanzioni da Stati Uniti e Ue
Gli Stati Uniti hanno inoltre annunciato nuove sanzioni contro otto alti esponenti del regime venezuelano. Washington considera illegittima l’elezione di Maduro. Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato di avere designato “otto funzionari venezuelani che guidano importanti agenzie economiche e di sicurezza che consentono la repressione e la sovversione della democrazia in Venezuela da parte di Nicolas Maduro”. Tra i designati figurano funzionari di alto livello dell’esercito e della polizia, nonché i presidenti della compagnia petrolifera statale e della compagnia aerea del Paese.
“Le autorità venezuelane hanno perso un’occasione fondamentale per rispettare la volontà del popolo e garantire una transizione democratica trasparente con garanzie per tutti. Nicolas Maduro non ha quindi la legittimità di un presidente eletto democraticamente”, afferma a nome dell’Ue l’Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas in una nota.
“Dal giorno delle elezioni, le autorità venezuelane hanno inasprito la repressione e le molestie contro l’opposizione, la società civile e le loro famiglie, imprigionando le voci dissenzienti e costringendo i propri cittadini a vivere nella paura o ad andare in esilio. Sono stati arrestati più di 2.500 cittadini, tra cui minorenni, e, mentre l’Ue prende atto del rilascio di alcuni di loro, nessuno avrebbe dovuto trascorrere un solo giorno in custodia – si legge nella nota -. Alla luce di questa situazione, il Consiglio ha deciso di adottare un nuovo pacchetto di sanzioni mirate contro 15 individui responsabili di aver minato la democrazia, lo stato di diritto o i diritti umani in Venezuela. L’obiettivo è sostenere una soluzione negoziata e democratica alla crisi. L’Ue non ha adottato alcuna misura che potrebbe arrecare danno al popolo venezuelano o all’economia. La responsabilità di porre fine alla crisi in Venezuela ricade sulle sue autorità. L’annullamento delle sanzioni dell’Ue dipenderà da progressi tangibili nei diritti umani e nello stato di diritto in Venezuela, insieme a passi significativi verso un dialogo autentico e una transizione democratica”.
“Il Venezuela deve rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, tra cui le Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari. Esortiamo le autorità a garantire il pieno rispetto dei diritti umani, tra cui il diritto di riunione pacifica e la libertà di espressione. L’Ue accoglie con favore il ritorno a Caracas dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) come un passo nella giusta direzione. Esortiamo il Venezuela a impegnarsi in modo costruttivo ed efficace con un OHCHR a pieno titolo, nonché con la Missione internazionale indipendente di accertamento dei fatti delle Nazioni Unite sul Venezuela, la Corte penale internazionale e i meccanismi regionali pertinenti”, aggiunge Kallas.
“Nel 2025, l’Unione europea continuerà ad affrontare le urgenti esigenze della popolazione del Venezuela, che subisce le conseguenze della lunga crisi umanitaria. Solo lo scorso anno, l’Ue ha impegnato quasi 75 milioni di euro per alleviare le sofferenze dei più vulnerabili”, conclude.
Maduro: “Non ci lasceremo colonizzare né dominare”
“Il Venezuela non si lascerà colonizzare né dominare, difenderemo il Paese con la diplomazia della Pace”. Lo ha detto Nicolas Maduro nella cerimonia di insediamento per un nuovo mandato da presidente del Venezuela, a seguito delle contestate elezioni presidenziali del 28 luglio. “Oggi più che mai sento il peso dell’impegno, del potere che rappresento, del potere che la Costituzione mi garantisce”, ha detto, aggiungendo che il suo governo ha “rispettato la Costituzione”, nonostante le scarse prove della sua vittoria alle elezioni e le denunce internazionali di brogli. Ha inoltre accusato le potenze esterne di “attaccare” il Venezuela, prendendo di mira il governo Usa e altri Paesi stranieri critici, e ha promesso di garantire “la pace e la sovranità nazionale”. “Non sono stato nominato presidente dal governo degli Stati Uniti, né dai governi filo-imperialisti dell’America Latina”, ha detto Maduro.
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