Il presidente Joe Biden ha graziato il figlio Hunter risparmiandogli una possibile condanna al carcere per reati federali legati all’acquisto illegale di armi e alle tasse. Il presidente Usa non ha così mantenuto la parola pronunciata in passato a riguardo, cioè che non avrebbe usato il suo potere per salvare il figlio dalle condanne. Era il 13 giugno scorso quando affermò pubblicamente che non avrebbe graziato Hunter, appena condannato nel Delaware per reati legati all’acquisto e alla detenzione di armi.
Joe Biden: “Non darò la grazia a mio figlio Hunter”
Il capo della Casa Bianca parlò ai giornalisti dicendo: “Mi attengo alla decisione della giuria. Lo farò e non lo grazierò”, le parole di allora di Biden. In una dichiarazione rilasciata domenica sera, il presidente Usa invece ha detto: “Credo nel sistema giudiziario, ma mentre mi ci sono confrontato, credo anche che la politica grezza abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore giudiziario”. La grazia di Biden nei confronti del figlio Hunter non riguarda solo le accuse per reati fiscali e relativi alle armi, ma anche qualsiasi altro “reato contro gli Stati Uniti che abbia commesso o possa aver commesso o a cui abbia preso parte durante il periodo che va dal 1° gennaio 2014 al 1° dicembre 2024”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata