L'ex membro del Consiglio comunale di Mosca aveva criticato la guerra in Ucraina
(LaPresse) L’oppositore del Cremlino Alexei Gorinov, 63 anni, già in carcere, è stato nuovamente condannato a tre anni di carcere per la sua opposizione alla guerra della Russia in Ucraina. In aula ha esposto un cartello con la scritta: ‘Smettete di uccidere. Fermiamo la guerra’ e ha indossato una spilla con il simbolo della pace. Il processo, durato tre giorni, evidenzia l’intolleranza di Mosca nei confronti di qualsiasi voce di dissenso. Gorinov, ex membro del Consiglio comunale di Mosca, sta già scontando una condanna a 7 anni di carcere per aver criticato pubblicamente l’invasione russa su larga scala. Tenendo conto della precedente condanna e della sentenza, un tribunale della regione russa di Vladimir gli ha ordinato di scontare un totale di 5 anni in un carcere di massima sicurezza, una struttura con condizioni più severe di quella in cui si trova attualmente. L’avvocato di Gorinov ha affermato che ciò significa che trascorrerà un anno in più dietro le sbarre rispetto alla sua precedente condanna. È stato accusato di aver “giustificato il terrorismo” in conversazioni con i suoi compagni di cella relative al battaglione Azov dell’Ucraina, che la Russia ha messo fuori legge come organizzazione terroristica, e sull’esplosione del 2022 sul ponte della Crimea, che Mosca ha considerato un atto di terrorismo. Gorinov ha respinto le accuse dichiarando alla Corte di essersi limitato a dire che la penisola di Crimea annessa è territorio ucraino e di aver definito Azov una parte dell’esercito ucraino.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata