Intervista al consigliere presidenziale ucraino: "Mosca nel panico dopo ok ai missili Usa"
L’apertura del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a una possibile soluzione diplomatica della guerra entro il 2025 fa parte di una “logica adeguatamente strutturata” che prevede che la Russia “capisca il prezzo delle perdite” e con un tavolo negoziale “alle condizioni della coalizione pro-Ucraina”. Lo ha detto in un’intervista a LaPresse il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
“Il presidente ucraino pone l’accento in modo assolutamente chiaro e propone di ragionare solo nel quadro di una logica adeguatamente strutturata. Vediamo di delineare brevemente questa logica. La Russia non è pronta al dialogo. La Russia non sa e non vuole rispettare i suoi impegni. La Russia non è interessata a modalità corrette di comunicazione tra gli Stati. Quindi, se chiedete qualcosa alla Russia, i vostri ‘missili diplomatici’ falliranno o saranno dominati solo dalla Russia. Il che è inaccettabile”, ha affermato Podolyak, aggiungendo che “Zelensky insiste sul fatto che un processo negoziale reale e produttivo è possibile solo con le giuste posizioni iniziali. È necessario costringere la Russia a negoziare, ad alzare bruscamente il prezzo della guerra, a dimostrare che militarmente sopporterà solo perdite, a offrirle una stima del volume di guerra che viene gradualmente trasferito sul suo territorio”. “Ciò richiede specifici ‘strumenti di coercizione’ militari – ha proseguito il consigliere presidenziale -.
Anche in questo caso, si tratta di massicci attacchi logistici lungo il fronte e di buoni attacchi in profondità in Russia, che cambieranno rapidamente l’umore sociale. Parallelamente, la coercizione economica. Poi la coercizione diplomatica”. “Dobbiamo lavorare solo attraverso strumenti di coercizione, non di richiesta. E quando questa logica funzionerà appieno, ovviamente non sarà necessario liberare tutti i territori solo con mezzi militari. Sarà sufficiente indicare il prezzo delle perdite per la Russia e di conseguenza formare un tavolo negoziale adeguato sulla base del diritto internazionale e alle condizioni della coalizione pro-Ucraina”, ha spiegato ancora Podolyak.
“Russia nel panico dopo ok ai missili Usa”
“La possibilità di distruggere le infrastrutture belliche lungo i confini dell’Ucraina avrà un impatto significativo anche sugli eventi lungo le linee del fronte. Certamente, le decisioni dei nostri partner avranno un impatto estremamente importante sul corso della guerra nel suo complesso. In questo momento stiamo già assistendo a una reazione di panico da parte della Russia, che sta cercando di mascherare con le classiche ‘minacce nucleari’ e l’uso di vari formati di missili per attacchi di massa contro i civili”, ha spiegato Podolyak commentando l’ok da parte del presidente statunitense Joe Biden all’utilizzo da parte dell’Ucraina di missili Usa sul territorio russo.
“In questo caso stiamo parlando della capacità dell’Ucraina di condurre operazioni militari rigorosamente nel quadro del diritto internazionale e, di conseguenza, di effettuare attacchi obbligatori contro infrastrutture militari situate sul territorio del Paese aggressore”, ha ricordato Podolyak, sottolineando che l’utilizzo dei missili “permetterà di ottenere due obiettivi”. “Il primo è distruggere la logistica di approvvigionamento transfrontaliera: magazzini, basi di stoccaggio, basi aeree, interscambi di trasporto, hub. Il secondo è quello di cambiare l’umore sociale in Russia: devono sentire la guerra e solo questo garantirà una forte pressione interna sull’amministrazione Putin”, ha concluso Podolyak.
“Trump sosterrà Kiev, non vuole essere secondo a Putin”

Secondo Podolyak il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, continuerà il sostegno nei confronti dell’Ucraina, soprattutto perché non vorrà essere secondo al presidente russo Vladimir Putin. “Dal presidente eletto Donald Trump sicuramente ci aspettiamo innanzitutto una dimostrazione di leadership globale. Sicuramente ci aspettiamo una profonda comprensione delle vere motivazioni di Putin e della Russia e di conseguenza una dimostrazione di posizione dominante legale. Dopo tutto, non si può uccidere impunemente nel centro dell’Europa”, ha detto Podolyak, sotttolineando che “Trump, tra l’altro, ha ben chiaro che gli Stati Uniti devono recuperare pienamente la loro grandezza e apparire come il Paese più influente. Per questo sarebbe molto strano, dal punto di vista della reputazione e della politica, se il sostegno all’Ucraina venisse ridotto”. “Dopo tutto – ha proseguito il consigliere presidenziale -, la Russia sta conducendo una guerra per il suo diritto di dominare il mondo attraverso la paura e la violenza, per determinare le regole di comportamento in senso globale. Dubito fortemente che il presidente degli Stati Uniti possa e voglia giocare a fare il numero due o il numero tre o cercare di realizzare lo scenario prescritto da Putin. Sarebbe bizzarro e avrebbe assolutamente un effetto devastante sui processi politici globali”. “Non ho dubbi che dopo un’immersione profonda nel tema della guerra, dopo aver studiato le vere motivazioni della Federazione Russa, dopo aver tracciato i ritratti psicologici dei leader del regime russo, Trump prenderà le giuste decisioni sul futuro destino dell’aggressore globale”, ha concluso Podolyak.

Da Italia e Meloni piena comprensione pericolo Russia
Il consigliere ucraino ha poi sottolineato che il sostegno all’Ucraina da parte dell’Italia è “fondamentale”, soprattutto perché l’Italia e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno “una piena comprensione delle motivazioni della Russia e delle conseguenze che questa guerra potrebbe portare”.
“L’Italia, in quanto uno dei maggiori Paesi europei con grande influenza su vari aspetti della vita paneuropea, sta ovviamente fornendo un sostegno fondamentale all’Ucraina in questa guerra. In senso lato, il sostegno militare, diplomatico, finanziario, umanitario e di informazione globale è indiscutibile”, ha affermato Podolyak, sottolineando che “Meloni pone gli accenti in modo molto chiaro e deciso. Accenti assolutamente giusti, devo dire. Perché l’Italia ha una piena comprensione delle motivazioni della Russia e delle conseguenze che questa guerra potrebbe portare. Comprese le devastanti conseguenze per l’Europa“. “Innanzitutto – ha proseguito il consigliere presidenziale – perché la Russia, tra gli altri obiettivi di questa guerra, sta cercando di raggiungerne un altro: garantire il suo dominio in Europa, formare una grande regione di influenza su una parte del continente europeo per provocare regolarmente il resto dell’Europa”. Podolyak ha evidenziato poi che “naturalmente, le relazioni italo-ucraine vanno sviluppate in tutti i modi possibili, vanno rafforzate in tutti i sensi. E dobbiamo capire chiaramente che solo insieme potremo ottenere risultati qualitativi nella costruzione di un quadro di sicurezza unificato per l’Europa, un’architettura di sicurezza unificata in Europa”.
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