Ucciso in un altro raid il capo della forza élite Radwan di Hezbollah Abbas Adnan Moslem
Sarebbe di 38 morti il bilancio degli attacchi israeliani effettuati contro diverse strutture residenziali a Khan Younis nella Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera citando fonti mediche. Fra loro ci sarebbero anche 14 bambini che sarebbero morti soffocati causa del fumo dei missili israeliani. Di questi – viene spiegato – 13 appartenevano alla stessa famiglia. IN AGGIORNAMENTO
17:11 Onu: “In nord Gaza il momento più buio della guerra”
“Il momento più buio del conflitto a Gaza si sta svolgendo nel nord della Striscia, dove l’esercito israeliano sta di fatto sottoponendo un’intera popolazione a bombardamenti, assedio e rischio di fame” costringendola a scegliere tra lo sfollamento di massa e l’essere intrappolato in una zona di conflitto. È quanto ha detto l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk, invitando i leader mondiali ad agire e sottolineando che gli Stati hanno il dovere, secondo la Convenzione di Ginevra, di garantire il rispetto del diritto umanitario internazionale. “I bombardamenti nel nord di Gaza sono non-stop”, ha dichiarato Türk. “L’esercito israeliano ha ordinato a centinaia di migliaia di persone di spostarsi, senza garanzie di ritorno. Ma non c’è un modo sicuro per andarsene: le bombe continuano a cadere; l’esercito israeliano sta separando le famiglie e trattenendo molte persone; e le persone che fuggono sono state oggetto di spari”, ha proseguito. E ancora: “La situazione peggiora di giorno in giorno, in modo inimmaginabile. Le politiche e le pratiche del governo israeliano nel nord di Gaza rischiano di svuotare l’area di tutti i palestinesi. Ci troviamo di fronte a ciò che potrebbe equivalere a crimini di atrocità, potenzialmente estendibili anche a crimini contro l’umanità”.
Türk ha denunciato anche che gruppi armati palestinesi continuano a operare tra i civili, anche nei luoghi di rifugio, mettendo i civili in pericolo, il che è assolutamente inaccettabile. “L’accesso a questa parte di Gaza è estremamente limitato”, ha aggiunto l’Alto Commissario Onu. “Da settimane non arrivano quasi più aiuti, con restrizioni illegali, e molti rischiano di morire di fame”, ha proseguito, aggiungendo che “l’esercito israeliano sta colpendo gli ospedali e il personale e i pazienti sono stati uccisi e feriti o costretti ad evacuare contemporaneamente. I rifugi, un tempo scuole, vengono colpiti quotidianamente. Le comunicazioni con il mondo esterno rimangono estremamente limitate. I giornalisti continuano a essere uccisi“. A Gaza si parla già di oltre 150mila persone morte, ferite o disperse. “Il mio timore più grande è che, data l’intensità, l’ampiezza, la portata e la natura palese dell’operazione israeliana attualmente in corso nel nord di Gaza, questo numero aumenti drammaticamente”, ha detto ancora. “A tutti i leader del mondo ricordo la responsabilità di garantire il rispetto del diritto umanitario internazionale, come stabilito dalle Convenzioni di Ginevra. Si tratta di norme universalmente accettate e vincolanti, sviluppate per preservare il minimo indispensabile di umanità. Vi imploro di mettere al primo posto la protezione dei civili e dei diritti umani, e di non abbandonare quel minimo di umanità”, ha concluso.
16:50 Due morti per razzo Hezbollah su città araba Galilea
Sono morte due delle persone che erano rimaste ferite per il lancio di un razzo, rivendicato da Hezbollah, che ha colpito la città araba di Majd al-Krum in Galilea, in Israele. Lo riferiscono fonti mediche citate dal Times of Israel. In precedenza il bilancio era di nove feriti.
15:52 Idf: tre soldati uccisi negli scontri nel nord di Gaza
Secondo l’Idf altri tre soldati sono stati uccisi in combattimento nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel. Si tratta del caporale 22enne Barak Israel Sagan, del sergente 21enne Ido Ben Zvi e del sergente 22enne Hillel Ovadia.
13:53 Unifil: “Idf ha aperto il fuoco contro nostra postazione”
I soldati israeliani avrebbero aperto il fuoco contro una postazione dell’Unifil e le guardie “si sono ritirate per evitare di essere colpite”. A renderlo noto è la stessa Unifil in una nota dove spiega che il fatto è accaduto lo scorso 22 ottobre. “I peacekeeper in servizio presso un posto di osservazione permanente vicino a Dhayra stavano osservando i soldati dell’Idf che conducevano operazioni di sgombero delle case nelle vicinanze – viene spiegato – dopo essersi resi conto di essere osservati, i militari hanno aperto il fuoco contro la postazione“.
12:32 Attacco israeliano a Jabalia, 150 tra morti e feriti
Nella notte, un attacco aereo israeliano su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia, nella Striscia di Gaza, ha provocato 150 tra morti e feriti. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, sottolineando che tra le vittime ci sono donne e bambini. I residenti dell’area presa di mira hanno lanciato richieste urgenti di assistenza per il trasporto dei feriti; tuttavia, le squadre di soccorso hanno dovuto affrontare notevoli difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi da parte delle forze di occupazione israeliane. Le case distrutte, riporta Wafa, appartenevano a diverse famiglie, tra cui le famiglie Najjar, Abu Al-Ouf, Salman, Hijazi, Abu Qumsan, Aql, Abu Rashid, Abu Tarabish, Zaqoul e Sha’lan.
10:02 Cinque soldati riservisti morti in combattimenti in Libano
Cinque soldati riservisti israeliani sono stati uccisi e 19 sono rimasti feriti durante gli scontri avvenuti la scorsa notte nel Libano meridionale. Lo ha annunciato l’esercito. Lo riporta il Times of Israel. Si tratta del maggiore Dan Maori, 43 anni, del capitano Alon Safrai, 28 anni, del maresciallo Omri Lotan, 47 anni, dell’ufficiale Guy Idan, 51 anni, e del sergente Tom Segal, 28 anni.
08:58 Beirut: “Uccisione tre reporter è crimine di guerra”
Il ministro dell’Informazione libanese, Ziad Makary, ha scritto su X che l’uccisione di tre reporter dei canali televisivi Al Mayadeen e al-Manar da parte delle forze armate israeliane è “un crimine di guerra”. Lo riporta Al Jazeera. Makary ha parlato di un “assassinio” mirato in quanto sarebbero stati ” monitorati e seguiti, con premeditazione e pianificazione”.
08:12 Ucciso in raid capo forza élite Radwan di Hezbollah
Secondo quanto affermato dall’IDF, il comandante della forza d’élite Radwan di Hezbollah nella regione di Aitaroun, nel Libano meridionale, è stato ucciso in un recente attacco aereo. Abbas Adnan Moslem, questo il nome, era responsabile di numerosi attacchi missilistici contro truppe e città israeliane, dalla zona di Aitaroun. Lo riporta il Times of Israel.
07:02 Tre reporter uccisi in raid Israele nel sud del Libano
Tre reporter sarebbero morti in un attacco israeliano nel sud del Libano. Il canale televisivo panarabo Al Mayadeen afferma che un suo cameraman è stato ucciso durante il raid contro una residenza che ospitava giornalisti nella città di Hasbaya. Nell’attacco sarebbero rimasti uccisi anche altri due giornalisti. L’omicidio, evidenzia l’emittente Aljazeera, avviene appena due giorni dopo che Israele ha effettuato un attacco aereo contro un ufficio appartenente ad Al Mayadeen, che è politicamente alleato di Hezbollah e ha sede a Beirut. “Al Mayadeen ritiene l’occupazione israeliana responsabile dell’attacco a un noto ufficio mediatico di un noto mezzo di informazione”, ha detto la TV Al Mayadeen, in seguito all’attacco israeliano al suo ufficio alla periferia meridionale di Beirut. Due giornalisti di Al Mayadeen che riferivano di attività militare lungo il confine meridionale del Libano con Israele sono stati uccisi in un attacco israeliano il 21 novembre 2023.
06: 22 Raid israeliano su residenza nel sud di Gaza, almeno 23 morti
Un raid israeliano ha colpito nella notte una casa a Khan Younis, uccidendo almeno 23 persone. È quanto riporta l’emittente Al Jazeera, secondo la quale l’esercito israeliano avrebbe colpito la casa nella zona di al-Manara a sud di Khan Younis, nel sud di Gaza.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata