La commissaria Ue agli Affari interni: "Opt-out Olanda? Non è possibile secondo i Trattati"

La commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, al suo arrivo al Consiglio Interni a Lussemburgo, ha rilasciato alcuni dati riguardanti l’immigrazione. “In questi cinque anni abbiamo ottenuto molto, ma ovviamente c’è ancora molto da fare per combattere i gruppi criminali organizzati che si stanno infiltrando nella nostra società, e rappresentano una grande minaccia per la nostra società come il terrorismo“, le parole di Johansson. “Abbiamo anche raggiunto una decisione storica sul Patto Migrazione e asilo, e ora le cifre stanno scendendo. Abbiamo il 40% in meno di arrivi irregolari. I rimpatri stanno aumentando del 18% finora quest’anno. Quindi le cose stanno andando nella giusta direzione. Ma ovviamente anche l’attuazione del Patto è ora molto importante”.

Johansson: “Opt-out Olanda? Non è possibile secondo i Trattati”

Un opt-out dalle politiche migratorie dell’Ue “secondo i trattati non è possibile e l’ho già detto agli olandesi”, ha dichiarato Johansson rispondendo a una domanda sulla richiesta di deroga dal Patto Ue da parte del governo dell’Aja. 

Berlino: “Regolamento Dublino non funziona bene con Italia”

“Vogliamo affrontare la questione della possibilità di applicare nuovamente il regolamento di Dublino. Non è possibile che i regolamenti transitori e i regolamenti sui rimpatri falliscano. Dobbiamo rimettere in funzione il sistema. Questo è un punto che dobbiamo affrontare”. Lo ha detto la ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, al suo arrivo al Consiglio Interni a Lussemburgo. Le regole di Dublino “funzionano con la maggior parte degli stati dell’Unione Europea, questo è importante dirlo. Ma non funzionano bene con Italia e Grecia. Ne abbiamo discusso in modo positivo con l’Italia in occasione della riunione del G7 la scorsa settimana in modo approfondito. Spero che le cose vadano meglio adesso. Anche con la Grecia siamo già un passo avanti”, ha detto ancora Faeser. 

Berlino: “Controlli a frontiere tedesche fino a soluzione Ue”

“Da metà settembre abbiamo introdotto i controlli su tutte le frontiere terrestri tedesche. L’obiettivo è di ridurre ulteriormente l’immigrazione irregolare, di fermare i criminali, i trafficanti e di identificare tempestivamente gli islamisti. Queste sono le ragioni dei nostri controlli alle frontiere. L’obiettivo, ovviamente, è condiviso con molti Stati membri. Anche gli altri Stati vicini hanno ripristinato i controlli alle frontiere. Continueremo a farlo in stretto coordinamento con i nostri vicini. Continueremo ad effettuare i controlli ai confini in Germania fino a quando non avremo la disponibilità di soluzioni europee e una maggiore protezione alle frontiere esterne. Per me questa è una priorità”, ha aggiunto Faeser.

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