Meloni: "Totale solidarietà"

Una troupe del Tg3 è stata aggredita questa mattina in Libano. La notizia è stata data dallo stesso Tg3 nella sua edizione delle 12, che ha aperto annunciando la morte dell’autista della troupe per un infarto. Secondo il racconto dell’inviata Lucia Goracci, la troupe è stata minacciata da un gruppo di persone, tra cui un uomo armato, mentre documentava la situazione nel Paese. L’autista locale e interprete, secondo quanto riportato dal Tg3, già sofferente di cuore, ha avuto un infarto ed è morto nonostante i tentativi di rianimarlo. 

Cordoglio Tg3 per morte autista in Libano, Goracci ‘era uomo buono’

“La redazione del Tg3 esprime profondo cordoglio per la morte di Ahmad Akil Hamzeh, storico collaboratore della Rai in Libano, stroncato da un infarto mentre era in servizio con l’inviata del Tg3 Lucia Goracci e l’operatore Marco Nicois. Il cuore di Ahmad non ha retto alla violenta aggressione subita nei pressi di Sidone. Un gruppo di uomini ha prima cercato di strappare loro la telecamera, poi ha inseguito la troupe e ha nuovamente minacciato i colleghi. Ahmad ha cercato di difendersi ma si è accasciato a terra”. È quanto si legge in una nota del Cdr del Tg3 e dell’Esecutivo Usigrai. “Era un uomo buono, pacato e solido“, il ricordo della collega Lucia Goracci impegnata da settimane a documentare le atrocità della guerra. 

Rai: “Sdegno per aggressione troupe, vicinanza a famiglia autista”

“Nell’esprimere la condanna e lo sdegno per l’aggressione alla troupe del Tg3 in Libano, la Rai esprime vicinanza e sostegno alla famiglia di Ahmad Akil Hamzeh, l’autista deceduto per infarto durante l’aggressione, e conferma di aver messo in atto tutte le misure di sicurezza per la nostra giornalista Lucia Goracci impegnata con la sua troupe in uno straordinario lavoro di documentazione della guerra in corso”, si legge in una nota della Rai. 

Il racconto di Lucia Goracci

“Eravamo in un villaggio a nord di Sidone, sul luogo del bombardamento di due notti fa – ha raccontato Goracci – la nostra fixer aveva segnalato alla locale Hezbollah la nostra presenza e stavamo riprendendo senza problemi, la gente ci parlava. Ma è spuntato un uomo, è andato contro Marco Nicois tentando di strappargli la telecamera“. “Abbiamo protetto Marco poi siamo tornati in auto pronti ad allontanarci in fretta – ha spiegato ancora la giornalista – sono arrivati altri che hanno preso a spintonare l’auto. Il primo uomo ha provato a tirarci una grossa pietra. C’era chi lo tratteneva e chi lo aizzava”. A questo punto la troupe Rai si è allontanata velocemente “quest’uomo però apparentemente ci stava inseguendo, e quando il nostro autista si è fermato a un distributore questo ci e’ venuto addosso, ha strappato le chiavi, ha tentato di rompere la telecamera entrando attraverso i finestrini aperti mentre nessuno ci veniva in aiuto”, ha detto ancora Goracci. “Quando poi l’autista uscendo dall’auto ha cercato di convincerlo a ridare le chiavi si è accasciato a terra, è caduto. Siamo corsi in ospedale, noi dietro l’ambulanza, ci hanno detto in ospedale che era morto dopo lunghi tentativi di rianimarlo”. “Lavorava con gli uffici della Rai di Beirut da diversi anni. Non abbiamo parole per descriverne la profondità umana e la grande dolcezza”, ha concluso commossa. 

Meloni: “Totale solidarietà a troupe Tg3 aggredita”

“La mia totale solidarietà alla troupe del Tg3 aggredita questa mattina mentre stava documentando la situazione a nord di Sidone, in Libano, insieme alla più sentita vicinanza ai familiari dell’autista locale deceduto per un infarto a seguito dell’attacco”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata