L'ex tycoon ha subito un attentato durante un comizio a Butler, in Pennsylvania
La violenza politica irrompe drammaticamente nella campagna presidenziale e sconvolge l’America. A Butler, in Pennsylvania, in quello che avrebbe dovuto esser l’ultimo comizio di Donald Trump prima della convention repubblicana che si aprirà lunedì a Milwaukee, un cecchino ha tentato di assassinare l’ex presidente. Il tycoon stava mostrando alla folla dei suoi sostenitori un cartello con le cifre degli ingressi di immigrati illegali negli Usa, quando sono stati uditi degli spari. Panico e urla tra la folla, mentre l’ex presidente si toccava l’orecchio destro e si nascondeva dietro al podio e mentre gli agenti del Secret Service accorrevano sul palco, per metterlo al sicuro. Trump riemergeva dopo pochi istanti, sanguinante. Mentre veniva scortato già dal palco, mostrava il pugno ai suoi supporter e li incitava, “Fight! Fight!”, lottate!. Un’immagine immortalata per la Storia in una foto dell’Associated Press.
Trump: “Incredibile che un atto del genere possa avvenire nel nostro Paese”
Col passare dei minuti e delle ore, il quadro si faceva più chiaro. “Durante il raduno elettorale dell’ex presidente Trump a Butler, in Pennsylvania, la sera del 13 luglio intorno alle 18:15, un sospetto assassino ha sparato diversi colpi verso il palco da una posizione elevata all’esterno del luogo della manifestazione. Il personale dei servizi segreti ha neutralizzato l’assassino, che ora è deceduto. Il Secret Service ha risposto rapidamente con misure protettive e l’ex presidente Trump è al sicuro. Uno spettatore è stato ucciso e due spettatori sono rimasti gravemente feriti. Questo incidente è attualmente oggetto di indagine e i servizi segreti hanno informato l’Fbi”, riferiva il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmi. Poco prima, era stato lo stesso Trump, in un post su Truth, a rassicurare i suoi sostenitori. “Voglio ringraziare il Secret Service degli Stati Uniti e tutte le forze dell’ordine per la loro rapida risposta alla sparatoria appena avvenuta a Butler, in Pennsylvania. Soprattutto, desidero porgere le mie condoglianze alla famiglia della persona uccisa al comizio e anche alla famiglia di un’altra persona gravemente ferita. È incredibile che un atto del genere possa avvenire nel nostro Paese. Non si sa al momento nulla dell’uomo che ha sparato, che ora è morto. Mi hanno sparato un proiettile che mi ha perforato la parte superiore dell’orecchio destro. Ho capito subito che qualcosa non andava in quanto ho sentito un sibilo, degli spari e subito ho sentito il proiettile squarciare la pelle. Si è verificata una forte emorragia, quindi ho capito cosa stava succedendo. Dio benedica l’America!”, ha scritto l’ex presidente.
Le reazioni della politica all’attentato
Immediate le reazioni, bipartisan, all’attentato all’ex presidente, che ha ricordato alcuni dei momenti più bui della storia americana. Dai leader Democratici del Congresso, Hakeem Jeffries e Chuck Schumer, allo speaker della Camera, Mike Johnson, all’ex speaker Nancy Pelosi, agli ex presidenti Barack Obama e George W. Bush giungevano le dichiarazioni di condanna per l’attentato e di solidarietà all’ex presidente. Subito avvertito dell’accaduto, il presidente Joe Biden diffondeva una nota: “Sono stato informato della sparatoria al comizio di Donald Trump in Pennsylvania. Sono grato di sapere che è al sicuro e sta bene. Prego per lui, la sua famiglia e per tutti coloro che erano presenti al comizio, in attesa di ulteriori informazioni. Jill e io siamo grati al Secret Service per averlo portato in salvo. Non c’è posto per questo tipo di violenza in America. Dobbiamo unirci nella condanna come un’unica nazione“, dichiarava il capo della Casa Bianca. Poco dopo, Biden si presentava ai cronisti per rilasciare un’altra dichiarazione. “A breve telefonerò a Donald Trump”, diceva il presidente. “Non ho ancora tutti i dettagli. Il comizio di Trump avrebbe dovuto svolgersi pacificamente e senza alcun problema. Ma l’idea che ci sia violenza politica in America è semplicemente inaudita”, aggiungeva.
Meloni: “Dialogo e responsabilità prevalgano su odio e violenza”
Anche i leader stranieri rilasciavano dichiarazioni di condanna per la violenza e solidarietà per Trump. “Seguo con apprensione gli aggiornamenti dalla Pennsylvania, dove il 45esimo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato colpito durante un comizio. A lui la mia solidarietà e i miei auguri di pronta guarigione, con l’auspicio che i prossimi mesi di campagna elettorale possano veder prevalere dialogo e responsabilità su odio e violenza“, dichiarava la premier Giorgia Meloni.
Trump: “Non mia arrenderò mai”
Fonti di polizia riferivano ai media Usa che non c’erano ancora indicazioni sull’identità dell’attentatore, mentre emergeva che alcuni testimoni avrebbero tentato di avvertire la polizia della presenza di un cecchino sul tetto di un edificio, adiacente l’area dove si stava svolgendo il comizio dell’ex presidente. Nella notte, la campagna di Trump diffondeva un comunicato: “Il presidente Trump sta bene ed è grato alle forze dell’ordine e ai primi soccorritori per la loro rapida azione. Il presidente Trump non vede l’ora di unirsi a voi tutti a Milwaukee mentre procediamo con la nostra convention per nominarlo 47esimo presidente degli Stati Uniti. In qualità di candidato del nostro partito, il presidente Trump continuerà a condividere la sua visione per rendere l’America di nuovo grande”. Di nuovo, era il tycoon a rivolgersi direttamente ai suoi sostenitori: “Non mi arrenderò mai“, scriveva in una mail. E ancora, rientrato in New Jersey, attraverso Truth: “In questo momento, è più importante che mai restare uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere. Amo davvero il nostro Paese e amo tutti voi e non vedo l’ora di parlare alla nostra Grande Nazione questa settimana dal Wisconsin”, affermava l’ex presidente. Nel frattempo, l’Fbi dava un nome all’attentatore: Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park in Pennsylvania. L’arma con cui Crooks ha sparato è un AR-15, recuperato sul posto, un fucile semi-automatico usato in decine di sparatorie di massa negli Stati Uniti. Nella sua auto e in casa sua sono stati trovati degli esplosivi. Ancora nessuna luce sul movente, mentre monta la polemica sulle falle nel dispositivo di sicurezza attorno all’ex presidente. “Un mostro”. Così Melania Trump, rompendo il silenzio, ha definito il giovane. “Quando ho visto quel proiettile colpire mio marito Donald, ho capito che la mia vita e quella di Barron erano sull’orlo di un cambiamento devastante”, ha detto l’ex first lady. Dalla Casa Bianca, dove aveva fatto ritorno anticipato dalla sua residenza in Delaware, Joe Biden ha di nuovo parlato dell’attentato. “In America non c’è posto per alcun tipo di violenza. Questo è il momento dell’unità”, ha detto il presidente, annunciando un rafforzamento delle misure a protezione di Trump e della Convention repubblicana che si apre lunedì a Milwaukee, e un'”indagine indipendente” sulla sicurezza al comizio di Butler. Poi, l’appello a non giungere a conclusioni affrettate sul movente dell’attentatore.
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