È successo a Fort Walton Beach il 3 maggio. Nel filmato si sente l'aviatore Roger Fortson gemere e dire: “Non riesco a respirare”

Video shock registrato da una bodycam di un membro delle forze dell’ordine in Florida. La telecamera riprende un agente che si annuncia come rappresentante delle forze dell’ordine prima di sparare fatalmente a un aviatore afroamericano all’interno della sua abitazione. Lo sceriffo della contea di Okaloosa, Eric Aden, ha reso note le immagini dopo che la famiglia dell’aviere Roger Fortson e i suoi avvocati hanno tenuto una conferenza stampa in cui contestavano che l’agente avesse agito per legittima difesa. Il video mostra l’agente arrivare in un condominio di Fort Walton Beach il 3 maggio e parlare all’esterno con una donna, che ha riferito di aver sentito una discussione. L’agente poi bussa alla porta e per due volte grida: “ufficio dello sceriffo! Apri la porta!”. A quel punto l’aviere apre la porta tenendo in mano quella che può apparire come una pistola puntata verso il basso. L’agente grida: “State indietro!” e spara dei colpi. Poi grida: “Getta la pistola! Getta la pistola!”. “È laggiù”, gli risponde Fortson. “Getta la pistola!”, gli risponde l’agente. “Non ce l’ho”, affermo ancora Fortson, sdraiandosi a terra. L’agente poi chiama i paramedici con la sua radio. L’ufficio dello sceriffo si è rifiutato di identificare l’agente intervenuto o la sua razza. L’uomo è stato messo in congedo in attesa di un’indagine. 

 

Il legale della famiglia di Fortson, Ben Crump, ha rilasciato una dichiarazione in cui sottolinea che l’agente non ha detto a Fortson di gettare la pistola prima di sparare “più volte in una frazione di secondo dopo l’apertura della porta”. Secondo la ricostruzione l’aviere stava parlando con la sua ragazza su FaceTime e avrebbe preso la pistola a causa dei rumori fuori dal suo appartamento. In uno spezzone del video FaceTime catturato dal cellulare di Fortson, si sente l’aviatore gemere e dire: “Non riesco a respirare”. Si sente un agente che gli urla: “Smettila di muoverti!”. Il telefono è puntato sul soffitto e non mostra cosa sta succedendo nell’appartamento.

Crump ha definito la sparatoria “un omicidio ingiustificabile”. Lo sceriffo ha dichiarato che l’indagine è stata gestita come un’indagine penale e che non è stato ancora stabilito se le azioni dell’agente fossero giustificate o meno. Tuttavia, il comunicato stampa iniziale dell’ufficio dello sceriffo che descriveva la sparatoria diceva che l’agente “ha reagito per autodifesa dopo aver incontrato un uomo di 23 anni armato di pistola”

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