Lo riporta il suo team, che annuncia: "Cerchiamo sala per cerimonia addio pubblica"

Il dissidente russo Alexei Navalny è stato ucciso poco prima di essere rilasciato nell’ambito di uno scambio di prigionieri concordato dal suo team e presentato al governo russo. È quanto afferma Maria Pevchikh, presidente della Fondazione anticorruzione di Alexei Navalny. Lo riporta il suo team. Secondo Pevchikh, lo scambio, che prevedeva il rilascio di Navalny e di “due cittadini americani” in cambio della scarcerazione dell’ex ufficiale del Servizio federale per la sicurezza russo (Fsb) Vadim Krasikov, era stato sottoposto a Vladimir Putin all’inizio di febbraio. “Ho ricevuto la conferma che i negoziati erano nella fase finale la sera del 15 febbraio”, ha detto Pevchikh, “il 16 febbraio Alexei è stato ucciso”.

Navalny avrebbe dovuto essere liberato nei prossimi giorni perchè era stato raggiunto un accordo sul suo scambio per motivi umanitari che prevede la liberazione di spie russe in cambio di prigionieri politici”, continua Pevchikh in un video, “questi scambi sono già avvenuti prima. L’investigatore Hristo Grozev ci ha aiutati a pensare e migliorare questo piano. Ha cercato, identificato e smascherato queste spie in massa. Allo stesso tempo, noi stavamo preparando una lista di cittadini russi: politici, attivisti, difensori dei diritti umani e di libertà, che era necessario liberare dalle prigioni russe”.

“Abbiamo lavorato a questo piano per 2 anni”, ricorda la donna, “sforzi enormi, incontri senza fine, settimane in attesa di sviluppi, decine di viaggi e centinaia di telefonate senza risposta”. Pevchikh ricorda personalità politiche internazionali che “hanno rischiato le loro carriere, alcuni le loro stesse vite, portando avanti negoziati ufficiosi con i delinquenti di Putin“. “Le abbiamo provate tutte e nella primavera dell’anno scorso il nostro piano è stato approvato. Poteva avvenire tutto già un anno fa, ma così non è stato. È stato un continuo rimpallo di compiti e responsabilità. Ma finalmente a dicembre il piano era pronto per entrare in atto”, continua il racconto nel video. “A Putin è stato chiaramente detto che l’unico modo per avere Krasikov era scambiarlo con Navalny, ma ‘Aspetta’ deve aver pensato Putin, ‘Non posso tollerare di liberare Navalny e visto che sono disposti come principio a scambiare Krasikov, devo solo liberarmi della merce di scambio. Poi una nuova offerta arriverà'”, conclude Pevchikh, “Putin lo odiava talmente tanto che ha agito procurando danni a se stesso e contro i suoi stessi interessi”. 

Team Navalny: “Cerchiamo sala per cerimonia addio pubblica”

Stiamo cercando una sala per l’addio pubblico ad Alexei (Navalny)“. Lo ha annunciato su ‘X’ la portavoce del dissidente morto in un carcere russo. L’obiettivo è quello di tenere la cerimonia “entro la fine di questa settimana. “Se avete locali idonei disponibili contattateci”, l’appello dello staff di Navalny. 

Cremlino: “Assurde accuse di pressioni su madre”

Le accuse al governo di aver fatto pressioni sulla madre di Alexei Navalny, Lyudmila Navalnaya, prima di consegnarle il corpo del figlio “sono dichiarazioni assolutamente assurde“. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ai giornalisti, come riporta l’agenzia Tass. “Il Cremlino non ha nulla a che fare” con la questione del rilascio della salma e del funerale di Navalny, ha aggiunto Peskov, “di conseguenza, il Cremlino non può esercitare pressioni”. Il portavoce del Cremlino ha osservato che “nemmeno il Capo dello Stato regolamenta in alcun modo queste questioni”.Peskov ha infine voluto sottolineare che praticamente tutti i sostenitori di Navalny che hanno formulato le accuse “sono ricercati in un modo o nell’altro e praticamente tutti sono all’estero. Pertanto, è necessario trattare le loro dichiarazioni di conseguenza”. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata