In Place du Luxembourg, dove si sono riuniti i manifestanti provenienti da tutta Europa, alcuni copertoni sono stati dati alle fiamme

Circa un migliaio di trattori stanno bloccando le strade di Bruxelles. La capitale belga si è svegliata questa mattina con gli ingorghi creati dagli agricoltori in protesta contro le politiche dell’Ue. Lo riporta il quotidiano belga Le Soir. Le autorità consigliano ai cittadini di privilegiare il trasporto pubblico o i mezzi alternativi all’auto. In Place du Luxembourg, dove si riuniranno in mattinata i manifestanti provenienti da tutta Europa, i manifestanti hanno dato fuoco a copertoni e altro materiale, provocando dei piccoli roghi. Una statua davanti all’Europarlamento è stata abbattuta.

 

Sindaco Bruxelles: 4 fermi per i disordini

Sono almeno quattro i fermi tra gli agricoltori che questa mattina hanno bloccato Bruxelles con i loro trattori per protestare contro le politiche dell’Unione europea nel settore. “Finora ci sono stati 4 fermi. Il dialogo con le organizzazioni contadine è ancora in corso“, ha fatto sapere il sindaco della capitale belga, Philippe Close. “C’è stato un dialogo per diversi giorni e questa protesta era stata preparata”, ha aggiunto parlando a Rtl, “tuttavia, c’è più gente di quanto ci aspettassimo. Avevamo stimato 800 trattori, ma ci sono 1.300 veicoli e oltre 2.000 persone”.

Manifestanti vedranno De Croo, Rutte e von der Leyen

Questo pomeriggio alcune organizzazioni aderenti al Copa-Cogeca (che rappresenta 22 milioni di agricoltori dell’Ue) vedranno il premier belga Alexander De Croo, quello olandese Mark Rutte e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Ribadiremo il messaggio espresso ieri nella nostra lettera aperta. Non sosteniamo le degenerazioni. Tuttavia, occorre ascoltare la rabbia che viene espressa e garantire che porti a un cambiamento concreto di direzione politica. L’Ue deve ora fornire risposte concrete e pragmatiche, lontane dall’ideologia e dal dogmatismo sviluppati dalla Commissione europea negli ultimi anni, che non ha saputo ascoltare le crescenti preoccupazioni di un intero settore“, scrive il Copa-Cogeca su X.

Von der Leyen: “Presto proposta per ridurre oneri amministrativi”

“Capisco la preoccupazione degli agricoltori legata a oneri amministrativi eccessivi, è mia missione ridurli e con la presidenza belga vogliamo presentare una proposta che dovrebbe consentire di ridurre gli oneri amministrativi”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parlando in conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles. “Gli agricoltori possono contare sul sostegno dell’Unione europea. Nell’ambito della Pac (Politica agricola comune ndr.) 390 miliardi di euro sono stati destinati all’agricoltura e nel 2023 è stata fornita un’assistenza straordinaria per 500 milioni di euro agli agricoltori più colpiti dalle crisi”, ha detto von der Leyen, aggiungendo che “sappiamo che stanno usando bene gli aiuti” e “ora stiamo collaborando con gli Stati membri per rispondere ad alcune sfide immediate”.

Von der Leyen: “Agricoltori possono contare su sostegno Ue”

“Gli agricoltori hanno un ruolo fondamentale” ed “è giusto dire che i nostri agricoltori hanno dato prova di una straordinaria resilienza, anche alla luce delle ultime crisi. Restano delle sfide da affrontare, come la pressione sui prezzi agroalimentari e un mercato globale molto competitivo” ma “gli agricoltori possono contare sul sostegno dell’Unione europea“, ha detto ancora von der Leyen. 

Premier belga: “Protesta legittima”

“C’è una grande protesta degli agricoltori a Bruxelles, è necessario discutere questo argomento perché le preoccupazioni sono perfettamente legittime. La transizione climatica è una priorità fondamentale per le nostre società. Dobbiamo assicurarci che i nostri agricoltori possano essere partner in questi incredibili sforzi negli ultimi anni, nel corso degli anni si sono davvero adattati ai nuovi standard che abbiamo. Abbiamo una lunga strada da percorrere e dobbiamo assicurarci che possano essere partner in questo e che alla fine possano prendere parte alla discussione”. Lo ha affermato il premier belga, Alexander De Croo, al suo arrivo al Consiglio europeo straordinario. “In Europa abbiamo un’agricoltura altamente produttiva, attività agricole. Gli agricoltori sono molto innovativi e c’è molta innovazione in arrivo. Offrono prodotti di alta qualità. Dobbiamo anche assicurarci che possano ottenere il giusto prezzo per i prodotti di alta qualità che forniscono – ha sottolineato -. Dobbiamo anche assicurarci che il loro peso amministrativo rimanga ragionevole e sono ovviamente molto soddisfatto dell’annuncio fatto ieri dalla Commissione europea. Il fatto che sul 4% dei terreni a riposo ci sia un’eccezione per un altro anno. Per me dovrebbe durare più di un anno, ma almeno quest’anno sta dando più ossigeno ai nostri agricoltori”. 

Metsola: “Loro voci siano ascoltate”

“Agli ex agricoltori che sono fuori, voglio dire: vi vediamo e vi sentiamo. Vogliamo che la vostra voce sia ascoltata alle elezioni europee di giugno”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, al suo arrivo al Consiglio europeo.

Coldiretti a Bruxelles

Coldiretti in piazza a Bruxelles: “Dall’agricoltura italiana nasce una filiera agroalimentare allargata che sviluppa un fatturato aggregato pari a oltre 600 miliardi di euro nel 2023 messa a rischio dalle politiche folli dell’Unione Europea”, dice Coldiretti in un’analisi. Oggi Coldiretti è alla prima mobilitazione con gli agricoltori da tutta Europa e la partecipazione per l’Italia della Coldiretti scesi in piazza assieme al presidente Ettore Prandini, in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo. a Bruxelles, dove si tiene il Vertice straordinario dell’Ue con la presenza del premier Giorgia Meloni.

È la prima volta in piazza insieme per gli agricoltori provenienti dal sud e dal nord dell’Unione Europea dalla Coldiretti agli spagnoli di Asaja, dai portoghesi di Cap ai belgi dell’Fwa fino ai giovani della Fja e molti altri che invadono la capitale dell’Unione per trasformare le proteste in risultati concreti. Su un grande striscione si legge “Stop alle follie dell’Europa” ma gli agricoltori esibiscono anche cartelli con “Basta terreni incolti!”, “Scendete dal pero”, “Stop import sleale”, “Prezzi giusti per gli agricoltori”, “No Farmers no Food”, “Cibo sintetico, i cittadini europei non sono cavie”, “Mungiamo le mucche non gli allevatori”. “Non è l’Europa che vogliamo” si legge nei documenti di mobilitazione in mano al Presidente della Coldiretti Ettore Prandini accanto al tavolo allestito per far vedere le follie dell’Europa a tavola. A rischio è una filiera nazionale che vede impegnati – sottolinea Coldiretti – ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – spiega la Coldiretti – quotidianamente rifornisce i consumatori italiani ai quali i prodotti alimentari non sono mai mancati nonostante pandemia e guerre.

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