Hamas: "Uccisi 36 soldati israeliani in ultime 72 ore". Due navi da carico colpite nel Mar Rosso dai ribelli yemeniti
La guerra in Medioriente giunge al giorno 70. Le Forze di difesa israeliane recuperano il corpo di un franco-israeliano preso in ostaggio da Hamas durante il maxi attacco del 7 ottobre. Un raid israeliano colpisce Al-Shabura, a Rafah, un campo profughi palestinese nel sud della Striscia di Gaza, distruggendo due edifici residenziali e uccidendo almeno 13 persone. Netanyahu replica al duro affondo di Biden, secondo cui Israele sta perdendo sostegno mondiale, e avverte: “Andremo avanti nella guerra contro Hamas nonostante le pressioni internazionali”. Dopo l’annullamento del viaggio del capo del Mossad in Qatar per riaprire la trattativa sugli ostaggi, insorgono i familiari dei rapiti: “Netanyahu spieghi lo stop ai colloqui con Hamas”. Intanto in Germania quattro militanti di Hamas sono stati arrestati con l’accusa di aver pianificato attacchi contro istituzioni ebraiche in Europa.
19:33 Morto reporter di Al Jazeera ferito a Khan Younis
Samer Abudaqa, cameraman dell’emittente Al Jazeera, è morto dopo essere stato ferito questo pomeriggio da un attacco di un drone a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Ne dà notizia la stessa emittente. Secondo i testimoni sul posto, le forze israeliane hanno impedito ai soccorsi di raggiungere l’uomo, che è rimasto per oltre 2 ore sull’asfalto sanguinante. Abudaqa era con il suo collega Wael Dahdouh, rimasto anche lui ferito nell’attacco e ricoverato in ospedale. “Il suo impegno incrollabile per la verità e la narrazione ha lasciato un segno indelebile nella nostra squadra”, ha scritto sui social il direttore generale di Al Jazeera, Mohamed Moawad, “Samer, il cui obbiettivo ha catturato la realtà cruda e non filtrata della vita a Gaza, non era solo un professionista esperto, ma un’anima compassionevole che comprendeva il potere della narrazione visiva. Il suo coraggio di fronte alle avversità ha permesso al mondo di assistere alle storie non raccontate di una regione alle prese con sfide complesse”. Ha aggiunto che, “alla ricerca della verità, il nostro cameraman ha affrontato rischi immensi per portare agli spettatori una comprensione più profonda dell’esperienza umana a Gaza. Il suo obiettivo è diventato una finestra sulla vita di coloro che sono stati colpiti dal conflitto, facendo luce su storie che dovevano essere raccontate“.
19:26 Idf: uccisi per sbaglio 3 ostaggi durante combattimenti
Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha reso noto che durante i combattimenti a Shejaiya, nel nord di Gaza, le truppe hanno scambiato tre ostaggi israeliani per miliziani e hanno aperto il fuoco contro di loro, uccidendoli. Lo riporta il Times of Israel. “Questo è un tragico incidente, la responsabilità è dell’Idf”, ha detto Hagari, che ha precisato: “Questa è un’area in cui i soldati hanno incontrato molti terroristi, compresi attentatori suicidi”, aggiunge.
17:12 Maersk sospende passaggio delle sue navi dal Mar Rosso
La compagnia di navigazione danese Maersk ha dichiarato che sospenderà tutti i viaggi attraverso il Mar Rosso dopo i recenti attacchi effettuati dai ribelli yemeniti Houthi. Lo riporta la BBC. “I recenti attacchi contro le navi commerciali nella zona sono allarmanti e rappresentano una minaccia significativa per la sicurezza e l’incolumità dei marittimi”, ha affermato un portavoce in una dichiarazione inviata all’emittente britannica. “A seguito dell’incidente che ha coinvolto ieri la Maersk Gibilterra e dell’ennesimo attacco contro una nave portacontainer oggi, abbiamo dato istruzioni a tutte le navi Maersk nell’area destinate ad attraversare lo stretto di Bab al-Mandab di sospendere il loro viaggio fino a nuovo avviso“.
17:02 Israele: intercettati tre razzi lanciati verso Gerusalemme
Alcuni razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso l’area di Gerusalemme sarebbero stati intercettati. Lo riporta il Times of Israel citando alcuni testimoni oculari che hanno parlato di almeno tre razzi intercettati da parte del sistema di difesa missilistica Iron Dome. Non ci sono notizie di feriti.
14:33 Seconda nave cargo colpita da Houthi nel Mar Rosso
Una seconda nave cargo a distanza di poche ore è stata colpita dai ribelli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso, vicino allo stretto strategico di Bab el-Mandeb. Lo riferisce un funzionario della Difesa Usa coperto dall’anonimato, precisando che questo secondo attacco è avvenuto con un missile balistico e ha colpito la nave MSC Palatium III, battente bandiera della Liberia, della società con sede in Svizzera MSC, o Mediterranean Shipping Co. La nave ha preso fuoco dopo l’attacco, secondo quanto riferito da un funzionario della difesa statunitense e dalla società privata di intelligence Ambrey, mentre non è chiaro se qualcuno a bordo della nave sia rimasto ferito.
Secondo la fonte Usa, sono 2 i missili lanciati durante il secondo attacco, probabilmente nel tentativo di colpire la Al Jasrah: uno è andato a vuoto ed è caduto in acqua, mentre l’altro ha colpito la Palatium. Secondo quanto emerge dai dati di tracciamento analizzati da Associated Press, la Palatium ha invertito la rotta dopo l’attacco e sta cercando di dirigersi verso sud. In passato, secondo quanto riferisce Ambrey, anche un’altra nave di Msc (Mediterranean Shipping Co.) aveva ricevuto un avvertimento dagli Houthi intorno a Bab el-Mandeb, ha detto Ambrey. “La compagnia madre aveva collaborato con Israele, e questo è stato probabilmente il motivo per cui è stata minacciata”, afferma Ambrey.
14:30 Berlino: “Soluzione a due Stati resta la migliore”
Il governo tedesco resta convinto che la soluzione dei due Stati tra Israele e palestinesi resti la “migliore” e “l’unica via percorribile per la pace”. Lo ha detto la vice portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, a Berlino, come riporta Tagesschau. “Continuiamo a essere convinti che la soluzione dei due Stati sia la migliore e l’unica via percorribile per raggiungere una pace duratura e una soluzione a questo conflitto nella regione”, ha detto Hoffmann. “Continueremo a lavorare per portare avanti questo progetto e implementarlo in questa direzione”, ha aggiunto la portavoce del governo tedesco.
14:00 Israele lancia volantini contro Hezbollah nel sud del Libano
Aerei militari israeliani hanno lanciato volantini su una città del Libano meridionale per avvertire i residenti dei pericoli derivanti dall’utilizzo dell’area da parte di Hezbollah per lanciare attacchi transfrontalieri. Le immagini dei volantini – spiegano i media israeliani – sono state condivise online dal sindaco di Kfar Chouba e da un residente locale. Nel messaggio si legge che Hezbollah “sta approfittando dell’opportunità per infiltrarsi nelle vostre terre” e invita i residenti a “fermare questo terrorismo per la vostra sicurezza”.
12:30 Famiglie ostaggi accusano Guterres di non fare abbastanza
Alcuni rappresentanti delle famiglie degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza hanno incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a New York nella serata locale di giovedì e in questo contesto hanno accusato l’Onu di non fare abbastanza per aiutare a liberare i loro cari. Lo riporta il Times of Israel citando alcuni media ebraici fra cui Channel 12. L’incontro è stato descritto come teso, con i parenti degli ostaggi, perlopiù giovani, che hanno fatto pressioni su Guterres per fare molto di più per assicurare il loro ritorno, criticandolo anche per il fatto di non avere visitato Israele dallo scoppio della guerra. Secondo Channel 12, Ye’ela David, il cui fratello Eviatar è detenuto a Gaza, ha detto a Guterres: “Se vuoi la pace va bene, ma non puoi dire qualcosa che giustifichi il massacro… Guardami negli occhi. Deve venire nei kibbutz e nel luogo del festival, visitare Israele e vedere cosa hanno passato i nostri cari. È questo che fa un vero leader”. Times of Israel aggiunge che pare che altri abbiano condiviso sentimenti simili. Guterres ha detto alle famiglie di aver fatto delle proposte per cercare di visitare Israele, ma che il governo non gli ha risposto. Ha espresso solidarietà alle famiglie degli ostaggi, ma ha detto loro che non ha la forza o l’autorità per liberarli dalla prigionia. “Vorrei averla”, ha dichiarato nei commenti che sono trapelati, rilanciati dal Times of Israel. “Se avessi questo potere, vi dico che la prima cosa che farei è portare con me gli ostaggi: la prima cosa che farei è riportarli a casa perché questo è un crimine terribile che ha un impatto duraturo”, ha detto Guterres.
12:20 Papa: “Incredibile quanti bambini morti a Gaza”
“Il Natale ci ricorda che Dio ci ama e che vuole stare con noi. Per questo Gesù è nato, si è fatto piccolo, è vissuto in una famiglia con Maria e Giuseppe, e continua ad essere presente al nostro fianco e in ciascuno di noi: perché ci ama, ci è amico. Questo è un dono stupendo. E ne porta con sé un altro: che anche noi possiamo amarci gli uni gli altri come fratelli. Quanto bisogno ne abbiamo oggi. Tanti popoli, tanti ragazzi soffrono a causa della guerra”. Così Papa Francesco che questa mattina ha ricevuto in udienza i Ragazzi dell’Azione Cattolica. “Sapete quanti bambini sono morti a Gaza in questa ultima guerra? Più di tremila. È incredibile, ma è la realtà. E in Ucraina sono più di cinquecento, e nello Yemen, in anni di guerra, sono migliaia“. E aggiunge: “Il loro ricordo ci invita ad essere a nostra volta luci per il mondo, per toccare il cuore di tante persone, specialmente di chi può fermare il turbine della violenza”.
“Il loro ricordo ci invita ad essere a nostra volta luci per il mondo, per toccare il cuore di tante persone, specialmente di chi può fermare il turbine della violenza. Amare Dio e amarci tra noi: solo così il mondo ritroverà la luce e la pace di cui ha bisogno”, ha concluso.
12:15 Sullivan: “Minaccia Hezbollah va affrontata ma via sia diplomatica”
La minaccia che arriva “dall’altra parte del confine” va “affrontata”. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv parlando di Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel. Washington crede ancora che “quella minaccia possa essere affrontata attraverso la diplomazia e non richieda il lancio di una nuova guerra – ha aggiunto – dobbiamo inviare un messaggio chiaro che non tollereremo il tipo di minacce e attività terroristiche che abbiamo visto da Hezbollah e dal territorio del Libano”.
12:10 Sullivan: “Israele non dovrà occupare Gaza a lungo”
“Alla fine, il controllo, l’amministrazione e la sicurezza di Gaza, devono passare ai palestinesi“. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv. Gli Stati Uniti – ha aggiunto – non pensano che “abbia senso” che Israele rioccupi Gaza a lungo termine.
12:00 Sullivan: “Governance Anp deve essere rinnovata”
“Crediamo che l’Autorità Palestinese abbia bisogno di essere rinnovata e rivitalizzata in termini di metodo di governo e di rappresentanza del popolo palestinese“. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv. Lo riporta il Times of Israel. “Ciò richiederà molto lavoro da parte di tutti coloro che sono impegnati nell’Autorità Palestinese, a cominciare dal presidente, Mahmoud Abbas, che andrò a trovare – ha aggiunto – e alla fine, spetterà al popolo palestinese lavorare attraverso la propria rappresentanza”.
11:45 Uccisi 36 soldati israeliani in ultime 72 ore
Le Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno affermato di aver ucciso 36 soldati e distrutto 72 veicoli militari israeliani, parzialmente o interamente, negli ultimi tre giorni nella Striscia di Gaza. L’annuncio è arrivato tramite una dichiarazione del portavoce Abu Ubaida pubblicata su Telegram secondo cui il gruppo ha anche inflitto “ferite a dozzine di altri soldati israeliani”.
11:30 Recuperati corpi di altri 2 ostaggi, soldati 19enni
L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato di avere recuperato i corpi di altri due ostaggi, due soldati entrambi 19enni, identificati come Nick Beiser e Ron Sherman. Precedentemente l’Idf aveva riferito che era stato recuperato il corpo di un ostaggio franco-israeliano di 28 anni, Elia Toledano, che era stato rapito nell’attacco del 7 ottobre. durante un festival musicale
11:15 Usa avvertono Houthi: “Stop attacchi a navi nel Mar Rosso”
Washington ha avvertito i ribelli Houthi dello Yemen di fermare gli attacchi alle navi dirette in Israele nel Mar Rosso. Lo riporta Axios. Il rapporto afferma che tali messaggi sono stati trasmessi attraverso “più canali” e non solo dagli Stati Uniti. Washington non avrebbe precisato se abbia minacciato di agire qualora gli attacchi non cessassero.
11:00 Nessun ferito per nave cargo colpita da Houthi nel Mar Rosso
Nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito nell’attacco che ha colpito nel Mar Rosso la nave cargo Al Jasrah, battente bandiera della Liberia e gestita dal trasportatore tedesco Hapag-Lloyd. Lo riferisce la stessa Hapag-Lloyd, aggiungendo che “adotterà ulteriori misure per garantire la sicurezza dei nostri equipaggi”. La cargo, secondo quanto riferito da un funzionario della Difesa Usa che ha parlato a condizione di mantenere l’anonimato, ha preso fuoco nel Mar Rosso venerdì dopo essere stata colpita da un proiettile lanciato dai ribelli yemeniti. Non è chiaro se nell’attacco sia stato coinvolto un drone o un missile. L’attacco costituisce un’escalation nella campagna dei ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, che negli ultimi giorni hanno rivendicato la responsabilità di una serie di attacchi missilistici che hanno mancato di poco navi nel Mar Rosso e nello stretto strategico di Bab el-Mandeb. Gli attacchi sono una risposta alla guerra tra Israele e Hamas e alla martellante offensiva aria-terra che ha colpito la Striscia di Gaza, anche se i collegamenti con le navi prese di mira dagli assalti dei ribelli sono diventati sempre più tenui – o inesistenti – con il proseguire degli attacchi. La società privata di intelligence Ambrey, che ha confermato l’attacco, sottolinea che Hapag-Lloyd “è nota per avere uffici nei porti israeliani di Ashdod, Haifa e Tel Aviv”. Secondo Ambrey, “il proiettile avrebbe colpito il lato sinistro della nave e un container è caduto in mare a causa dell’impatto”, ha dichiarato Ambrey. Il proiettile ha causato un “incendio sul ponte” che è stato riferito via radio. Anche lo United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) dell’esercito britannico, che monitora le rotte marittime del Medioriente, ha riconosciuto l’attacco, avvertendo le navi di fare attenzione. L’Ukmto ha dichiarato che non sono state segnalate vittime dell’incendio.
Giovedì gli Houthi hanno sparato un missile balistico che ha mancato una nave container che stava attraversando lo stretto. Il giorno prima due missili sparati dal territorio controllato dagli Houthi avevano mancato una nave cisterna commerciale carica di carburante per jet di produzione indiana vicino allo stretto chiave di Bab el-Mandeb. Sempre nei pressi dello stretto, lunedì sera un missile sparato dagli Houthi aveva colpito una petroliera battente bandiera norvegese nel Mar Rosso. Il trasporto marittimo globale è stato sempre più preso di mira dall’inizio della guerra fra Israele e Hamas. Lo stretto di Bab el-Mandeb è largo solo 29 chilometri nel suo punto più stretto, limitando il traffico a due canali per le spedizioni in entrata e in uscita, secondo la U.S. Energy Information Administration. Quasi il 10% di tutto il petrolio commerciato in mare passa attraverso questo stretto. Si stima che ogni anno passino attraverso lo stretto circa 1.000 miliardi di dollari di merci.
09:30 Sullivan vede capo Mossad: “Discussi sforzi per ostaggi”
Il capo del Mossad, David Barnea, ha incontrato ieri il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan presso nel quartier generale del Mossad a Tel Aviv. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, come riporta il Times of Israel. Sullivan si trova in Israele per incontri con le autorità israeliane. Secondo quanto riporta la testata, citando l’ufficio di Netanyahu, Barnea e Sullivan “hanno discusso degli sforzi per la restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza, di una maggiore cooperazione e delle sfide regionali poste dall’Iran attraverso il suo programma nucleare, l’espansionismo e il sostegno al terrorismo”.
09:00 Cargo colpita da missile Houthi nel Mar rosso
Una nave cargo battente bandiera della Liberia, la nave Al Jasrah, ha preso fuoco venerdì nel Mar Rosso dopo essere stata colpita da un proiettile lanciato dai ribelli Houthi dello Yemen. Lo riferisce un funzionario della difesa Usa coperto dall’anonimato. Al momento gli Houthi non hanno rivendicato l’attacco. L’episodio costituisce un’escalation della campagna dei ribelli yemeniti sostenuti dall’Iran, che negli ultimi giorni hanno rivendicato la responsabilità di una serie di attacchi missilistici che hanno mancato di poco navi nel Mar Rosso e nello stretto strategico di Bab el-Mandeb. La nave Al Jasrah è gestita dal trasportatore tedesco Hapag Lloyd, che al momento non ha commentato. Non è chiaro se qualcuno dell’equipaggio a bordo della nave sia rimasto ferito nell’attacco, che potrebbe essere stato sferrato da un drone o da un missile.
08:00 Morto soldato israeliano a Gaza, sono 117 i militari uccisi
L’esercito israeliano ha reso nota la morte di un soldato, che ha perso la vita ieri combattendo a Gaza, portando a 117 il bilancio dei soldati uccisi nell’offensiva di terra contro Hamas. Lo riporta il Times of Israel. La vittima è il sergente Oz Shmuel Aradi, un soldato di 19 anni del battaglione Lahav del Corpo di ingegneria da combattimento, del Kibbutz Hatzor vicino ad Ashdod. Inoltre, secondo i militari, quattro soldati riservisti sono rimasti gravemente feriti negli scontri di ieri a Gaza.
07:30 Biden: “Israele si concentri su salvare vite civili a Gaza”
“Voglio che Israele si concentri su come salvare vite. Non che smetta di dare la caccia a Hamas, ma che stia più attento”. Lo ha detto il presidente Joe Biden rispondendo a un giornalista che chiedeva se auspicasse una minore intensità nei combattimenti da parte di Israele entro la fine dell’anno.
07:00 Esercito israeliano recupera corpo di un ostaggio
Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che le truppe dell’IDF hanno recuperato il corpo dell’ostaggio civile Elia Toledano, 28 anni, che era stato preso dai terroristi al festival musicale Supernova vicino al Kibbutz Re’im il 7 ottobre. Il corpo di Toledano, secondo quanto riportato dal Times of Israel, è stato recuperato da Gaza durante l’attività operativa svolta dall’Unità 504 della Direzione dell’intelligence militare e dalla 551a Brigata. Dopo che il suo corpo è stato riportato in Israele e identificato dalle autorità mediche e rabbiniche, la sua famiglia è stata informata. Non sono stati forniti dettagli su come sia morto o quando.
Si tratta di un cittadino franco-israeliano. La ministra francese degli esteri, Catherine Colonna, in un post su X ha espresso “immensa tristezza” per la morte di Elia Toledano. “Immensa tristezza per l’annuncio delle forze armate israeliane della morte del nostro connazionale Elia Toledano, ostaggio di Hamas il cui corpo è stato ritrovato a Gaza.Condividiamo il dolore della sua famiglia e dei suoi cari. Il rilascio di tutti gli ostaggi è la nostra priorità”, ha scritto Colonna.
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