A questa 27a edizione hanno partecipato un centinaio di capitani, per un totale di 2.985 metri di lunghezza

Ingegneria dei superyacht del futuro; combustibili alternativi, sfide operative e società di classificazione’. E’ il titolo del Captains’ Forum di quest’anno, organizzato dallo Yacht Club de Monaco. Si tratta di una delle attività del Captains Club che riunisce 150 Capitani di Superyacht, con una lunghezza media di 65 metri. A questa 27a edizione, tenutasi in collaborazione con Oceanco, MB92 Group e Jutheau Husson, hanno partecipato un centinaio di capitani, per un totale di 2.985 metri di lunghezza. “Dobbiamo lavorare sull’immagine della nautica da diporto – ha esordito il segretario generale dello YCM Bernard d’Alessandri – ed è lavorando insieme che possiamo far avanzare il settore”.  

Durante l’incontro, il Capitano Malcolm Jacotine ha spiegato le ragioni per cui il mondo dello yachting sia passare rapidamente ai combustibili a basso contenuto di carbonio come l’Hvo, Hydrotreated Vegetable Oil,olio vegetale idrotrattato. Al primo posto c’è la necessità di allinearsi all’obiettivo di decarbonizzazione dell’IMO (International Maritime Organization) per il 2030.  L’HVO, è stato spiegato da Jacotine e un gruppo di esperti che con lui hanno condiviso il palco, fornisce oggi agli yacht una soluzione pratica per ridurre significativamente la loro impronta di carbonio, senza la necessità di combustibili come idrogeno, metanolo né aggiornamenti tecnologici. Inoltre, viene scelto da proprietari di superyacht attenti alla questione ambientale, che ne apprezzano i numerosi vantaggi. “E’ inodore”, ha affermato il Capitano Ange Di Maggio (M/Y Important Business) “e non ha alcun impatto sul motore”, ha aggiunto Andy Gerrard (Capo ingegnere di MY Savannah). Tra gli altri aspetti positivi figurano: basso contenuto di zolfo; assenza di fumi, fuliggine o particolati; potenza massima del motore che rimane invariata; possibilità di mescolarlo con diesel e una durata di conservazione prolungata. I vantaggi sono noti così come gli svantaggi. “La questione del prezzo non può essere ignorata”, sottolinea poi il capitano Jean-Maxime Berthet (M/Y Lammouche) che ha già dovuto presentare ai clienti un conto più esoso. “Dobbiamo anche riconoscere che la qualità non è sempre la stessa a seconda di dove si getta l’ancora”, ha aggiunto. Disponibilità, prezzi più alti e tracciabilità delle materie prime sono alcuni degli ostacoli da superare. Le cifre parlano da sole poiché l’uso degli HVO “può ridurre l’impronta di carbonio fino al 95% rispetto al diesel”, ha osservato il Capitano Malcolm Jacotine. Tutti però hanno sottolineato la necessità di rendere la soluzione più diffusa e popolare.  

La seconda sessione dell’incontro, presieduta dal Capitano Sean Meagher (M/Y Latitude), ha riunito un gruppo di rinomati esperti che, in un esercizio di collaborazione, hanno messo in luce sia le metodologie di propulsione all’avanguardia sia il ruolo vitale che le società di classificazione navale svolgeranno nel plasmare il futuro dell’industria marittima. In termini di progresso tecnico, gli organismi di classificazione, è stato ricordato, sono responsabili di garantire la sicurezza, l’affidabilità e la conformità di questi sistemi di propulsione avanzati. È quindi essenziale che siano tenuti informati sugli ultimi sviluppi. “Stiamo parlando anche di propulsione nucleare sulla cui immagine c’è ancora da lavorare”, ha evidenziato il capitano Sean Meagher (M/Y Latitude).  

Tenutosi sotto l’egida del collettivo Monaco, Capital of Advanced Yachting, il Captains’ Forum è uno degli incontri che attira un gran numero di professionisti desiderosi di sviluppare il settore. Il prossimo appuntamento sarà la 13a edizione del Simposio sull’Ambiente e gli YCM Explorer Awards di La Belle Classe Superyachts allo Yacht Club de Monaco il 21 marzo 2024.  

  

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