Il ministero di Giustizia polacco: "Scambio di buone pratiche ed esperienze tra gli Stati membri"

La Polonia sostiene sempre “tutte le iniziative” che possono rendere l’Europa un luogo “più sicuro”. Lo ha detto a LaPresse il ministero di Giustizia polacco, commentando l’aumento dei casi di violenza sulle donne in alcuni Paesi europei. “Allo stesso tempo crediamo nel potere delle misure ‘soft’, come lo scambio di buone pratiche ed esperienze tra gli Stati membri. Riteniamo che misure incentrate sulla sensibilizzazione delle società nell’Ue, in questi casi, potrebbero essere molto utili”, ha spiegato ancora il ministero polacco, sottolineando che “la questione della sicurezza personale garantita a ogni cittadino polacco è stata una delle priorità fondamentali dell’attuale governo”. Il ministero ha poi evidenziato che nel diritto penale polacco esiste solo una definizione di omicidio (nessuna definizione di femminicidio), poiché la legge non differisce nello status delle vittime di reati, soprattutto nel contesto del loro sesso. Allo stesso tempo, la politica penale si è concentrata non solo sulle misure preventive, ma anche su adeguate modifiche legislative nel campo del diritto penale, che mirano a garantire il massimo livello di protezione per i polacchi contro diversi tipi di reati. Per il Codice penale polacco, “chiunque uccide un essere umano con particolare crudeltà… è passibile di reclusione per un periodo minimo di 12 anni, 25 anni di reclusione o ergastolo”.

Inoltre, il giudice deve tenere conto delle cosiddette ‘direttive generali relative al livello delle sanzioni irrogate’, ha spiegato ancora il ministero di Giustizia. Ad esempio, “il giudice tiene conto in primo luogo della motivazione e del comportamento dell’autore del reato, in particolare nel caso di reato commesso a danno di una persona vulnerabile a causa della sua età o del suo stato di salute, ovvero delle caratteristiche e delle condizioni personali dell’autore del reato. Poi, in termini pratici, il giudice considera l’eventuale sproporzione tra l’autore del reato e la vittima (ad esempio, fisica) mentre prende una decisione su un’eventuale condanna”. Il ministero ha poi ricordato che, secondo i dati statistici della Polizia polacca, nel 2022 in Polonia ci sono stati 507 omicidi (nel 2021 sono stati 634), il che rende la Polonia il Paese con uno dei tassi di omicidi più bassi in Europa.

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