Il ministro degli Esteri: "Sosteniamo il dialogo anche a livello Ue"
Si è tenuta a Pechino l’11esima sessione del Comitato governativo Italia-Cina, organismo volto a promuovere la collaborazione e il partenariato tra i due Paesi. Presenti all’apertura il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e il suo omologo cinese Wang Yi. “Apriamo oggi una nuova stagione per il nostro partenariato strategico, che intendiamo rilanciare a 360 gradi approfondendo tutti gli ambiti del nostro rapporto bilaterale”, ha detto Tajani nel suo discorso. “Si chiude molto positivamente questa XI sessione del Comitato governativo ed è, come sempre, un arrivederci nel segno della prosecuzione della nostra collaborazione e dell’avvio di una nuova fase di cooperazione rafforzata e reciprocamente vantaggiosa, in vista della prossima riunione che sarà ospitata in Italia”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Il vicepremier ha poi sottolineato che “tappe di questo percorso” del partenariato strategico saranno “le prossime visite in Cina del ministro del Turismo, Daniela Santanché, già tra qualche settimana, e poi del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione della Settimana della scienza, tecnologia e innovazione”.
Tajani: “Sosteniamo dialogo anche a livello Ue”
Il ministro degli Esteri ha detto che anche a livello di Unione Europea “l’Italia è sostenitrice del dialogo con Pechino, come pure di un confronto franco e aperto su principi e valori”. Tajani ha poi sottolineato come l’anno prossimo l’Italia avrà la presidenza del G7, “un ruolo che intendiamo esercitare con lo spirito aperto e inclusivo che ci contraddistingue”.
Tajani: “Anche Pechino preoccupata per Ucraina”
Al termine della sua missione in Cina, Tajani ha poi tenuto un punto stampa. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, ha detto, “ho invitato i cinesi a convincere Putin a fare marcia indietro. C’è preoccupazione anche da parte loro. Vedremo cosa accadrà in occasione della visita di Putin in Cina”. Sulla pace, ha aggiunto, “i cinesi sembrano volersi impegnare per il cessate il fuoco. Io ho ribadito loro che c’è un aggressore e un aggredito“.
Tajani: “Partenariato più importante di Via della Seta”
“Il partenariato strategico è più importante della Via della Seta“, ha dichiarato ancora Tajani alla stampa, con riferimento all’accordo sul cui rinnovo è in corso un dibattito in Italia. Ha riferito di aver “ribadito a Wang Yi le valutazioni del governo italiano”, aggiungendo che comunque “dovremo ascoltare il parlamento”. Per il titolare della Farnesina “c’è interesse a lavorare insieme. La Cina è un grande Paese, abbiamo posizioni a volte diverse però ho visto degli interlocutori assolutamente disponibili. Sono partito con spirito positivo e torno in Italia con spirito altrettanto positivo”.
Tajani: “Bilancio positivo, relazioni rafforzate”
In conclusione, tracciando il bilancio della missione, Tajani lo ha definito “positivo”. “Ho visto rafforzarsi le relazioni fra Italia e Cina nel contesto del partenariato strategico che offrirà opportunità alle nostre imprese”, ha affermato: “Puntiamo sulla crescita economica, vogliamo rafforzare l’internazionalizzazione delle nostre imprese. Dopo l’incontro di oggi si aprono opportunità per la nostra economia in Cina”.
Wang: “Bene sviluppo relazioni bilaterali”
“Grazie allo sforzo dei due Paesi le relazioni bilaterali hanno registrato un buono sviluppo. Gli stretti contatti fra il presidente Xi Jinping, il presidente Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno consolidato la fiducia reciproca“, ha detto invece Wang Yi nel suo intervento.
Wang: “Grandi risultati da Via della Seta”
Wang ha anche lodato l’accordo commerciale della ‘Via della Seta’ tra i due paesi. “La cooperazione nell’ambito della nuova Via della Seta è stata ricca di risultati“, ha affermato, aggiungendo: “Negli ultimi 5 anni l’interscambio commerciale tra i due Paesi è arrivato a 80 miliardi di dollari da 50 e l’export italiano verso la Cina è aumentato del 30%”.
Wang: “Aperti ad aziende italiane, ma no discriminazioni”
“La Cina è pronta a importare maggiori quantità di prodotti italiani e fornire agevolazioni alle imprese italiane che vogliono investire in Cina con misure concrete“, ha aggiunto inoltre Wang Yi. Allo stesso tempo, però, ha detto di auspicarsi che “le imprese cinesi che operano in Italia non vengano discriminate“.
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