Esplosioni a Odessa, prosegue controffensiva. Kiev: "Possibili 500 morti in zone occupate per crollo diga"

I Paesi occidentali hanno apertamente fissato l’obiettivo di minare la stabilità politica interna in Russia in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Lo ha detto il ministro russo degli Esteri, Serghey Lavrov, durante una riunione della commissione del Consiglio generale del partito Russia Unita sulla cooperazione internazionale e il sostegno ai russi all’estero. Secondo Lavrov, “la feroce pratica dell’ingerenza negli affari interni dei Paesi sovrani continua. Le forme di tale interferenza sono molto diverse, comprese minacce, ricatti e l’organizzazione di rivoluzioni colorate. Hanno cercato di ripetere il successo del colpo di stato in Ucraina nel 2014 sei anni dopo in Bielorussia. Senza successo, mirano apertamente a minare la stabilità politica interna nel nostro Paese, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno”.

Per il ministro degli Esteri russo “il regime di Kiev è usato come strumento, i nazisti in Ucraina vengono riforniti con armi moderne, munizioni, istruttori e mercenari vengono inviati lì. I nemici dichiarano apertamente i loro obiettivi: sconfiggere l’esercito russo sul campo di battaglia, minare la nostra sovranità politica ed economica, spingere la Russia nel cortile di casa della politica mondiale“.

Kiev: “Possibili 500 morti in zone occupate per crollo diga”

Più di 500 abitanti della città di Oleshky, occupata dai russi, potrebbero essere morti a causa del crollo della diga di Kakhovka. È quanto stima il Centro di resistenza nazionale Ucraina, come riporta Rbc-Ucraina. “Le persone sono morte perché gli occupanti si sono rifiutati di evacuare coloro che non avevano un passaporto russo”, afferma il Centro in un report. La città di Oleshky si trova sulla riva sinistra del fiume Dnirpo, nella regione di Kherson, ed è stata completamente allagata dopo l’esplosione della diga, il 6 giugno scorso. 

Kiev: “Distrutti i missili lanciati da russi su Odessa”

Nella notte le forze di difesa ucraine hanno distrutto i quattro missili da crociera Kalibr lanciati dai russi nella regione di Odessa. Lo ha dichiarato Serhii Bratchuk, capo dell’amministrazione militare regionale di Odessa, su Telegram, citato da Ukrinform. “Regione di Odessa: attacco missilistico notturno dal Mar Nero. I militari confermano che tutti e quattro i missili Kalibr sono stati distrutti”, ha spiegato.

Kiev: “Abbattuti quattro droni in regione Dnipropetrovsk”

Nella notte quattro droni russi sono stati distrutti dalle forze di difesa ucraine nella regione di Dnipropetrovsk. Lo ha dichiarato il capo del consiglio regionale Mykola Lukashuk su Telegram, citato da Ukrinform. “Presumibilmente tre droni Shahed e un Orlan”, ha spiegato.

Kiev: “In due settimane liberati 8 villaggi” 

“Nel corso di due settimane di operazioni offensive nelle direzioni Berdyansk e Melitopol otto villaggi sono stati liberati da unità del settore ‘Tavria’: Novodarivka, Levadne, Storozheve, Makarivka, Blagodatne, Lobkovo, Neskuchne e Pyatikhatky”.Lo scrive su Telegram la viceministra Ucraina della Difesa, Hanna Maliar. “In generale, le nostre unità nella direzione di Tavria sono avanzate in profondità sino a 7 chilometri e l’area liberata a sud è di 113 chilometri quadrati”, prosegue. 

Onu: “Mosca nega accesso aiuti in zone occupate” 

Il governo della Federazione Russa ha opposto un rifiuto alla nostra richiesta di accedere alle aree sotto il suo temporaneo controllo militare“. Così la coordinatrice per l’Ucraina delle Nazioni Unite, Denise Brown, in un comunicato. “Le Nazioni Unite si sono impegnate con i governi dell’Ucraina e della Federazione Russa per l’effettiva consegna di aiuti umanitari a tutte le persone colpite dalla devastante distruzione della diga di Kakhovka”, spiega Brown. “Le Nazioni Unite continueranno a impegnarsi per ottenere l’accesso necessario – assicura – Esortiamo le autorità russe ad agire in conformità con i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale”. L’aiuto, aggiunge, “non può essere negato a chi ne ha bisogno. Le Nazioni Unite continueranno a fare tutto il possibile per raggiungere tutte le persone, comprese quelle che soffrono a causa della recente distruzione della diga, che hanno urgente bisogno di assistenza salvavita, indipendentemente da dove si trovino”. 

Cremlino: “Non è sicuro per Onu recarsi in zone allagate”

L’accesso dei rappresentanti dell Nazioni Unite nei territori ucraini occupati allagati dopo il crollo della diga di Kakhova non è sicuro. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo alle accuse della coordinatrice per l’Ucraina delle Nazioni Unite, Denise Brown, che aveva raccontato come Mosca neghi l’accesso e l’aiuto alle persone colpite. “Ci sono stati continui bombardamenti, continue provocazioni, le strutture civili e la popolazione civile sono finite sotto il fuoco, le persone sono morte, quindi è davvero difficile garantire la loro sicurezza”, ha detto Peskov, come riporta l’agenzia Tass. 

Mosca: “7 feriti in bombardamento Kiev su regione Belgorod”

Sette persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite in un bombardamento delle forze armate ucraine sul distretto urbano di Valuysky, nella regione russa di Belgorod. Lo scrive su Telegram il governatore, Vyacheslav Gladkov. “Secondo i dati preliminari, sette persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino con una clavicola rotta. Sono rimasti feriti anche un uomo, con una lesione alla testa provocata da schegge, e una ragazza, colpita da un proiettile. Tutti i feriti sono in condizioni discrete e sono stati portati al Central District Hospital”, spiega.

007 Gb: “Russi spostano truppe a est Dnipro dopo disastro diga”

“Negli ultimi dieci giorni, la Russia ha molto probabilmente iniziato a trasferire elementi del suo Gruppo di forze del Dnipro (Ddf) dalla sponda orientale del fiume Dnipro per rafforzare i settori di Zaporizhzhia e Bakhmut“. Lo scrive il ministero britannico della Difesa nel suo aggiornamento di intelligence pubblicato su Twitter. “Questo – prosegue il rapporto – coinvolge potenzialmente diverse migliaia di truppe della 49esima armata, inclusa la sua 34esima Brigata motorizzata separata, così come le Forze aviotrasportate e le unità di fanteria navale”. La “ridistribuzione”, secondo l’intelligence di Londra, probabilmente “deriva dal fatto che la Russia ora ritiene che un grande attacco ucraino attraverso il Dnipro sia meno probabile a seguito del crollo della diga di Kakhovka e delle conseguenti inondazioni”.

Kiev: “In un giorno uccisi oltre 600 soldati russi” 

Sono 630 i soldati russi rimasti uccisi nell’ultimo giorno di combattimenti in Ucraina. Lo riferiscono le forze armate di Kiev in un aggiornamento pubblicato su Facebook, sottolineando che, a oggi, le perdite russe ammontano a 220mila e 450 unità. Distrutti, sinora, 7mila e 735 veicoli corazzati da combattimento (sei nell’ultimo giorno), 3mila e 383 droni (12 nelle ultime 24 ore) e 3mila 865 sistemi d’artiglieria (18 sono stati distrutti nell’ultimo giorno).

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