Tajani: "Leader cessino le ostilità"
Il Comitato dei medici sudanesi ha dichiarato che il bilancio delle vittime dovute ai duri combattimenti tra le forze armate del paese e il gruppo paramilitare delle Forze di Supporto Rapido è salito a 61. Inoltre, sarebbero 670 le persone ad essere state ferite in tutto il paese.
Ok a proposta corridoi umanitari
Le forze armate sudanesi e i paramilitari delle Forze di supporto rapido hanno accettato la proposta delle Nazioni Unite di aprire percorsi sicuri per i casi umanitari. Il portavoce dell’esercito sudanese, citato da Sky New Arabia, ha reso noto che le forze armate sudanesi accolgono la proposta delle Nazioni Unite di aprire percorsi sicuri per i casi umanitari, per un periodo di tre ore, “a condizione che ciò non neghi il diritto di rispondere in caso di eventuali trasgressioni da parte della milizia ribelle”. Le Forze di supporto rapido su Twitter hanno affermato che, nel quadro della richiesta delle Nazioni Unite, consentiranno percorsi sicuri “per un periodo di quattro ore”.
Ancora spari a Khartoum nonostante l’annuncio
A un’ora dall’inizio dell’annunciata pausa nei combattimenti, però, in alcune parti del centro di Khartoum si potevano ancora sentire regolari scambi di armi da fuoco e spari di armi pesanti.
Tajani: “Cessino le ostilità”
Alla vigilia della riunione G7 in Giappone in cui ho chiesto di dare priorità all’Africa, gli scontri in Sudan minacciano civili e mettono in discussione la democrazia. Invitiamo i leader militari sudanesi ad interrompere le ostilità per riprendere il dialogo politico”. Lo scrive su Twitter il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Wfp sospende attività dopo uccisione 3 operatori
Il Programma alimentare mondiale ha dichiarato di aver temporaneamente sospeso le operazioni in Sudan dopo che tre dipendenti dell’agenzia sono rimasti uccisi negli scontri sabato e un aereo utilizzato dal WFP è stato danneggiato. “Non possiamo svolgere il nostro lavoro salvavita se la sicurezza e la protezione dei nostri team e partner non sono garantite”, ha affermato Cindy McCain, direttrice esecutiva dell’agenzia. Circa 16 milioni di persone, ovvero un terzo della popolazione del Sudan, necessitano di assistenza umanitaria, secondo l’Onu.
Tajani: “Monitoriamo sicurezza cittadini italiani”
“Anche oggi ho sentito l’ambasciata d’Italia a Khartoum, che è aperta e pienamente operativa: stiamo monitorando la situazione di sicurezza dei cittadini italiani, che abbiamo invitato a restare nelle proprie abitazioni, valutiamo tutte le opzioni a tutela della loro incolumità, in coordinamento con le altre ambasciate Ue sul posto”. Così il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, da Karuizawa, in Giappone, dove partecipa al vertice dei ministri degli Esteri del G7, iniziato oggi.
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