L'avvertimento della Russia mentre aumenta la preoccupazione per Zaporizhzhia. Giallo sull'audio in cui gli oligarchi criticano Putin

Critiche, pesanti, al presidente russo Vladimir Putin e ai vertici del Cremlino per la guerra contro l’Ucraina. Sono emerse da un audio pubblicato dai media ucraini in cui a parlare sembrerebbero il produttore musicale russo Iosif Prigozhin e l’oligarca Farkhad Akhmedov. Nella loro conversazione i due non usano mezzi termini e, tra parolacce e ingiurie, descrivono il modo in cui Putin e i suoi stanno “seppellendo la nazione russa”. I due tirano in ballo anche il ministro della Difesa, Sergey Shoigu, che, secondo loro, viene insultato a sua insaputa dall’entourage di Putin. “Hanno unito le forze: Igor Sechin, Sergei Lavrov e Viktor Zolotov. Stanno incolpando Shoigu per tutto”, affermerebbe Prigozhin. Ma il produttore musicale si è affrettato a definire l’audio un “palese falso”. “Le tecnologie odierne, le reti neurali, possono essere utilizzate per falsificare non solo una voce, ma una conversazione”, ha detto Prigozhin tirando in ballo tecniche di intelligenza artificiale.

L’avvertimento di Mosca

A Mosca la tensione è sempre più alta ed è arrivato un avvertimento: la Russia ha armi per distruggere chiunque, anche gli Stati Uniti. A dirlo è stato Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo. “La Russia è paziente e non intimidisce nessuno con un vantaggio militare. Ma possiede armi moderne e uniche in grado di distruggere, in caso di minaccia alla sua esistenza, qualsiasi avversario, compresi gli Stati Uniti“, ha affermato Patrushev. Tra queste armi potrebbero esserci anche quelle tattiche nucleari che Putin vuole dispiegare in Bielorussia, incurante delle reazioni dei Paesi occidentali. La Russia, ha fatto sapere il Cremlino, non cambierà i suoi piani. Da Washington, comunque, la Casa Bianca ha comunicato di non aver rilevato “alcuno spostamento di armi tattiche” in Bielorussia da parte della Russia. Sulla questione si è espressa anche la Cina, insistendo sul fatto che le parti interessate dovrebbero concentrarsi unicamente “sugli sforzi diplomatici per una soluzione pacifica della crisi Ucraina“. La decisione di Putin è stata definita “un altro tentativo di intimidazione nucleare” dal governo di Berlino, che nel frattempo ha fatto arrivare in Ucraina i 18 carri armati Leopard 2 nei tempi previsti.

Zelensky incontra Grossi a Zaporizhzhia

La questione nucleare resta al centro delle preoccupazioni anche per quanto riguarda la centrale di Zaporizhzhia. Lo ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, che ha incontrato, proprio a Zaporizhzhia, il presidente ucraino. Grossi ha espresso a Zelensky la sua preoccupazione per il fatto che la situazione nella centrale nucleare “non sta migliorando” e rimane tesa a causa della militarizzazione dell’area circostante e del recente blackout dell’impianto. Per Zelensky a Zaporizhzhia anche un incontro con i soldati impegnati al fronte, mentre a Kiev il presidente ucraino ha incontrato l’attore britannico Orlando Bloom, in Ucraina in qualità di ambasciatore Unicef.

 


Resta poi alta l’attenzione riguardo ai possibili crimini di guerra commessi in Ucraina. Come affermato dal viceministro degli Esteri britannico, Lord Ahmad of Wimbledon, i crimini scoperti fino a oggi rischiano di essere solo “la punta dell’iceberg”. “La lotta per assicurare alla giustizia i criminali prosegue. E’ importante contribuire alla raccolta delle testimonianze”, ha aggiunto il viceministro.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata