Il ministro degli Esteri iraniano: "Inaccettabili le politiche selettive e duplici". La scacchista senza velo si trasferisce in Spagna.

Il ministero degli Esteri dell’Iran ha convocato oggi l’ambasciatore italiano a Teheran, Giuseppe Perrone. Lo riporta l’agenzia Irna. L’ambasciatore italiano – si legge – “è stato informato della forte protesta dell’Iran per gli atti e le osservazioni di alcuni funzionari italiani che continuano a intervenire negli affari interni” del Paese. “Il Ministero degli Affari Esteri iraniano ha sottolineato che le politiche selettive e duplici nei confronti dei diritti umani sono inaccettabili e respinte dalla Repubblica islamica dell’Iran”, viene spiegato ancora. L’ambasciatore italiano, scrive Irna, “ha promesso di trasmettere la protesta dell’Iran al suo governo al più presto”.

Posizioni irrazionali Italia non compatibili con nostro rapporto storico

“Le prese di posizione negative e irrazionali di alcuni funzionari italiani non sono compatibili con la storica relazione” fra l’Iran e l’Italia, spiega ancora l’agenzia Irna. 

Scacchista che ha giocato senza velo si trasferirà in Spagna

Sara Khademolsharieh, la 25enne giocatrice di scacchi iraniana che ha gareggiato ai mondiali di Almaty in Kazakistan senza indossare il velo si trasferirà in Spagna. Lo riporta il quotidiano iberico El Pais.

Meloni: “Inaccettabile quello che sta accadendo in Iran”

Durante la sua conferenza di fine anno, Giorgia Meloni ha parlato della situazione in Iran parlando anche della scacchista. “Sono stata molto colpito dalla scelta di questa ragazza di partecipare al mondiale di scacchi togliendosi il velo. Noi siamo abituati a gesti simbolici, ma spesso sono gesti che non avranno conseguenze gravi come quelle che rischia Sara. Questo dovrebbe farci riflettere sul valore della libertà, che noi diamo per scontata e che per altri vale qualsiasi rischio. Per questa vicenda ho concordato con ministro Tajani la convocazione dell’ambasciatore”, ha detto la premier. Quello che sta accadendo in Iran “per noi è inaccettabile e non intendiamo tollerarlo oltre, abbiamo sempre avuto un approccio dialogante ma, se le repressioni” che vanno avanti in questi giorni “non dovessero cessare e non si dovesse tornare indietro, l’atteggiamento dell’Italia dovrà cambiare, con quale provvedimento dovrà essere oggetto di una interlocuzione a livello internazionale”.

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