L'uomo che ha aperto il fuoco è un 69enne: almeno due persone hanno perso la vita, altre quattro sono ferite

Spari sono stati esplosi in strada a Parigi nel 10° arrondissement. Il bilancio delle vittime fornito dalle autorità francesi parla di 3 morti e 3 feriti, di cui uno in gravissime condizioni. Secondo l’emittente francese Bfmtv un uomo di 69 anni è stato fermato: al momento si ignora quali siano state le motivazioni del gesto ma gli investigatori stanno valutando un possibile movente razzista per la sparatoria. 

Sempre secondo Bfmtv, i fatti sono avvenuti vicino a un centro curdo, all’altezza di rue d’Enghien, e gli spari hanno colpito anche un ristorante e una parrucchiera. Sempre secondo gli investigatori due dei 4 feriti sono in condizioni di “urgenza assoluta”. L’assalitore è stato portato in ospedale “in condizioni di relativa emergenza” perché ferito al volto.

Era silenzioso e calmo mentre brandiva una pistola di piccolo calibro e dopo avere sparato è stato fermato da due passanti, raccontano alcuni testimoni. Raccontano di aver visto l’aggressore andare prima al centro culturale curdo, poi al ristorante e infine dal parrucchiere. Residenti e commercianti della zona sono rimasti profondamente scossi dall’attacco, avvenuto mentre Parigi è in fermento per le attività festive prima del fine settimana di Natale.

La responsabile del 10° arrondissement, Alexandra Cordebard, ha aggiunto che la “vera motivazione” della sparatoria rimane al momento poco chiara.

Il presunto responsabile della sparatoria di stamattina nel 10° arrondissement a Parigi “era stato recentemente rimesso in libertà“. Lo ha riferito la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau. Secondo Le Parisien, che cita informazioni proprie, il sospettato, che è ferito ed è stato portato in ospedale dopo l’attacco di oggi, era uscito dal carcere il 12 dicembre del 2022 e da allora era stato messo sotto controllo giudiziario, dunque non aveva il diritto di lasciare il territorio francese e soprattutto di portare con sé un’arma. L’uomo era stato arrestato l’anno scorso dopo avere attaccato un campo di migranti nel 12° arrondissement di Parigi con una sciabola l’8 dicembre del 2021. Le Parisien ricostruisce inoltre che il sospetto, di nazionalità francese, era già stato arrestato nel febbraio 2016 per tentato omicidio volontario di una persona vulnerabile e a ottobre del 2019 per possesso di armi.

 

La polizia ha isolato l’area nel 10° arrondissement della capitale francese, che si trova in una strada affollata di negozi e ristoranti vicino alla stazione ferroviaria Gare de l’Est. La prefettura di polizia raccomanda di evitare la zona e di “lasciare che i servizi di emergenza intervengano”. Secondo un testimone presente sul posto, uno dei feriti si trovava dal barbiere quando è stato colpito al polpaccio.

L’emittente Bfmtv, che in un primo momento aveva riferito di un60enne fermato, riporta ora che la procura ha precisato che il fermato ha 69 anni. “È stata aperta un’inchiesta per omicidio, omicidio volontario e violenza aggravata”, ha dichiarato la procura di Parigi a Bfmtv.

Assalto al campo migranti con la sciabola

Il soggetto fermato per gli spari di stamattina per strada a Parigi nel 10° arrondissement era stato oggetto di un’indagine per violenza a sfondo razziale ed era stato già fermato un anno fa dopo aver attaccato un campo di migranti con una sciabola nel 12° arrondissement. Secondo Bfmtv, l’attacco al campo di migranti parigino con una sciabola risale all’8 dicembre del 2021. L’uomo aveva iniziato a colpire delle tende e ne era seguita una lite con dei rifugiati, provocando diversi feriti, due dei quali gravi.

Assalitore scarcerato per limite massimo detenzione provvisoria

L’uomo di 69 anni fermato a Parigi per la sparatoria di stamattina nel 10° arrondissement, che ha colpito un centro culturale curdo, era stato rilasciato il 12 dicembre perché era stato raggiunto il limite massimo di tempo per la sua detenzione preventiva. Lo ha riferito la procuratrice di Parigi in un comunicato. Il 69enne era stato incriminato il 13 dicembre del 2021 per aver aggredito dei migranti con una spada a Parigi l’8 dicembre 2021 ed era stato posto in detenzione preventiva. Per questo motivo è rimasto in carcere fino al 12 dicembre 2022, ha chiarito la procuratrice, spiegando che l’uomo è stato rilasciato “al termine del periodo massimo di un anno di detenzione preventiva previsto dalla legge”. L’uomo era sotto sorveglianza giudiziaria, che comprendeva “l’obbligo di sottoporsi a un trattamento psichiatrico” e il divieto “di detenere e portare un’arma”, ha dichiarato ancora la procuratrice. La dichiarazione ha anche rivelato che l’uomo, presentato dal ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin come tiratore sportivo, era stato condannato nel giugno 2017 per “detenzione vietata di armi”, ricevendo una pena detentiva di 6 mesi con sospensione della pena e il divieto di detenere un’arma per 5 anni.

Il padre del killer: “Mio figlio è un pazzo”

“È pazzo, è un imbecille”. Così il padre del 69enne che ha aperto il fuoco a Parigi nel 10° arrondissement ha parlato del figlio al canale M6, in dichiarazioni rilanciate da media francesi. I genitori hanno 91 e 93 anni e l’uomo era andato a vivere da loro, nel 2° arrondissement, una volta uscito dal carcere il 12 dicembre scorso. “Mio figlio è un pazzo, era stato in prigione per un anno, sua madre si era occupata di rimetterlo in carreggiata. Era appena uscito di prigione e questo venerdì di nuovo, non capisco”, ha detto il padre. E ancora: “Ieri sera stava ancora giocando a Scarabeo con sua madre. Era un tipo tranquillo che non viveva come tutti gli altri”.

“Fra vittime anche responsabile movimento donne curde in Francia”

“Una delle vittime assassinate oggi era una delle reponsabili del movimento delle donne curde in Francia, ragion per cui c’è un elemento politico, c’è un carattere terroristico, che nessuno provi a farci credere che si tratta di un semplice attentato orchestrato dall’estrema destra”. Così in conferenza stampa Agit Polat, portavoce dell’organizzazione curda Conseil Démocratique Kurde en France (CDKF), sulla sparatoria di oggi nel 10° arrondissement di Parigi, che ha colpito un centro culturale curdo gestito dal gruppo. Il bilancio dell’attacco è di 3 morti – una donna e due uomini, che il CDKF ha riferito che erano tutti militanti curdi – e 3 feriti.

Ministra evoca razzismo: “Odio xenofobo non avrà spazio in Francia”

“L’odio xenofobo e razzista non avrà mai spazio nella nostra Repubblica”. Lo scrive su Twitter Isabelle Rome, la ministra francese delegata presso la premier, responsabile per la parità tra donne e uomini, la diversità e le pari opportunità. “Tutti i miei pensieri e il mio sostegno alle vittime della sparatoria a Parigi nel 10° arrondissement”, scrive Rome, che è il primo membro del governo a evocare il razzismo per la sparatoria di stamattina, che ha colpito un centro culturale curdo.

Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, parlando sul luogo della sparatoria ha dichiarato che l’assalitore, un 69enne rimasto ferito e che è stato fermato, “voleva ovviamente attaccare gli stranieri”, ma che non è certo che il killer volesse specificamente prendere di mira i curdi. 

Il ministro dell’Interno sul luogo della sparatoria

“In seguito alla drammatica sparatoria avvenuta questa mattina, sto tornando a Parigi e mi recherò sul posto. I miei pensieri sono rivolti alle famiglie delle vittime. Il responsabile è stato fermato”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin.

Hidalgo: “Attacco terribile, siamo con vittime e famiglie”

“Grazie alla polizia per il suo intervento decisivo questa mattina durante il terribile attacco nel 10° arrondissement. I nostri pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco. Un’unità psicologica sarà aperta nel municipio X”. Lo scrive su Twitter la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. 

“La comunità curda, e con essa tutti i parigini, è stata presa di mira da questi omicidi commessi da un militante di estrema destra. I curdi, ovunque vivano, devono poter vivere in pace e sicurezza. Più che mai, Parigi è al loro fianco in queste ore buie” scrive ancora su Twitter la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, riferendosi alla sparatoria di stamattina nel 10° arrondissement della capitale francese, il cui bilancio è al momento di 3 morti, che ha colpito un centro culturale curdo, un ristorante e un parrucchiere. Per la sparatoria è stato fermato un uomo di 69 anni che l’anno scorso era stato arrestato dopo aver attaccato un campo di migranti con una sciabola nel 12° arrondissement.

Comunità curda sotto shock

Comunità curda sotto shock a Parigi dopo la sparatoria di stamattina nel 10° arrondissement della capitale francese, che ha colpito un centro culturale curdo. Diversi curdi si sono raccolti sul posto della sparatoria per chiedere giustizia e alcuni membri della comunità parigina hanno riferito che recentemente erano stati avvertiti dalla polizia di minacce su obiettivi curdi. “È chiaro che sono i curdi che sono stati presi di mira”, ha detto l’attivista Murat Roni, che frequenta regolarmente il centro culturale. Ha descritto il centro come “l’ambasciata dei curdi a Parigi”, un luogo di incontro per eventi culturali, discussioni politiche, assistenza nelle procedure di immigrazione, “una casa dove tutti i curdi si riuniscono”. Dopo la sparatoria di venerdì “non ci sentiamo affatto protetti a Parigi. … Non ci sentiamo difesi dal sistema giudiziario francese”, ha dichiarato.

A Marsiglia manifestazione in solidarietà con curdi

A Marsiglia si è tenuta oggi pomeriggio una manifestazione in solidarietà con il popolo curdo e in omaggio alle vittime della sparatoria di stamattina a Parigi nel 10° arrondissement, che ha colpito anche un centro culturale curdo. Lo riportano i media francesi. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: