Il Papa: "Non stanchiamoci di dire no alla guerra"

Sono 5 i civili uccisi in Ucraina nel Donetsk. Secondo il governatore dell’oblast di Donetsk Pavlo Kyrylenko, tre persone sono state uccise a Ridkodub, una a Chasiv Yar e una a Bakhmut. Lo riferisce Kyivindipendent. Continuano i combattimenti, mentre crescono i sospetti di Kiev per la morte del ministro bielorusso Maki. 

Fabbisogno energetico ripristinato all’80%

Continuano i problemi energetici in Ucraina dopo gli attacchi russi alle infrastrutture critiche. L’operatore Ukrenergo ha però comunicato un leggero miglioramento della situazione, affermando che al momento è stato ripristinato circa l’80% del fabbisogno energetico. L’infrastruttura critica consuma solo il 10% circa di quell’80%, mentre il resto viene utilizzato per rifornire i consumatori, ha spiegato ancora Ukrenergo, come riporta Kiev Independent.

Il governatore della regione di Kherson, Yaroslav Yanushevych, ha affermato che l’alimentazione elettrica è stata ripristinata per il 17% dei consumatori domestici nella città recentemente liberata, come riporta Kiev Independent. Kherson è rimasta senza elettricità, acqua e riscaldamento per la maggior parte di novembre. Questa è la prima volta che l’alimentazione elettrica viene ripresa a Kherson dalla liberazione della città lo scorso 11 novembre.

Civili in fuga da Kherson

Gli attacchi russi sulla città liberata e la regione circostante continuano quasi senza interruzione, tanto da spingere molti residenti alla decisione di lasciare le proprie abitazioni. Le bombe russe, infatti, oltre a mettere in pericolo le loro vite hanno colpito molte strutture critiche per elettricità, acqua e riscaldamento, rendendo particolarmente difficile la permanenza per gli abitanti di Kherson.

Come spiegato da Galina Lugova, capo dell’amministrazione militare della città, in tutti i quartieri di Kherson sono stati allestiti treni per l’evacuazione e rifugi antiaerei con stufe, letti, kit di pronto soccorso ed estintori. “Stiamo facendo tutto ciò di cui c’è bisogno”, ha spiegato Lugova. “Ci stiamo preparando per un inverno in condizioni difficili, ma faremo di tutto per mettere al sicuro le persone”, ha spiegato ancora Lugova, aggiungendo che la sua più grande preoccupazione sono “i bombardamenti che si intensificano ogni giorno. Bombardamenti, bombardamenti e ancora bombardamenti”.

In fuga dai bombardamenti, sabato i civili sono usciti dalla città meridionale ucraina di cui avevano festeggiato la riconquista poche settimane prima. L’esodo da Kherson è avvenuto mentre l’Ucraina ricordava solennemente una carestia dell’epoca staliniana e cercava di garantire che la guerra della Russia in Ucraina non privasse altri paesi del mondo delle sue vitali esportazioni alimentari.

 

Papa: “Non stanchiamoci di dire no alla guerra”

“Non stanchiamoci di dire no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo e alla pace. In particolare per il martoriato popolo ucraino”. Così il Papa all’Angelus.

Il sindaco di Kiev a Zelensky: “No a battaglie politiche”

Vitaly Klitschko, sindaco di Kiev, ha risposto indirettamente alle critiche del presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo cui nella capitale ucraina si poteva fare di più per i cosiddetti ‘punti di invincibilità’, i presidi sul territorio che garantiscono tutti i servizi di base. Klitschko, in un posto su Telegram, ha spiegato di non volere “battaglie politiche”, sottolineando però che non ci devono essere “manipolazioni”. “L’ho già detto, ma lo ripeto: a Kiev sono installati e funzionanti più di 430 punti di riscaldamento. Ci stiamo preparando a schierare rapidamente più di 100 punti in caso di emergenza”, ha scritto Klitschko, aggiungendo che “la città ha fornito più di 400 generatori per far funzionare questi punti. Altri 100 generatori sono stati forniti da volontari e organizzazioni di beneficenza.Inoltre, la città riceverà presto 12 caldaie modulari mobili, che ha ordinato appositamente per i punti di riscaldamento. Non voglio, soprattutto nella situazione attuale, entrare in battaglie politiche. È ridicolo. Ho cose da fare”.

“Ma voglio anche far notare che non sono necessarie manipolazioni. Perché sembra strano: quando ieri sono andato a controllare il funzionamento dei punti, ho incontrato i deputati del popolo del partito al governo. E mi hanno detto in una conversazione privata che tutti i punti che hanno visitato sono aperti e funzionanti. E poi hanno pubblicato alcune foto incomprensibili. Sembra brutto, per non dire altro. Sia per gli ucraini che per i nostri partner stranieri”, ha scritto ancora il sindaco di Kiev.”Oggi, quando tutti devono lavorare insieme, iniziano alcune danze politiche. A Kiev stiamo facendo tutto il possibile per il supporto vitale della capitale, per il comfort dei suoi abitanti. In condizioni difficili. E affinché non accada, continuiamo a farlo!”, ha concluso.

Kiev: “Mosca trasferirà truppe dalla Bielorussia”

I russi si stanno preparando a trasferire unità separate delle loro truppe dalla Bielorussia ai territori occupati dell’Ucraina. Lo ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraino, come riporta Ukrainska Pravda. “Il movimento del personale e dell’equipaggiamento militare del nemico continua a reclutare unità che hanno subito perdite. Si prevede che il raggruppamento delle truppe nemiche che operano nei territori temporaneamente occupati sarà rafforzato a causa del trasferimento di singole unità dal territorio della Repubblica di Bielorussia dopo aver acquisito capacità di combattimento”, recita il messaggio dello Stato maggiore ucraino.

Lukashenko: “Kiev deve negoziare con Mosca senza precondizioni”

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dichiarato che Kiev sta commettendo un “errore” proponendo precondizioni per i negoziati con la Russia, sostenendo che tali precondizioni non consentono l’avvio dei negoziati. “L’errore degli ucraini, del presidente Volodymyr Zelensky, è che viola i principi classici del processo negoziale. Soprattutto quando si parla con il gigante russo. Beh, non si possono proporre condizioni in anticipo”, ha detto Lukashenko durante un intervista alla tv di stato russa, come riporta la Cnn. “Siediti al tavolo dei negoziati e proponi lì tutte le condizioni. E il secondo principio è classico: i compromessi”, ha detto ancora Lukashenko.

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