Il ministro dell'Interno Darmanin: "Il nostro desiderio ovviamente è di riprendere questo meccanismo" ma "non c'è alcun motivo per cui un Paese che debba fare i ricollocamenti, sia Francia o Germania, sia lo stesso che accoglie le imbarcazioni"

Torna lo scontro Italia-Francia sul tema migranti, dopo il caso della Ocean Viking. “Se l’Italia non prende le barche e non accetta la legge del mare e il porto più sicuro, non c’è alcun motivo per cui un Paese che debba fare i ricollocamenti, sia Francia o Germania, sia lo stesso che accoglie le imbarcazioni”. Lo ha detto il ministro dell’Interno fracese, Gérald Darmanin, al suo arrivo al Consiglio straordinario Ue Affari interni.

“E così finché il Paese sarà lo stesso che fa i trasferimenti e che riceve le barche, non implementeremo questi trasferimenti. Il nostro desiderio ovviamente è di riprendere questo meccanismo, poiché è l’unico che consente di distribuire le difficoltà in tutta Europa e di costringere i paesi dal primo arrivo come l’Italia a mettere in atto i confini di cui abbiamo bisogno”, ha aggiunto.

 

“Ricordare il diritto del mare”

“E’ anche nei 10 punti del piano della Commissione europea, il fatto che dobbiamo ricordare a tutti il diritto del mare, menzionare il fatto che le Ong che sono nel Mediterraneo ovviamente sono lì per salvare le persone e ovviamente in nessun modo possono essere equiparate a organizzazioni di passaggio. E va ricordato che i paesi del Sud del Mediterraneo dovrebbero aprire i loro porti alle imbarcazioni, soprattutto delle Ong, che navigano nelle acque territoriali dei paesi del sud del Mediterraneo, perchè a volte non vengono aperti i porti”.

Italia non presenta piano per punti

Come spiega una fonte qualificata, al Consiglio Ue straordinario dei ministri dell’Interno a Bruxelles l’Italia esporrà la propria posizione complessiva sul tema della gestione dei flussi migratori dal nord Africa. Il ministro Piantedosi esporrà la posizione italiana rispetto alle linee programmatiche contenute nell’action plan in 20 punti presentato dalla Commissione europea lo scorso 21 novembre ma l’Italia non presenterà un piano per punti.

Piantedosi: “Rapporti normalissimi”

Normalissimi e buonissimi”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo a una domanda sui rapporti con la Francia, al termine del Consiglio Ue straoridnario Interni a Bruxelles. “Non ce n’era necessità” di un confronto con il ministro francese, ha aggiunto. “Chiaramente ho stretto la mano e salutato con molta cardialità tutti i partecipanti, per me era anche la prima occasione, e ho registrato da parte loro cordialità e condivisione di approccio da parte di tutti”.

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