Oggi 17 attacchi russi a Kherson, un morto
Ancora bombardamenti russi su Kherson. Secondo quanto reso noto dal Consiglio comunale della città liberata dall’esercito ucraino, “oggi sono stati compiuti 17 attacchi” con quattro morti e 17 feriti. Particolarmente colpito è il distretto di Tavriyskyi. L’amministrazione militare ha invitato i cittadini a evacuare: i russi stanno bombardando a caso edifici residenziali e la situazione in città è molto tesa. “Gli invasori russi hanno coperto di fuoco l’area residenziale della città. A causa dei bombardamenti, un grattacielo ha preso fuoco”, ha spiegato poi Yaruslav Yanushevic, capo dell’amministrazione militare regionale.
Kiev intanto fa suonare l’allarme sul disastro nucleare. “L’Ucraina rischia una catastrofe nucleare e radioattiva“. Lo ha detto il presidente di Energoatom, Petro Kotin, su Telegram, citato da Unian. Energoatom è l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio. “Esiste un pericolo reale di catastrofe nucleare e radioattiva causata dal bombardamento dell’intero territorio ucraino da parte di missili da crociera e balistici russi, nonché un enorme rischio di danni alle centrali nucleari”, ha aggiunto Kotin.
Elettricità ripristinata in tutto il Paese
Dopo gli attacchi russi sulle infrastrutture energetiche, che ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito “crimini contro l’umanità”, è stata ripristinata oggi l’elettricità in tutto il Paese. Ad annunciarlo su Telegram il vicecapo dell’ufficio di presidenza ucraino, Kyrylo Tymoshenko. “L’elettricità è stata fornita a tutte le regioni dell’Ucraina“, ha fatto sapere. Le prime infrastrutture a ricevere corrente sono state quelle “critiche”, mantre i tecnici sono al lavoro per ricollegare “gradualmente alla rete le utenze domestiche”.
In serata è stata poi interrotta la corrente nel 70% delle abitazioni della capitale Kiev: l’amministrazione, riporta Unian, ha deciso di mettere in atto restrizioni d’emergenza sull’uso dell’elettricità. I tecnici sono al lavoro per assicurare la fornitura di energia sufficiente a far funzionare i sistemi di riscaldamento.
Msf: “Attacchi a infrastrutture inaccettabili”
Preoccupazione sulla condizione dei cittadini ucraini è stata espressa anche da Medici Senza Frontiere. In una nota il capomissione in Ucraina, Christopher Stokes, ha scritto: “I massicci blackout in tutta l’Ucraina causati dagli attacchi alle infrastrutture energetiche stanno mettendo in pericolo milioni di civili. Questi attacchi alle infrastrutture essenziali sono inaccettabili. Con l’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature, questo avrà un impatto sulla popolazione delle aree vicine e lontane dal fronte, che già da nove mesi vive in condizioni molto difficili. Migliaia di persone che già vivevano in case danneggiate dal conflitto si trovano ora ad affrontare le rigide temperature che in alcune aree del paese possono raggiungere anche -20°C. I tagli all’energia e le interruzioni dell’erogazione dell’acqua influenzeranno anche l’accesso della popolazione all’assistenza sanitaria, poiché gli ospedali e i centri sanitari faranno fatica a funzionare”.
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