L'esplosione ha causato almeno 6 morti e 81 feriti, il ministro dell'Interno accusa il Pkk
È una donna di nazionalità siriana la persona arrestata in Turchia perché sospettata di essere responsabile dell’attentato di domenica a Istanbul. Lo ha riferito la polizia della capitale aggiungendo che la donna, arrestata poco dopo l’attentato, ha confessato durante l’interrogatorio di essere stata addestrata come membro dei servizi segreti dall’organizzazione del Pkk e di essere entrata illegalmente in Turchia dalla regione di Afrin, in Siria.
Ahlam Albashir “ha dichiarato di essere stata addestrata dall’organizzazione terroristica Pyd/Ypg come ufficiale dell’intelligence speciale e di essere entrata illegalmente nel nostro Paese attraverso Afrin per compiere un’azione. Ha ricevuto un ordine di azione dal quartier generale dell’organizzazione terroristica Pkk/Pyd/Ypg a Kobane, in Siria, il 13 novembre intorno alle 16.20. Ha dichiarato di aver compiuto l’attentato ed è fuggita“. Lo ha reso noto in una dichiarazione il dipartimento di polizia di Istanbul.
Il Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan considerato un’organizzazione terrorista dal governo turco, ha smentito ogni coinvolgimento nell’attentato di Istanbul che ha causato sei morti e oltre 80 feriti. “Il nostro popolo e il pubblico democratico sanno che non siamo collegati a questo attentato, perché non prenderemo di mira direttamente i civili e non accettiamo azioni contro i civili“, recita una nota del Pkk riportato dall’agenzia Firat. Il Pkk ha espresso le proprie condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso la vita nell’attentato, augurandosi una “pronta guarigione” per i feriti. “Siamo un movimento che porta avanti una giusta e legittima lotta per la libertà. Agiamo con una prospettiva che vuole creare un futuro comune, democratico, libero ed equo con la società turca. A questo proposito, è fuori questione per noi prendere di mira i civili in qualsiasi modo sul territorio della Turchia”, si legge ancora nella nota.
Raffica di arresti dopo l’esplosione
Sono 46 fino ad ora le persone arrestate in relazione all’attentato che ieri a Istanbul ha provocato la morte di sei persone. Lo ha riferito il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag, come riportano i media turchi. “Ad oggi, 46 persone sono state detenute in relazione all’atto terroristico”, ha affermato Bozdag all’emittente televisiva Trt.
A comunicare il fermo, puntando il dito contro il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), era stato in precedenza il ministro dell’Interno turco, Suleyman Soylu. L’esplosione ha causato sei vittime. Il PKK è un gruppo militante che chiede uno stato curdo indipendente all’interno della Turchia. L’Ue e gli Stati Uniti la considerano un’organizzazione terroristica. Nessuno ha finora rivendicato la responsabilità dell’esplosione.
Sei persone sono rimaste uccise e diverse decine sono rimaste ferite nell’esplosione di ieri su Istiklal Avenue, una popolare arteria fiancheggiata da negozi e ristoranti che conduce all’iconica piazza Taksim. “La persona che ha lasciato la bomba è stata arrestata dalle nostre squadre del dipartimento di polizia di Istanbul”, ha affermato il ministro dell’Interno Suleyman Soylu. Il ministro non ha identificato il sospetto, ma ha detto che anche altre 22 persone sono state arrestate per essere interrogate. Il ministro ha affermato che le prove ottenute indicano il Partito dei lavoratori del Kurdistan, o PKK, e la sua estensione siriana, il PYD, come responsabili dell’attentato.
L’attentato
Un’esplosione ha scosso il centro di Istanbul affollato di persone e turisti nel pieno di una domenica pomeriggio. Il bilancio è pesante, almeno sei morti e oltre ottanta feriti. A poche ore dall’accaduto il presidente turco ha messo in chiaro che si è trattato di un “vile attentato“. La protagonista è – secondo quanto riferito dal governo di Ankara – “una donna kamikaze“. Ad essere presa di mira è Istikal Caddesi, ua via pedonale molto frequentata anche dai turisti vista la massiccia presenza di negozi e ristoranti.
Un atto che ha messo in allerta anche la Farnesina. Dopo i controlli di rito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rassicura dicendo che “al momento non risultano italiani fra le vittime o i feriti”. Le autorità turche annunciano indagini a tutto campo. “Nessuno dovrebbe avere dubbi sul fatto che le nostre forze di sicurezza rileveranno e cattureranno l’autore o gli autori del reato in breve tempo e che tutti gli aspetti dell’incidente saranno chiariti a seguito delle indagini”, assicura il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdag. Il portavoce del presidente Erdogan, dal canto suo, aggiunge che “nessun attacco sarà in grado di spezzare la determinazione e la resistenza della Turchia“.
Sono terribili le immagini di Istanbul, voglio esprimere le nostre più sentite condoglianze alla Turchia per l’attentato subito e la morte di cittadini innocenti.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 13, 2022
Unanime la condanna da parte di tutto il mondo, a partire da Russia e Ucraina. Il vicepresidente del Consiglio di Mosca, Konstantin Kosachev, esprime “sincero cordoglio al popolo turco e agli abitanti di Istanbul” mentre il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, parla di “profonda tristezza” e di “dolore condiviso”. Alla Turchia arriva anche la solidarietà della Nato tramite il Segretario generale, Jens Stoltenberg, che si dice “scioccato” per l’accaduto. Le più sentite condoglianze “per l’attentato subito e la morte di cittadini innocenti” giungono pure dall’Italia tramite Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio parla di “immagini terribili“. Cordoglio per l’attentato di Istanbul è stato espresso anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
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