Così Bergoglio per la VI Giornata Mondiale dei Poveri

Il Papa torna a parlare di Ucraina. “Cosa ci sta dicendo il Signore davanti a questa terza guera mondiale? Ce lo chiediamo” ma in ogni caso “bisogna non fuggire”. “Oggi ognuno di noi si deve interregare davanti a questa terza guerra mondiale così crudele, davanti alla fame di tanti bambini, di tanta gente. Posso sprecare i miei soldi, la mia vita e il senso della mia vita senza il coraggio di andare avanti?”. Così Papa Francesco parlando a braccio nel corso dell’omelia in occasione della Santa Messa per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, a proposito del conflitto in Ucraina.

“Se la storia umana è costellata di eventi drammatici, situazioni di dolore, guerre, rivoluzioni e calamità, è altrettanto vero – dice Gesù – che ‘tutto questo non è la fine’; non è un buon motivo per lasciarsi paralizzare dalla paura o cedere al disfattismo di chi pensa che ormai sia tutto perduto e sia inutile impegnarsi nella vita”. Così Papa Francesco in occasione della Santa Messa per la VI Giornata Mondiale dei Poveri. ” “Il discepolo del Signore – prosegue Bergoglio – non si lascia atrofizzare dalla rassegnazione, non cede allo scoraggiamento nemmeno nelle situazioni più difficili, perché il suo Dio è il Dio della risurrezione e della speranza, che sempre risolleva: con Lui sempre si può rialzare lo sguardo, ricominciare e ripartire. Il cristiano, allora, davanti alla prova, si interroga: ‘Che cosa ci sta dicendo il Signore attraverso questo momento di crisi?”. E, mentre accadono fatti di male che generano povertà e sofferenza, si chiede: ‘Che cosa, concretamente, io posso fare di bene?”.

“Cosa ci sta dicendo il Signore davanti a questa terza guera mondiale”, ha aggiunto parlando a braccio, sottolineando che “bisogna non fuggire”.

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