La vittoria contro il candidato democratico Charlie Crist lo proietta sul palcoscenico più ampio della possibile sfida per la Casa Bianca nel 2024
Come era nelle previsioni, il repubblicano Ron DeSantis è stato confermato governatore della Florida. Al suo secondo mandato, DeSantis ha sconfitto il candidato democratico Charlie Crist. La vittoria proietta DeSantis sul palcoscenico più ampio della possibile sfida per la Casa Bianca nel 2024.
Madison, Mason, and Mamie joined us as we cast our votes for freedom. ⁰⁰Proud to be your Governor — Proud to Keep Florida Free! pic.twitter.com/zExvACeRX2
— Ron DeSantis (@RonDeSantisFL) November 8, 2022
Dopo la vittoria, il governatore ha dichiarato che “gli americani negli ultimi anni hanno votato con i piedi e i risultati di tale comportamento sono stati tanto estremi quanto la nostra vittoria schiacciante di oggi“, oltre a puntare il dito contro la sinistra e la cosiddetta ideologia woke. Negli stati governati dai dem, ha affermato, si è visto “uno spaventoso incremento del crimine, tasse alle stelle, autoritarismo medico e abbandono dei valori americani fondamentali”.
Chi è Ron DeSantis
Definito dal Financial Times e da altri media Usa “un Trump con cervello e senza drammi“, DeSantis è ormai divenuto il nuovo volto del partito repubblicano, il possibile rivale del tycoon alle presidenziali del 2024. Nato come giovane in ascesa spinto da Trump, ormai la sua figura si pone come l’anti-Trump del Gop. Nonostante il risultato delle elezioni di Midterm, DeSantis si è guardato bene dall’assicurare agli abitanti della Florida la sua permanenza per tutto il termine del mandato da governatore. Gli occhi e le ambizioni del giovane repubblicano sarebbero già da tempo puntati sulla Casa Bianca. Se, secondo i sondaggi, DeSantis sarebbe il candidato di gran lunga favorito in assenza di Trump, il vantaggio dell’ex presidente in un’eventuale corsa contro il suo ex-protegé alle primarie sembra essersi ridotto. A 44 anni, DeSantis sarebbe il candidato giovane, forte, preparato, carismatico e intelligente che i repubblicani che non apprezzano Trump voterebbero. Un cristiano rispettabile con una famiglia modello.
Nel 2018 Trump gli aveva offerto il proprio supporto, partecipando a comizi in suo favore e definendolo “un leader brillante e giovane”, ma nel 2022 non ha partecipato alla campagna di riconferma del governatore e non l’ha invitato al suo comizio organizzato a Miami per il senatore Rubio, che a sua volta ha vinto al Senato. Se in passato Trump aveva definito DeSantis suo “grande amico”, oggi in conversazioni private l’ha bollato con l’aggettivo “ingrato”, commentando con il suo team mentre monitorava l’ascesa del governatore nei sondaggi: “l’ho creato io”. “Non capisco cosa sia successo”, “non capisco perché non mi apprezzi di più”, avrebbe detto Trump in privato diverse volte negli ultimi mesi secondo il Washington Post. Sembrerebbe che i due ex-alleati non si parlino da tempo. Ciononostante, Trump ha votato per DeSantis a Palm Beach (Florida) il giorno delle elezioni, commentando: “Sarà una giornata emozionante per i repubblicani”. Pur avendolo definito bigotto con un gioco di parole, ‘DeSanctimonious’, qualche giorno fa, Trump non ha criticato il governatore durante la manifestazione pro-Rubio a Miami e ha spinto gli elettori a votare per una sua riconferma.
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