Si chiama Elnaz Rekabi: nei campionati asiatici di Seul non indossò il velo. Da ieri non si hanno sue notizie

Ore di apprensione per la campionessa iraniana di arrampicata sportiva Elnaz Rekabi, che ha gareggiato nella finale dei Campionati asiatici di Seul senza velo. Da ieri non si avevano sue notizie: secondo una fonte citata dalla Bbc persiana, gli amici hanno provato a contattarla, senza esito. Poche ore dopo, però, l’ambasciata iraniana a Seul ha detto che era regolarmente partita per l’Iran. Sembra che si trovi in carcere a Evin.

I dubbi

Sempre la Bbc riferisce di aver contattato il Garden Seul Hotel, l’hotel dove alloggiava il team iraniano, e di aver appreso che i membri hanno lasciato la struttura questa mattina anche se la loro partenza era prevista per domani. Secondo IranWire, sito realizzato da giornalisti dissidenti del regime islamista in vigore in Iran, le Guardie rivoluzionarie islamiche avrebbero arrestato oggi Davud Rekabi, fratello di Elnaz, per usarlo come ostaggio. Elnaz avrebbe consegnato il suo passaporto e il suo telefono con la promessa che la sua incolumità non era in pericolo, ma sarebbe stata subito trasferita dal Garden Seul Hotel all’ambasciata iraniana della città, dove è attualmente detenuta in attesa di prendere un volo per Teheran. La sua destinazione, riferiscono le fonti di IranWire, sarebbe il carcere di Evin, dove sono detenuti i prigionieri politici del regime islamista.

Forse si trova a Evin

Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che ha gareggiato senza velo alla competizione di arrampicata asiatica a Seoul, sarebbe nel carcere di Evin a Teheran. È quanto riferisce il sito di informazione IranWire. Reza Zarei, il capo della Federazione di arrampicata iraniana, l’avrebbe attirata nell’edifcio dell’ambasciata iraniana a Seul dopo aver ricevuto ordini da Mohammad Khosravivafa, presidente del Comitato olimpico iraniano, ha detto una fonte a IranWire.

Le scuse

Elnaz Rekabi avrebbe scritto un messaggio nella sua lingua madre su Instagram nel quale si scusa per l’accaduto. “Mi scuso per le preoccupazioni che ho creato”, ha detto spiegando che quella di non indossare il velo è stata una mancanza “non intenzionale” dovuta al “tempismo improprio” con il quale è stata chiamata ad effettuare la sua prova. L’atleta ha poi confermato di stare tornando in Iran con la squadra “secondo il programma prestabilito”.

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