Intanto - mentre l'allerta resta alta anche sulla centrale di Zaporizhzhia, vicino alla quale sono caduti nuovi colpi russi nonostante gli appelli internazionali a scongiurare un disastro nucleare, con Mosca che ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu per martedì - l'Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell ha annunciato che l'Unione europea valuta il dispiegamento di una missione di addestramento militare per Kiev

La Russia punta il dito contro i servizi ucraini per l’omicidio di Darya Dugina, figlia 29enne dell’alleato di Putin Alexander Dugin. Per gli 007 di Mosca sarebbero stati appunto i servizi di Kiev a commissionare l’uccisione, mentre l’esecutrice materiale sarebbe una donna ucraina identificata come Vovk Natalya Pavlovna: secondo la ricostruzione dell’Fsb, sarebbe entrata in Russia insieme alla figlia 12enne, si sarebbe trasferita nello stesso condominio di Dugina e, dopo l’omicidio, sarebbe fuggita in Estonia. “Un crimine vile e crudele”, ha tuonato il presidente russo in un messaggio di cordoglio.

Mentre Dugin, noto come ‘il cervello di Putin’, riferendosi all’omicidio della figlia ha parlato di “attacco terroristico” compiuto dal “regime nazista ucraino” e ha aggiunto che non basta la vendetta, ma “serve la vittoria”. Kiev ha negato ogni coinvolgimento nell’omicidio, inquadrandolo invece in una lotta intestina fra agenzie di sicurezza russe. Darya Dugina è morta la sera del 20 agosto mentre guidava un’auto sull’autostrada Mozhayskoye nel distretto Odintsovo della regione di Mosca, dove l’auto è esplosa. La polizia russa ha fatto sapere che l’ordigno installato sull’auto è stato fatto esplodere a distanza. Secondo l’Fsb, l’esecutrice è stata appunto Vovk Natalya Pavlovna, nata nel 1979, che è arrivata in Russia il 23 luglio del 2022 insieme alla figlia Shaban Sofia Mikhailovna, nata nel 2010″. Per l’Fsb, Vovk avrebbe affittato un appartamento nel condominio in cui viveva Dugina e avrebbe seguito la giovane con una Mini Cooper, della quale avrebbe cambiato la targa tre volte; inoltre il giorno dell’omicidio lei e la figlia erano al festival al quale si trovava Dugina e dopo che Dugina ha lasciato l’evento avrebbe provocato l’esplosione del suo suv Toyota Land Cruiser Prado, per poi fuggire in Estonia. Tallinn però, tramite il suo ministero degli Esteri, ha riferito all’agenzia Interfax di non avere ricevuto da Mosca nessuna richiesta sulla presunta killer. I nuovi sviluppi relativi all’omicidio Dugina sono giunti nel giorno in cui la Russia, mentre si avvicinano i sei mesi dall’invasione (ricorreranno mercoledì), ha escluso un accordo per porre fine alla guerra: “Ora, non vedo alcuna possibilità di contatti diplomatici”, ha detto al Financial Times Gennady Gatilov, rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite a Ginevra, aggiungendo che “più il conflitto va avanti, più difficile sarà avere una soluzione diplomatica” e che è “un peccato” che l’Onu non stia giocando un ruolo più importante. In Ucraina le città sono in allerta per timore di attacchi russi in vista delle celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza ucraino, che ricorre il 24 agosto.

Intanto – mentre l’allerta resta alta anche sulla centrale di Zaporizhzhia, vicino alla quale sono caduti nuovi colpi russi nonostante gli appelli internazionali a scongiurare un disastro nucleare, con Mosca che ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu per martedì – l’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell ha annunciato che l’Unione europea valuta il dispiegamento di una missione di addestramento militare per Kiev. Di questo “si discuterà politicamente la settimana prossima, lunedì, a Praga in seno al Consiglio dei ministri della Difesa e spero che venga approvato”, ha detto Borrell. “Bisogna chiamare le cose con il proprio nome. L’Ue allestirà campi per addestrare terroristi e militanti neonazisti per il regime di Kiev”, è stata la replica di Mosca per bocca di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri.

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