a Germania si prepara allo stop del gasdotto Nord Stream 1 a partire da lunedì

Mentre l’Europa è in allerta per i timori di un taglio totale dei rifornimenti di gas da parte della Russia, in Ucraina i soccorritori sono ancora al lavoro nel tentativo di tirare fuori le persone rimaste intrappolate sotto le macerie dopo che un missile russo ha colpito un palazzo di cinque piani a Chasiv Yar, nel Donetsk. Al momento il bilancio è di 15 morti. E secondo il vice capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Kyrylo Tymoshenko, sotto i detriti potrebbero esserci 27 persone, fra cui un bambino di 9 anni. Con tre di loro i soccorritori hanno stabilito un contatto, mentre le persone salvate sono 6.

La regione di Donetsk è una delle due province che, insieme al Luhansk, compongono il Donbass. Qui i ribelli separatisti filorussi combattono contro le forze ucraine dal 2014. Ed è qui che si concentrano gli sforzi della Russia dopo che la scorsa settimana Mosca ha preso il controllo della città di Lysychansk, ultima grande roccaforte della resistenza ucraina nel Luhansk. Chasiv Yar, precisamente, si trova a circa 20 chilometri a sud-est di Kramatorsk, città che dovrebbe essere uno dei principali obiettivi delle forze russe mentre si spostano verso ovest.

Secondo il governatore del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, Chasiv Yar, 12mila abitanti, è stata colpita da razzi Uragan, che vengono lanciati da sistemi trasportati da camion. Alcuni residenti hanno raccontato ad Associated Press di avere sentito almeno tre esplosioni e hanno aggiunto che, oltre ai morti, molte persone sono rimaste gravemente ferite.

Intanto la Germania si prepara allo stop del gasdotto Nord Stream 1. Quella al via lunedì è una chiusura per manutenzione che si tiene annualmente e che in genere dura 10 giorni, ma il timore di Berlino è che possa trasformarsi in un taglio permanente delle forniture di gas da parte della Russia. Un timore per niente celato: il vice cancelliere tedesco, Robert Habeck, ha detto che sospetta che Mosca possa citare “qualche piccolo dettaglio tecnico” come ragione per non riprendere le consegne di gas dopo la manutenzione. E il ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire, parlando oggi da Aix-en-Provence ha detto che ritiene il taglio totale dalla Russia lo scenario più probabile: “Prepariamoci per un taglio totale del gas russo; oggi questa è l’opzione più probabile”, ha dichiarato intervenendo ai ‘Rencontres Economiques’.

La riduzione dei flussi di gas giunge in un momento in cui la Germania e il resto d’Europa cercano di ridurre la loro dipendenza dalle importazioni di energia russa. La Germania, la più grande economia d’Europa, ottiene dalla Russia circa il 35% del suo gas per alimentare l’industria e generare elettricità.

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