L’azione di Bruxelles è la risposta alla decisione unilaterale di eliminare parti del Protocollo nordirlandese siglato due anni fa
Il governo britannico ‘condannato’ da Bruxelles e da Strasburgo. L’Unione europea ha avviato la procedura d’infrazione contro il Regno Unito, che aveva sospeso nel settembre 2021, mentre la Corte europea dei diritti dell’uomo ha imposto lo stop ai trasferimenti di migranti richiedenti asilo in Ruanda. L’azione di Bruxelles è la risposta alla decisione unilaterale di eliminare parti del Protocollo nordirlandese siglato due anni fa, annunciata lunedì da Londra. Una mossa definita “illegale” dalla Ue, che ha deciso di avviare due procedure contro il Regno Unito per non avere mantenuto i patti sui controlli alla frontiera con l’Irlanda del Nord e sul monitoraggio dei flussi commerciali.
“Non c’è alcun dubbio: non esiste giustificazione legale o politica per modificare unilateralmente un accordo internazionale – ha dichiarato Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione Ue -. Quindi diciamo le cose come stanno: questo è illegale”. L’annuncio dell’Ue è stato definito “deludente” da Downing Street, che ha di nuovo accusato Bruxelles di “aumentare i controlli imponendo nuovi oneri sulle imprese e sui cittadini” e ignorando le proposte britanniche che sono “pratiche e ragionevoli”. Per l’Ue i controlli sono essenziali per garantire l’integrità del mercato unico, bloccando l’ingresso a merci non conformi alle regole decise dagli Stati membri.La disputa potrebbe finire in tribunale e portare a una guerra commerciale tra Ue e Regno Unito con la possibile imposizione di dazi e tariffe. Per il momento però Bruxelles concede a Londra due mesi di tempo per rispondere alla procedura d’infrazione, prima di passare il caso alla Corte europea di giustizia che ha il potere di imporre multe. Nonostante gli ostacoli e le critiche, il governo di Boris Johnson intende proseguire sulla via intrapresa non solo sul Protocollo nordirlandese, ma anche sulla controversa politica di controllo dell’immigrazione illegale.
Un nuovo volo che porterà in Ruanda migranti che sono arrivati in Gran Bretagna in modo illegale verrà organizzato al più presto, ha assicurato la ministra degli Interni Priti Patel: “I preparativi sono già iniziati. Simo convinti di essere perfettamente in linea con i nostri obblighi nazionali e internazionali”. Questo nonostante un’ingiunzione della Corte europea dei diritti umani abbia bloccato il decollo del primo volo con sette richiedenti asilo a bordo all’ultimo minuto. Già una serie di ricorsi e appelli di organizzazioni umanitarie, che considerano “crudele e disumana” la “deportazione” in Ruanda, aveva drasticamente ridotto il numero dei migranti da oltre 100 a una decina. “Non ci faremo dissuadere dal fare la cosa giusta”, ha insistito Patel, definendo “poco trasparente” la decisione della Corte. Il governo britannico non esclude ora di recedere dalla Convenzione europea sui diritti dell’uomo.
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