Nuova telefonata tra il leader del Cremlino e Macron. Primi civili arrivati a Zaporizhzhia
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che Mosca resta aperta al dialogo con Kiev mentre le forze armate di Mosca hanno sferrato un nuovo attacco all’acciaieria Azovstal, a Mariupol, ultima roccaforte dei combattenti ucraini nella città.
“Nonostante Kiev non sia pronta a un dialogo serio, rimaniamo pronti a continuare i colloqui”, ha detto il capo di Stato russo, nel corso di una conversazione telefonica, durata oltre due ore, con il presidente francese Emmanuel Macron. I due leader si erano sentiti l’ultima volta il 29 marzo, prima che venisse alla luce il massacro di Bucha. Putin ha accusato l’Ue di non riconoscere i crimini di guerra di Kiev e ha invitato l’Occidente a fermare l’invio di armi all’Ucraina. Macron ha invece chiesto alla Russia di porre fine alla “devastante aggressione” e di consentire il proseguimento dell’evacuazione dall’acciaieria Azovstal.
I primi civili evacuati dal complesso industriale sono arrivati nella città di Zaporizhzhia, controllata dalle forze ucraine. Lo ha riferito l’Onu che ha parlato di un convoglio di almeno 127 persone. Alcune centinaia di civili, tra cui una decina di bambini, sono però ancora nella struttura, ha detto la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.
Secondo funzionari statunitensi e occidentali, citati da Cnn, il presidente russo potrebbe dichiarare formalmente guerra all’Ucraina nella data simbolica del 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. La mossa consentirebbe la piena mobilitazione delle forze di riserva russe. Tra le ipotesi avanzate dai funzionari anche quella che Putin possa dichiarare, sempre il 9 maggio, l’annessione delle autoproclamate repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk.
In giornata il presidente russo ha firmato un decreto su misure economiche di ritorsione in relazione alle azioni ostili di alcuni stati stranieri. Il leader ha incaricato il governo di determinare, entro 10 giorni, un elenco di entità soggette alle sanzioni. Nel decreto si vieta poi di effettuare transazioni e adempiere agli obblighi nei confronti di persone fisiche e giuridiche straniere che sono cadute sotto sanzioni di ritorsione russe. Si vieta inoltre l’esportazione di materie prime e prodotti dalla Federazione russa verso le entità sanzionate.
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