Aiuti militari europei all’Ucraina e sanzioni ulteriori alla Bielorussia. Borrell: “La guerra avrà ricadute sul caro energia per tutti”

Aiuti militari europei all’Ucraina e sanzioni ulteriori alla Bielorussia. Borrell: “La guerra avrà ricadute sul caro energia per tutti”

Il capo della diplomazia europea al termine del vertice dei ministri degli esteri comunitari: ma ingresso di Kiev in UE non è all’ordine del giorno

“Chi si aspettava una caduta di Kiev come una questione di ore si sbagliava, la capitale ucraina resiste contro l’aggressione russa“”. Così l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la Politica estera, Josep Borrell, alla fine del vertice dei ministri della Difesa Ue. 

 Il capo della diplomazia comunitaria ha poi annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Bielorussia. “Rafforzeremo ulteriormente le sanzioni contro il regime bielorusso e contro chiunque collabora con Mosca in questa inaccettabile aggressione” tornando a evidenziare  il pericolo legato sulla neutralità nucleare. “Ieri in Bielorussia c’è stato un referendum – chiamiamolo referendum, un falso referendum – per decidere di modificare la Costituzione e concedere alla Bielorussia lo status di Paese nucleare. Questo è molto pericoloso. Se iniziamo a cambiare lo stato dei paesi che diventano nucleari”. Ha detto l’Alto rappresentante. “Sappiamo cosa significa per la Bielorussia essere nucleare; significa che la Russia metterà armi nucleari in Bielorussia. E questo è un percorso molto pericoloso. Ho rivolto un appello al popolo bielorusso per protestare contro questa decisione e anche per protestare contro l’aggressione dalla Bielorussia all’Ucraina”, ha aggiunto.

 Borrell è poi entrato nello specifico delle prospettive riservate all’Ucraina che ha “ha chiaramente una prospettiva europea, ma soprattutto noi ora dobbiamo combattere contro un’aggressione – ha detto – Il mondo non può permettersi che un paese potente distrugga il vicino usando le sue capacità militari. Se lo permettiamo, è la legge della giungla. È la legge del più forte: ‘Io sono più forte di te e ti uccido. Vi impongo la mia legge’. È la legge della giungla. E questa, per noi europei, è una minaccia esistenziale. Faremo tutto il possibile per fermarlo”.

 Sulla richiesta di Kiev di un ingresso rapido nel consesso comunitario Borrell ha precisato come “Oggi questo non è all’ordine del giorno. Dobbiamo lavorare su cose più pratiche. L’adesione è qualcosa che richiederà, in ogni caso, molti anni e dobbiamo fornire una risposta per le prossime ore. Non per i prossimi anni, ma per le prossime ore” ha dichiarato.

Poi gli aiuti militari, a commentare la decisione senza precedenti presa dall’UE di garantire forniture belliche ad uno stato extracomunitario: “Gli Stati membri sono determinati ad aumentare ognuno il loro sostegno militare, quindi  su base bilaterale e concordare di completare questo sforzo con il finanziamento dell’Unione Europea”. E l’Alto rappresentante ha poi specificato: “In questa situazione il nostro sostegno alle forze armate ucraine è fondamentale, è cruciale.
Hanno bisogno di munizioni, nuovo materiale sanitario. Hanno bisogno delle armi difensive di qualsiasi guida. E li forniremo insieme agli Stati membri, sommandoci agli sforzi di alcuni Stati membri. Le risorse che abbiamo deciso di spostare saranno valide da ieri”.  Quindi le preoccupazioni per altri stati limitrofi: “Siamo preoccupati per la situazione in altri paesi del vicinato, principalmente Moldavia e Georgia. E sto andando a Chisinau mercoledì per incontrare le autorità della Moldavia e gli ucraini che sono stati costretti a lasciare le loro case e cercare riparo. Hanno bisogno di assistenza”. 

 Borrell ha poi parlato della crisi energetica e le ricadute della guerra sul costo delle forniture:  “Ci saranno turbolenze sul mercato dell’energia. Sta succedendo e aumenteranno i prezzi che verranno pagati dal consumatore. Possiamo introdurre sussidi, politiche di protezione dei più vulnerabili. Ma siamo in una situazione in cui le nostre azioni e reazioni verso la Russia avranno conseguenze economiche, e dobbiamo essere preparati a questo”. 

 “L’energia non è fuori dal conflitto. Che ci piaccia o meno. Abbiamo la dipendenza dal gas russo, la taglieremo il prima possibile e questa è una politica di natura esistenziale, diminuire la dipendenza. Ora è il momento di farlo seriamente”, ha spiegato Borrell. Questo “significa rinnovabili e idrogeno, ma ci saranno turbolenze sul mercato dell’energia”, ha aggiunto.

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